Al via un gigantesco progetto per mappare, conservare e proteggere le reti fungine sotterranee
Una rete vivente sconosciuta e importantissima che nei primi 10 cm di suolo si estende per oltre 450 mila quadrilioni di chilometri
[30 Novembre 2021]
La Society for the Protection of Underground Networks (SPUN) ha annuncia oggi di aver ricevuto dal Jeremy e Hannelore Grantham Environmental Trust la più grande donazione mai realizzata per mappare, conservare e proteggere le reti fungine sotterranee, conosciute come Wood Wide Web. SPUN utilizzerà questo finanziamento per «Realizzare la prima esplorazione e mappatura globale delle reti fungine sotterranee che svolgono un ruolo fondamentale sotto la superficie, sequestrando il carbonio e spostando i nutrienti attraverso gli ecosistemi».
Co-fondata da Toby Kiers e Colin Averill, SPUN è un’iniziativa scientifica che ha come n missione quella di «Salvare trilioni di chilometri di reti sotterranee minacciate dall’attività umana e dagli estremi climatici e utilizzare le reti fungine per aiutare a sequestrare il carbonio, spostare i nutrienti e proteggere la biodiversità dell’ecosistema». A SPUN ricordano che «Attualmente le reti fungine affrontano un futuro incerto. La loro perdita, causata dall’espansione agricola, dall’inquinamento, dall’urbanizzazione e dalla deforestazione, è in gran parte non documentata e invisibile».
Jeremy Grantham, che ha impegnato il 98% del suo patrimonio netto per combattere il cambiamento climatico, ha sottolineato che «Proprio sotto i nostri piedi si trova un prezioso alleato nella mitigazione del cambiamento climatico: vaste reti fungine nascoste. Miliardi di tonnellate di anidride carbonica fluiscono ogni anno dalle piante alle reti fungine. Eppure, questi pozzi di carbonio sono poco conosciuti. Lavorando per mappare e sfruttare questa risorsa minacciata ma vitale per la vita sulla terra, la Society for the Protection of Underground Networks sta aprendo la strada a un nuovo capitolo nella conservazione globale».
I suoli ospitano il 25% di tutte le specie sulla Terra, ma gli attuali piani per conservare gli hotspot di biodiversità terrestri non riescono a proteggere oltre il 50% della biodiversità sotto terra. La lunghezza totale della rete fungina nei primi 10 cm di suolo è di oltre 450 mila quadrilioni di chilometri: circa la metà della larghezza della nostra galassia.
L’esplorazione del Wood Wide Web è guidata da un team di importanti consulenti tra i quali l’ambientalista Jane Goodall , gli autori Michael Pollan e Merlin Sheldrake e la fondatrice della Fungi Foundation, Giuliana Furci . Secondo la Goodall, fondatrice del Jane Goodall Institute e Messenger of Peace dell’Onu «Questo è un progetto di conservazione estremamente importante. La comprensione delle reti fungine sotterranee è essenziale per i nostri sforzi per proteggere il suolo, da cui dipende la vita, prima che sia troppo tardi».
Oggi SPUN ha anche annunciato l’ingresso nel suo consiglio di amministrazione di Rose Marcario, ex CEO di Patagonia e di Mark Tercek, ex CEO di Nature Conservancy che ha spiegato: «Comprendere meglio gli ecosistemi sotterranei è una grande opportunità per le iniziative sulla biodiversità e sul clima. Le reti fungine sono alla base della vita sulla Terra. Se gli alberi sono i “polmoni” del pianeta, le reti fungine sono i “sistemi circolatori”. Queste reti sono in gran parte inesplorate, ma rimangono una delle più grandi leve non sfruttate della scienza».
La Marcario aggiunge: «La distruzione delle reti fungine accelera il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e interrompe i cicli globali dei nutrienti. Sono orgogliosa di far parte del consiglio di amministrazione di SPUN per proteggere queste reti prima di perdere l’opportunità di collaborare con i funghi per rivoluzionare l’agricoltura, la silvicoltura e la cattura del carbonio».
Grazie a 10.000 osservazioni dal datset di GlobalFungi, insieme a centinaia di dati ambientali globali di alto livello, SPUN sta utilizzando il machine learning per prevedere la distribuzione della biodiversità della rete in tutto il pianeta e nei prossimi 18 mesi i “miconauti” raccoglieranno altri 10.000 campioni in tutti gli ecosistemi di tutti i continenti per esplorare la biodiversità della rete e gli hotspot del sequestro del carbonio. I ricercaori evidenziano che «Insieme a nuove straordinarie visualizzazioni dei flussi di nutrienti all’interno delle reti, queste mappe verranno utilizzate per identificare i siti ad alta priorità con il potenziale per stoccare carbonio e sopravvivere a eventi climatici estremi».
Nell’aprile 2022, SPUN e la Fungi Foundation condurranno la prima missione di campionamento incentrata sugli hotspot della biodiversità della rete, che si prevede si trovino in regioni come gli altopiani della Patagonia. SPUN formerà e collaborerà con ricercatori, ambientalisti e comunità locali per raccogliere campioni e proteggere e gestire gli ecosistemi sotterranei.
Toby Kiers, professore di biologia evolutiva alla VU University di Amsterdam, uno dei partner di ricerca del progetto, ha detto a BBC News che «E’ l’inizio di un movimento per il clima sotterraneo per proteggere questo antico sistema di supporto vitale. Se perdiamo questo sistema, questo avrà conseguenze davvero gravi per la nostra capacità di combattere il cambiamento climatico, I funghi sono gli ingegneri dell’ecosistema invisibile e la loro perdita è totalmente non documentata».