9 Paesi americani si coalizzano per proteggere l’Oceano Pacifico

Vogliono salvaguardare l’oceano creando una rete di aree marine protette

[13 Giugno 2022]

Al contestato IX Cumbre de las Américas/Summit of the Americas, tenutosi a Los Angeles dal 7 al 9 giugno, il presidente di sinistra del Cile Gabriel Boric ha lanciato la coalizione Américas por la protección del océano /  Americas Coalition for the Protection of the Ocean alla quale partecipano 9 Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico –  Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Messico, Panama, Perù e Stati Uniti d’America – che hanno firmato hanno firmato una dichiarazione di principi basata sull’esperienza in materia di conservazione degli oceani e di istituzione di aree marine protette.

Presentando la nuova Coalizione, Boric ha detto che «Non possiamo limitarci a dichiarazioni di buone intenzioni, dobbiamo agire e schierarci. E’ importante che i Paesi si uniscano per migliorare la qualità della vita dei nostri popoli. E’ una questione di sopravvivenza. Non bisogna prendere questa iniziativa come qualcosa in più, come qualcosa di secondario, è una lotta per la sopravvivenza, perché gli oceani sono i principali pozzi naturali di carbonio e, come tali, svolgono un ruolo cruciale di fronte agli effetti del cambiamento climatico».

Boric  aveva già  spiegato che «L’iniziativa, guidata dal nostro Paese, intende promuovere la creazione di una rete interconnessa di aree marine protette e costruire strategie regionali per la conservazione degli oceani».

L’obiettivo della coalizione per la protezione dell’Oceano è quello di «Crerare spazi di collaborazione, cooperazione e coordinamento tra i Paesi americani del Pacifico» e, secondo la dichiarazione,  «Bisogna attuare una gestione efficace delle aree marine protette nella regione, affrontando congiuntamente le minacce che colpiscono l’oceano e garantendo cure adeguate».

Al termine della cerimonia di firma dell’accordo, il Presidente cileno ha sottolineato che «E’ molto importante che i Paesi delle Americhe siano i primi a proporre iniziative a tutela dei nostri ambienti. Il Cile ha guidato ed è stato responsabile del lavoro per gettare le basi e creare questa coalizione, basata sulla sua esperienza in materia di conservazione degli oceani e dichiarazione di aree marine protette; agendo così in coerenza con la sua Política turquesa, promuovendo spazi di cooperazione per la protezione dell’ambiente a livello globale e regionale».

L’accordo, firmato dai 9 Paesi avrà come primo compito quello di progettare un Piano operativo e la Coalizione avrà un coordinamento binazionale a rotazione, che durante il primo mandato sarà guidato dal Cile, e che dovrebbe lavorare insieme a società civile, organizzazioni internazionali, mondo accademico e comunità locali.

Oltre a Boric, la dichiarazione di principi è stata firmata dal presidente uscente di destra della Colombia Ivan Duque e dai presidenti Pedro Castillo (Perù), William Lasso (Ecuador), Rodrigo Chaves (Costarica) e Laurentino Cortizo (Panama). Hanno firmato l’accordo anche i ministri degli esteri del Canada Mélanie Joly e del Messico, Marcelo Ebrard (Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador non ha partecipato al vertice per protesta per l’esclusione di Paesi come Cuba, Venezuela e Nicaragua), e l’inviato presidenziale per il clima Usa  John Kerry.

La ministra degli esteri cilena, Antonia Urrejola, ha concluso: «Siamo molto felici, perché è un’iniziativa cilena e i paesi del Pacifico ci stanno accompagnando, qualcosa che è essenziale all’interno della política turquesa. Il “turchese” è un asse dell’attuale politica estera cilena, che contempla sia la cura dell’ambiente terrestre che degli oceani. Pertanto, il Cile riafferma il suo impegno a rafforzare la cooperazione multilaterale in materia ambientale e genera azioni concrete per affrontare la crisi climatica».