Ambiente e animali in Costituzione, il Senato fa il primo passo. La Lega vota contro

Allo Stato la potestà esclusiva per la tutela degli animali. Ma la proposta di modifica non comprende lo sviluppo sostenibile e gli animali da considerare come esseri senzienti

[25 Marzo 2021]

Secondo la LAV è stato fatto un «Primo importante passo per il riconoscimento degli animali e dell’ambiente nella Costituzione e della potestà esclusiva dello Stato in materia di tutela degli animali». Il 23 marzo la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha adottato come testo base quello proposto dalla relatrice Maiorino (M5S) e difeso a spada tratta da De Petris (LeU), Bressa (Autonomie), Ferrazzi (Pd) e Perilli (M5S). Il testo recita: Modifiche agli articoli 9, 41 e 117 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Art. 1. 1. All’articolo 9 della Costituzione è aggiunto, in fine, il seguente comma: «Tutela l’ambiente e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni; protegge la biodiversità e gli animali». Art. 2. 1. All’articolo 41 della Costituzione sono apportate le seguenti modificazioni: a) al secondo comma, dopo la parola: «danno» sono inserite le seguenti: «alla salute, all’ambiente,»; b) al terzo comma sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e ambientali». Art. 3. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, la lettera s) è sostituita dalla seguente: «s) tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e degli animali; tutela dei beni culturali».

Hanno votato a favore tutti i gruppi con il solo no della Lega (Calderoli, Grassi, Augussori) e l’astensione di Forza Italia (Vitali). Il testo è il frutto dell’accorpamento di 7 disegni di legge Costituzionale che in alcuni casi prevedevano l’inclusione in Costutuzione anche dello sviluppo sostenibilema, come ha spiegato il senatore Andrea Ferrazzi (PD)  «Il nuovo testo proposto dalla relatrice costituisce un punto di convergenza, formulato peraltro dopo un ampio dibattito nella sede del Comitato ristretto, che ha consentito di superare alcune contrapposizioni, rinunciando all’inserimento e della tutela degli animali quali “esseri senzienti” o anche del concetto di “sviluppo sostenibile”».

La relatrice Alessandra Maiorino (M5S)  ha  riferito sull’esito dei lavori del Comitato ristretto, istituito per l’individuazione di un testo unificato, e  dove ha presentato un proprio testo per modificare gli articoli 9, 41 e 117 della Costituzione. La Maiorino  ha spiegato che «L’articolo 1 del nuovo testo modifica l’articolo 9 della Costituzione aggiungendo un ulteriore comma per la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni, nonché la protezione della biodiversità e degli animali. All’articolo 2 sono elencate le modifiche da apportare all’articolo 41 della Costituzione. In primo luogo si prevede che l’iniziativa economica, tra l’altro, non possa arrecare danno alla salute e all’ambiente, recependo la proposta avanzata dal senatore Collina con il disegno di legge costituzionale n. 938, a sua prima firma, e aggiungendo l’espressa menzione della salute. Si modifica, inoltre, il terzo comma dell’articolo 41, stabilendo che l’attività economica pubblica e privata possa essere finalizzata non solo in senso sociale ma anche ambientale. Infine, l’articolo 3 prevede di sostituire la lettera s) del secondo comma dell’articolo 117 della Costituzione, includendo la tutela degli animali tra le materie di competenza esclusiva statale, oltre a quella della tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali».

Il senatore leghista Ugo Grassi (che ha votato contro) ha assicurato che «La Lega è assolutamente favorevole all’inserimento della tutela dell’ambiente in Costituzione» ma ha aggiunto che «Al fine di evitare inefficienze,  sarebbe preferibile inserire la tutela ambientale tra le materie di competenza regionale, considerata la grande varietà di ecosistemi presenti sul territorio nazionale». Poi ha aggiunto di aver espresso una valutazione critica anche sull’attuale formulazione dell’articolo 117 della Costituzione, che attribuisce la tutela dell’ambiente alla competenza statale, «In quanto ciò è causa di inefficienze». Forse il senatore si riferisce alla caccia a lupi, orsi e specie protette che le Regioni a guida leghista cercano di introdurre e che il governo centrale boccia, a volte dopo richiami da parte dell’Ue. Inoltre, per Grassi sarebbe  «Superfluo modificare l’articolo 41, in quanto secondo l’orientamento giurisprudenziale consolidato è già riconosciuto che l’attività imprenditoriale debba coniugarsi con il rispetto dell’ambiente». Mentre la nuova formulazione dell’articolo 9 sarebbe ridondante, «Poiché la tutela degli animali potrebbe essere ricompresa nel concetto di salvaguardia della biodiversità».

