Ampliamento della banchina di Alto fondale del porto di Portoferraio: le osservazioni di Legambiente e Italia Nostra

Sospendere ed annullare in autotutela il procedimento

[21 Febbraio 2022]

Riceviamo e pubblichiamo: 

 

La presidente di Legambiente Arcipelago Toscano Maria Frangioni e il presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano, Leonardo preziosi hanno inviato Autorità del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (C.S.LL.PP.,) Comune di Portoferraio, Soprintendenza e Regione Toscana  le seguenti osservazioni sull’Adeguamento tecnico funzionale al Piano Regolatore Portuale (P.R.P.) vigente del Porto di Portoferraio del Comune di Portoferraio (https://www.portialtotirreno.it/pianificazione-e-opere/adeguamenti-tecnico-funzionali-portoferraio/)

 

L’Autorità del Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha recentemente proposto nel Porto di Portoferraio alcuni adeguamenti tecnico funzionali al P.R.P. Vigente

Dalla relativa Relazione ambientale datata Aprile 2019 si evidenzia che:

Punto 4  DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI DI ATF

4.1       Le aree di intervento

Gli Adeguamenti Tecnico Funzionali proposti per il Porto di Portoferraio sono rappresentati da 2 aree di intervento:

4.2       Prolungamento della banchina Alto Fondale

La banchina Alto Fondale rappresenta l’unico ormeggio disponibile con fondale e lunghezza sufficienti per l’accosto dei nuovi traghetti di lunghezza fino a 170 m nel porto di Portoferraio. E’ da rilevare l’esigenza del prolungamento della banchina stessa che con l’adeguamento tecnico funzionale proposto sarebbe prolungata di circa mt. 64, creando così un accosto con una lunghezza finale di banchina di circa 180 mt contro gli attuali 116 mt. (vedi elaborati grafici del Progetto di ATF), consentendo l’accosto in sicurezza dei mezzi navali. La proposta prevede di conseguenza un diverso dimensionamento della successiva Calata Depositi, già attualmente non utilizzabile per gli accosti delle navi traghetto data la mancanza del dente di attracco e la ridotta lunghezza della stessa di circa 105 mt., che avrà una lunghezza finale inferiore all’attuale di soli 30 mt. grazie al riallineamento con il successivo tratto di banchina di raccordo con il molo del Gallo, che determinerebbe un ampliamento degli spazi a terra per una superficie pari a circa 1.500 mq., utilizzabile per agevolare tutte le procedure di sbarco e imbarco dei veicoli senza intralciare la viabilità locale oltremodo congestionata. Tali aree sarebbero di vitale importanza durante i periodi estivi, come emerso peraltro nel corso delle varie riunioni indette dalla Prefettura di Livorno e svoltesi per disciplinare i traffici veicolari nel Porto medesimo.

L’allargamento sull’alto fondale servirà per riallocare lo spazio parcheggi sottratto per ricreare spazio di imbarco funzionale al molo 7.

4.3 Ampliamento piazzale di imbarco alla radice del Pontile n.1 lato Sud

Analogamente all’intervento per la banchina Alto Fondale, anche per le aree di sbarco alla radice del Pontile 1 si rende necessario prevedere ulteriori spazi che permettano un’agevole procedura di sbarco e imbarco dei nuovi traghetti. Tali aree devono garantire degli spazi minimi per l’accessibilità dei veicoli prima dell’imbarco senza andare ad interferire con il traffico locale, così come avviene peraltro già oggi sul piazzale esistente e di dimensioni adeguate a servizio del lato Nord del pontile in questione. Per eliminare le possibili interferenze con il traffico cittadino, che ovviamente si accentua in modo evidente nei mesi estivi, si propone pertanto di realizzare un ampliamento del piazzale di imbarco alla radice del pontile n.1 lato Sud che porterebbe ad avere 1.600 mq di nuovi piazzali indispensabili per consentire lo stoccaggio e l’imbarco in sicurezza dei mezzi sui traghetti ivi destinati. L’ampliamento ottenuto grazie alla nuova sistemazione della radice del Pontile n.1 lato sud, sarà possibile adibire tale spazio a corsie per imbarco/sbarco traghetti.

 

Il C.S.LL.PP. Sez.3a e 2a, Adunanza del 29/03/2007, prot. 209 del 2007 si era già espresso su un progetto dell’Autorità Portuale di ATF sostanzialmente identico al progetto attuale, seppure per diverse finalità, affermando:

Si evidenzia preliminarmente che il vigente P.R.P. di Portoferraio risale al lontano 1959 ed è stato poi oggetto di una variante parziale, formalizzata con un Decreto Interministeriale, n. 4300 in data 12.02.1968.

