Al lupo, al lupo! Ma era un cinghiale

Ecco chi è il killer dei cani da caccia. Prede, predatori e cacciatori

[27 Dicembre 2018]

Negli ultimi anni sono stati segnalati diversi casi di uccisione/predazione sui cani da caccia in Italia e i cacciatori hanno subito individuato un colpevole: il lupo, e quasi sempre la stampa locale  (ma anche quella nazionale non scherza, per non parlare poi dei social network…) si è accodata al grido di al lupo al lupo!

Ora  lo studio “Who is the killer? Barking up the wrong tree” pubblicato su Mammalia da Alessia Mariacher, Luisa Garofalo, Rita Lorenzini, Rita Fanelli, Maria Gabriella Perfetti e Rosario Fico del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, racconta un’altra storia.

I ricercatori spiegano che «I resti di un cane presumibilmente ucciso da lupi sono stati sottoposti ad analisi forense. La predazione del lupo è stata esclusa sulla base di scoperte grossolane e si sospettava invece un’aggressione dei cinghiali. L’analisi genetica dei campioni di tampone salivare ha confermato che i cinghiali si sono cibati del cane».

Insomma. I cacciatori accusavano il loro concorrente – il lupo – mentre a fare strazio del loro cane era stata la loro preda comune: il cinghiale.

Come fanno notare all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana «Poiché il bracconaggio è una delle principali minacce alla conservazione del lupo, è essenziale identificare correttamente il predatore in caso di attacchi contro animali domestici».

Naturalmente i lupi non sono sempre “innocenti” ma, molto spesso, quando si vanno ad analizzare scientificamente le predazioni di animali domestici delle quali vengono accusati. si scopre che i killer in realtà sono cani rinselvatichiti o ibridi o, come in questo caso, addirittura un’altra specie. E, come sanno bene i veterinari e gli stessi cacciatori, a uccidere i cani da caccia durante le battute sono i cinghiali che, se trovano un cane isolato, non ci pensano due volte a eliminarlo. E i cinghiali sono onnivori.

E’ l’eterna lotta per la vita tra preda e predatore che l’uomo ha in qualche modo “alterato” con l’introduzione dei cinghiali ibridati, una lotta della quale gli uomini a volte tendono a dare interpretazioni di comodo.

Infatti, in questo scivoloso campo, sarebbe bene non fidarsi troppo di chi invoca l’abbattimento di un predatore come il lupo che in alcune aree ha nella sua dieta quasi esclusivamente il cinghiale  e che quindi tiene sotto controllo una popolazione di ungulati, che i suoi concorrenti umani con il fucile hanno tutto l’interesse a mantenere molto numerosa.

Non è un caso se le richieste di abbattimento dei lupi  (o il loro confinamento nelle “riserve naturali”) siano state avanzate da alcune associazioni venatorie, è semmai singolare che queste richieste vengano sostenute anche da associazioni di categoria agricole che subiscono i danni dei cinghiali  ma sembrano subire anche la narrativa filo-venatoria, per non parlare di certi politici regionali e nazionali che credono di risolvere il problema del lupo e dei cinghiali con i cacciatori.

Gridare al lupo al lupo è semplice, ma la natura è molto più complicata e il killer, come in un libro giallo, è spesso chi meno ti aspetti.