Al largo delle Cinque Terre Il primo Osservatorio marino profondo per il Mar Ligure Orientale

Scoperta a 570 metri di fondo la presenza di coralli bianchi vivi

[26 Novembre 2019]

Il Parco Nazionale e Area marina protetta delle Cinque Terre ha annunciato la realizzazione di «Un laboratorio sottomarino nel Mar Ligure Orientale, a 600 metri di profondità e 6,5 miglia nautiche (12 km circa) al largo delle Cinque Terre, per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici, mitigare i rischi naturali e proteggere gli ecosistemi marini dall’acidificazione delle acque e dalla pesca a strascico. Si tratta del primo laboratorio di profondità realizzato in Liguria, grazie al progetto “Levante Canyon Mooring”, finanziato dalla Regione Liguria e messo in mare dal Distretto Ligure delle Tecnologie Marine con il supporto della Nave Oceanografica Dallaporta e la collaborazione di Enea, Cnr, Ingv e Istituto idrografico della Marina Militare (IIM)».

Al Cnr spiegano che «Questo tipo di infrastruttura costituisce un osservatorio sottomarino multidisciplinare avanzato, presente a livello mediterraneo e mondiale, ma fino ad oggi assente nel Mar Ligure Orientale. Nello specifico, l’osservatorio ‘Levante Canyon Mooring’ è costituito da una catena strumentata dedicata al monitoraggio geofisico ed oceanografico in mare profondo di parametri come salinità, temperatura, torbidità e velocità della corrente per lo studio del fondo e della colonna d’acqua. L’installazione è stata resa possibile grazie alla Nave Oceanografica del Cnr ‘Dallaporta’, consentendo il posizionamento dell’osservatorio a circa 6.5 miglia nautiche al largo dell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre, dove la profondità raggiunge i 600 m. Questo tratto di mare costituisce un punto di osservazione marino esclusivo, non solo perché è posto all’interno del Santuario Pelagos – zona con elevata concentrazione di cetacei – ma anche per la presenza di un canyon sottomarino che, per le forti correnti di fondo e il notevole apporto di sedimenti e sostanze organiche, crea un ambiente favorevole allo sviluppo e crescita di ecosistemi di pregio quali i coralli profondi. Uno studio condotto congiuntamente nel 2014 da Enea e Istituto idrografico della Marina Militare aveva già evidenziato, con il supporto di un ROV (sottomarino a comando remoto), la presenza di coralli bianchi vivi alla profondità di circa 570 metri: questi organismi danno origine ad ecosistemi profondi ad elevata biodiversità, ma subiscono un forte impatto causato dalla pesca a strascico; devono quindi essere preservati e sono di notevole interesse scientifico».

Anche al Parco evidenziano che «Questo speciale laboratorio costituisce un punto di osservazione esclusivo, fino ad oggi assente nel Mar Ligure Orientale, per il monitoraggio geofisico e oceanografico dei fondali e della colonna d’acqua e per la rilevazione di parametri quali salinità, temperatura, torbidità e velocità della corrente».

Un sistema di monitoraggio multidisciplinare che, dicono al CNR, «rappresenta quindi il primo passo verso un più vasto sistema di acquisizione ed elaborazione di dati geofisici ed oceanografici del nostro mare».