Pedrazzi ha replicato che «La tutela ambientale è già prevista tra le materie di legislazione esclusiva statale. Il nuovo testo si limita a estendere tale competenza anche alla tutela degli animali, in linea con le convenzioni internazionali che salvaguardano il benessere degli animali e lo stesso Trattato di Lisbona.

Sottolinea poi l’importanza di rafforzare nella Carta costituzionale il binomio tra diritto alla salute e tutela ambientale, come ha dimostrato l’attuale emergenza sanitaria, anche nell’interesse delle future generazioni, essendo ormai matura la consapevolezza, nata nel ‘900, della scarsità delle risorse naturali».

Per contrastare il testo approvato, vicepresidente del s<Senato ed ex ministro leghista Roberto Calderoli si è spinto addirittura a difendere la Costituzione che voleva a stracciare al tempo del secessionismo celtico-padano: chiedendo di «Contenere quanto più possibile gli interventi correttivi della Costituzione, per evitare di alterarne i complessi equilibri». Poi, alla fine, smessi i panni dello statista, Calderoli non ce l’ha fatta e ha svelato cosa pensa davvero: «Siamo pronti a inserire la tutela dell’ambiente in Costituzione ma non a diventare vegani o vegetariani». Anche se non risulta che qualcuno voglia mettere in costituzione la rinuncia a mangiare carne.

La senatrice Loredana De Petris (Misto-LeU) considera estremamente positiva la proposta della relatrice «Trattandosi di una sintesi efficace tra posizioni differenti, con un testo unificato che resta aperto a eventuali proposte di modifica in sede referente. E’ ormai indispensabile modificare l’articolo 9 della Costituzione inserendo la tutela dell’ambiente. Sebbene la giurisprudenza costituzionale abbia costantemente interpretato in modo ampio il principio di tutela del paesaggio, al fine di proteggere l’ambiente in senso lato, nel tempo vi sono stati anche pronunciamenti differenti. E’ quindi opportuno esplicitare l’ambito di questa tutela, al fine di evitare confusioni e difficoltà interpretative. Inoltre, la protezione degli animali non può essere ricompresa nel più generico concetto di biodiversità». La De Petris ha ricordato che la proposta contenuta nel disegno di legge costituzionale n. 212, a sua prima firma, di considerare gli animali come esseri senzienti «Non faceva altro che richiamare la disposizione inserita nel Trattato di Lisbona».

Secondo la senatrice di LeU, visto che «La tutela ambientale è già di competenza esclusiva dello Stato – ex articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione – anche la tutela del patrimonio faunistico non possa che essere attribuita al livello centrale, considerato tra l’altro che gli animali, nei loro spostamenti, non osservano di certo le delimitazioni dei confini regionali».

Il presidente della LAV, Gianluca Felicetti, è abbasstanza soddisfatto per quanto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato: «In piena coerenza con il Trattato europeo di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti, risultato allora ottenuto su iniziativa del nostro Governo a seguito di una campagna condotta in Italia dalla nostra associazione, a distanza di ventidue anni dalla prima presentazione di un Disegno di Legge da noi realizzato e a sedici dal precedente tentativo che non arrivò a risultato per la fine della Legislatura. Anche questa volta i tempi sono contingentati per ottenere le quattro approvazioni necessarie da parte dei due rami del Parlamento. Il testo è ancora migliorabile ma è il primo fondamentale passaggio che arriva dopo un anno e mezzo di importanti audizioni e confronti e al recente appello che abbiamo rilanciato con tante associazioni animaliste e ambientaliste e all’impegno pubblico preso dal Presidente del Consiglio Draghi».