La vetustà del vigente P.R.P. unitamente al notevole aumento del traffico RO-RO di autoveicoli e merci, nonché di passeggeri, imporrebbero una revisione generale del vigente Piano, per renderlo più adeguato alle nuove realtà. Lo strumento più idoneo per ottenere ciò, come previsto anche dall’attuale normativa, sarebbe una variante di P.R.P. e non una serie di adeguamenti tecnici-funzionali, che inevitabilmente portano a considerare aspetti limitati della funzionalità e dell’urbanistica portuale, tenuto anche conto dell’esistente tessuto urbano particolarmente delicato e complesso.

“Nel caso specifico vengono proposti all’esame quattro distinti adeguamenti tecnici funzionali, due dei quali interferiscono fra loro, come si dirà meglio in seguito.

Iniziando dal “Prolungamento del molo Alto Fondale”, la proposta prevede essenzialmente un prolungamento di circa 64 metri dell’esistente banchina, per permettere l’attracco di navi da crociera di medie dimensioni; come conseguenza si avrebbe una minore lunghezza dio circa m 50 della banchina dove attualmente attraccano i pescherecci. Come riferito dall’Autorità Portuale, i pescherecci che non avrebbero più posto in questa zona (“calata Depositi”) potrebbero attraccare in presso una nuova banchina che si realizzerebbe con un altro adeguamento tecnico-funzionale (di cui si tratta in seguito), “ampliamento della radice del pontile n. 1 lato sud” o presso un’altra banchina.

Come già osservato in occasione della lettera n. 149 del 18.10.2006 riportata in premesse, questo primo adeguamento tecnico-funzionale non si ritiene ammissibile, in quanto si avrebbe una modifica della destinazione d’uso del banchinamento; pertanto, tale modifica richiederebbe l’attivazione di una procedura di variante di P.R.P. Inoltre, si ritiene inopportuno che le previste navi da crociera attracchino a ridosso del centro storico soprattutto per l’impatto del notevole traffico di pullman a servizio dei crocieristi.

Un altro adeguamento tecnico-funzionale riguarda “L’ampliamento della radice del pontile n.1 lato sud”.

Va evidenziato che con tale ampliamento, oltre a realizzare un piazzale di preimbarco di dimensioni sufficienti a stoccare gli automezzi in attesa di imbarco per l’attracco sud, si raddoppierebbe all’incirca la lunghezza della banchina sud. Tale banchina sarebbe stata destinata, secondo la relazione di accompagnamento alla proposta in esame, ad accogliere, previa verifica tecnica, i pescherecci che non avessero più trovato posto alla “calata Depositi”, come riferito più sopra. Successivamente con nota n. 1521 del 14.02.2007, riportata in premesse,l’Autorità Portuale ha riferito di non avere più l’intenzione di destinare tale banchina sud all’attracco dei pescherecci, senza tuttavia specificare quale sarebbe la destinazione della banchina stessa (della lunghezza di circa 70 metri).

Le Sezioni ritengono che la destinazione d’uso di tale banchina, che raddoppiando la sua lunghezza diventerebbe importante per il porto, non possa essere lasciata indeterminata, ma debba essere definita nell’ambito di una variante di P.R.P.”

 

Dalla lettura della citata nota del C.S.LL.PP. si evidenzia che in conseguenza dell’allungamento della Banchina Alto Fondale si determina il cambiamento di destinazione d’uso della banchina dove attualmente attraccano i pescherecci. Questo fatto altera in modo sostanziale la struttura del piano regolatore portuale in termini di obiettivi, scelte strategiche e caratterizzazione funzionale delle aree portuali, e pertanto non può costituire adeguamento tecnico-funzionale del Piano Regolatore Portuale. Inoltre è evidente che le opere previste comportano modificazioni plano-batimetriche del piano regolatore portuale.

Ne consegue che nel caso in questione non sono applicabili le procedure amministrative autorizzative previste per gli adeguamenti Tecnici-Funzionali dagli articoli 5 e 5-ter della LEGGE 28 gennaio 1994, n. 84, Riordino della legislazione in materia portuale.

Si richiede pertanto all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale di Sospendere ed annullare in autotutela il procedimento per realizzare Adeguamenti Tecnico Funzionali nel Porto di Portoferraio per l’allungamento della Banchina Alto Fondale e , per quanto riguarda invece l’allargamento del pontile n.1 , pianificare insieme al Comune di Portoferraio le attività di studio e realizzazione del nuovo Piano Regolatore Portuale.