La crisi climatica taglia i raccolti italiani. Coldiretti: nel 2021 danni per 2 mld di euro

Crolli che vanno dal 25% per il riso al 10 % per il grano, mentre i frutti made in Italy sono scesi «al minimo da inizio secolo»

[3 Gennaio 2022]

In Italia la crisi climatica impatta, e da tempo, anche sui campi agricoli e di conseguenza sul carrello della spesa. Il 2021 non fa eccezione, mettendo anzi a bilancio danni particolarmente intensi.

Secondo il bilancio di fine anno tracciato dalla Coldiretti, ovvero la più grande associazione agricola d’Italia, l’andamento climatico “anomalo” del 2021 ha tagliato i raccolti con crolli che vanno dal 25% per il riso al 10 % per il grano, dal 15% per la frutta al 9% per il vino ma anche l’addio ad un vasetto di miele Made in Italy su quattro.

Il risultato è un conto dei danni nelle campagne stimato dalla Coldiretti in oltre 2 miliardi di euro «a causa di un inverno bollente, il gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che hanno continuato ed colpire città e campagne in autunno».

È stato un anno nero per i prodotti agricoli nazionali come la frutta, con il clima ha prima danneggiato le fioriture e poi i frutti con i raccolti made in Italy che sono scesi «al minimo da inizio secolo». Secondo l’analisi Coldiretti il risultato è un calo che riguarda tutti i prodotti, dalle mele (-4%) alle pere (-65%), dalle susine (-10%) ai kiwi (-293), dalle albicocche (-5%) alle pesche (-11%) fino alle ciliegie (-25%).

«Sono gli effetti del cambiamento climatico con l’eccezionalità degli eventi atmosferici che è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – conclude Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi meteo violenti con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Senza dimenticare il diffondersi di patologie ed insetti dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica arrivati con la globalizzazione e il cambiamento climatico».