Agguato al presidente del Parco dei Nebrodi. Solidarietà Galletti, Wwf e Legambiente

Antoci «in prima linea contro illegalità e sfruttamento del territorio»

[18 Maggio 2016]

Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, già da tempo sotto scorta a seguito di una serie di provvedimenti messi in atto per fronteggiare la malavita organizzata,  stanotte è sfuggito a un agguato avvenuto nel comprensorio dei Nebrodi. La macchina di Antoci è stata bloccata lungo i tornanti di montagna da alcune grosse pietre poste deliberatamente sulla carreggiata per fermare il corteo. Quando la macchina si è fermata il commando ha aperto il fuoco sulla vettura a bordo della quale viaggiava il presidente del Parco. A salvare la vita ad Antoci la blindatura del telaio della vettura. Contro i sicari hanno sparato i poliziotti della macchina di scorta che seguiva Antoci. Nel conflitto a fuoco nessuno è rimasto ferito.

Al presidente del Parco dei Nebrodi è arrivata la solidarietà del ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti: «Al Presidente Giuseppe Antoci va la mia vicinanza per la gravissima intimidazione subita, che non ha avuto esiti peggiori solo grazie al coraggio e alla prontezza della scorta e degli uomini della Polizia. Sono certo che il suo impegno di legalità alla guida del Parco regionale dei Nebrodi, che evidentemente stravolge i piani di quanti vorrebbero fare affari sulle spalle dell’ambiente, sarà da oggi ancora più forte e determinato».

La presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, ha dettop: «Non dobbiamo lasciarlo solo. Al presidente del Parco dei Nebrodi deve arrivare la solidarietà e il sostegno di tutti coloro che credono nella legalità. Tutelare il territorio e garantire il rispetto delle leggi non può essere solo l’atto di coraggio di un singolo: per affermare i diritti di tutti e il bene comune, la politica della legalità deve essere condivisa e sostenuta da tutta la comunità».

Il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, ricorda che «Non è la prima volta che ci troviamo a commentare questi fatti. Come Federazione esprimiamo al presidente del Parco dei Nebrodi, nonché presidente regionale di Federparchi Giuseppe Antoci, la nostra profonda solidarietà per questa ennesima violenta intimidazione subita. Lo vogliamo incoraggiare a proseguire nell’azione per la legalità e lo sviluppo messa in atto nello svolgimento della sua attività. Nella gestione dei Parchi siciliani negli ultimi anni c’è stata una forte svolta legalitaria, che emargina mafia, collusioni e malaffare. Questa azione la porteremo ancora avanti, tutti insieme, con grande coesione e determinazione. Siamo vicini a Giuseppe, per il quale vanno rafforzate le misure di sicurezza personali. Infine un elogio agli uomini della scorta, di cui ho avuto modo di conoscerne e apprezzarne direttamente la professionalità»..

La pensa così anche la presidente del Wwwf, Donatella Bianchi, che aggiunge: «Al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci va tutta la solidarietà e la vicinanza del wwf. Quello di questa notte non è solo un vile attentato ma un attacco a chi ogni giorno attraverso l’arma della legalità difende la natura sempre più oggetto di appetiti criminali e mafiosi. Questo attacco dimostra come proprio la natura e chi la preserva siano diventati uno degli obiettivi principali della criminalità organizzata: quello di questa notte è l’ennesimo atto di guerra che le istituzioni, a cominciare dal governo le associazioni e i cittadini devono respingere con forza – conclude la Bianchi -. I parchi nazionali e le aree protette che anche il Wwwf gestisce (e dove, anche di recente, ci sono stati gesti intimidatori) in molti casi sono l’ultimo presidio di legalità e sui quali bisogna ricominciare ad investire perché tagli e riduzioni di bilanci ne hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza».

Secondo Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, «Quello che è successo dimostra quanto la mafia sia ancora forte in quel territorio e quanto siano importanti gli atti posti in essere da Antoci Sotto la sua gestione, è stato adottato, infatti, il primo protocollo di legalità in Italia che contiene le linee guida per contrastare i tentativi d’infiltrazione mafiosa proprio nelle procedure di concessione a privati di beni compresi nel territorio di un Parco. L’atto ha ottenuto importanti risultati: la revoca di numerose concessioni di appezzamenti di terreno a scapito di interessi mafiosi. Ad Antoci chiediamo di continuare il suo fondamentale lavoro a difesa della legalità e del territorio. Tutta la Legambiente gli è vicina e sosterrà, in ogni modo, il suo operato».

Sull’agguato ad Antoci interviene anche Stella Bianchi (PD della Commissione Ambiente della Camera: «Esprimo tutta la mia solidarietà al Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci e agli uomini della sua scorta per il vile attentato che hanno subito la notte scorsa. È un brutto segnale che però ci deve dare la forza di continuare e non ci deve intimidire. La violenza della mafia si fa sentire proprio là dove il contrasto all’illegalità è maggiore e colpisce le persone più impegnate nella tutela dei beni comuni. L’ambiente è diventato un bene prezioso anche per le attività delle organizzazioni criminali e chi si impegna a tutelarlo è un loro nemico. Il grave attentato di oggi ci deve dare un motivo per non indebolire le risorse e l’impegno su questo fronte»