A Potenza Picena il Comune mette le trappole per i lupi

Legambiente Marche: gestione scellerata, atto gravissimo, intervenga il ministero

[22 Settembre 2021]

E’ di qualche ora fa la notizia, non ancora ufficialmente smentita, della presenza di una trappola ad opera dell’Amministrazione Comunale di Potenza Picena per le gestione della presenza di alcuni esemplari di lupi presenti da qualche mese nel territorio.

La vicenda necessita urgentemente di chiarezza e di maggiori informazioni, sia per tutelare questa specie cosi importante per la biodiversità e l’intero ecosistema, che per tranquillizzare la comunità comprensibilmente allarmata.

Il lupo, infatti, è tutelato dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR dell’8 settembre 1997, n. 357, che inserisce il lupo negli allegati B e D, proibendone la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione.

Per questa ragione, le catture o manipolazioni effettuate in Italia sono consentite solo attraverso deroga agli art. 8, 9 e 11 del DPR da parte del Ministero.

Per la sua importanza dal punto di vista conservazionistico, il lupo, tra l’altro, deve essere oggetto di un attento e costante monitoraggio, per il quale sono responsabili le aree protette nazionali o, al di fuori di esse, come in questo caso, la Regione Marche.

Riteniamo quanto accaduto in questi giorni a Potenza Picena molto grave. Comprendiamo la difficoltà di gestire una situazione così delicata ma questo non può giustificare l’assenza del rispetto della normativa nazionale, molto chiara nel definire la procedura in queste situazioni. Per questo chiediamo all’Amministrazione Comunale di procedere immediatamente con la rimozione della trappola e lavorare con le autorità competenti per garantire la tutela e la salvaguardia dei lupi presenti nel territorio. Inoltre è fondamentale dare alla comunità notizie corrette sulla detenzione degli animali da cortile e da affezione per raggiungere una sana convivenza con questa specie, nell’attesa che gli organi competenti diano gli strumenti per affrontare al meglio questa vicenda. Chiediamo inoltre al Ministero dell’Ambiente di verificare quanto è accaduto.

di Legambiente Marche