Intervista a Roukaya Baya di SacAgri, sostenuta dal progetto Clima

In Tunisia una start-up punta a sostituire la plastica coi tessuti nei campi agricoli

«Questi prodotti sono riutilizzabili e più efficienti. Quindi gli agricoltori ne traggono anche un risparmio da reinvestire»

[5 Maggio 2023]

Sacagri, una startup specializzata nella produzione di tessuti tecnici per uso agricolo, è una delle iniziative di economia circolare sostenute dal progetto Clima, per una Tunisia più verde.

In particolare si tratta di sacchi per la semina e di sacchi per la protezione dei frutti da tutti i tipi di parassiti, oltre che da tutte le intemperie, che possono essere potenzialmente pericolose per le coltivazioni (vento, sole, pioggia, grandine, raggi ultravioletti, etc).

Queste coperture consentono di ridurre le possibili malattie che attaccano i frutti, compresa la ticchiolatura. Il tessuto di queste “buste” di diverse dimensioni è traspirante, favorisce la regolazione del calore e dell’umidità della pianta e un buon drenaggio.

Una metodologia semplice, a zero impatto ambientale che permetterebbe a tanti agricoltori tunisini di migliroare I loro raccolti in termini di qualità e quantità e ai giovani della start up di avere un’attività di sicuro interesse per tutto il territorio.

Abbiamo parlato con Roukaya Baya, tra le fondatrici  della start up  sostenuta nel suo avvio dal progetto Clima.

Come nasce l’idea di Sacagri?

«Sono laureata in informatica, un campo molto lontano dall’agricoltura, ma ho vissuto in un ambiente agricolo dove, purtroppo, si usa molta plastica e dove la resa non è migliore. Proteggere la possibilità di coltivare e raccogliere la terra di mio padre è sempre stata una preoccupazione della mia famiglia ed è così che ho iniziato a pensare a una soluzione efficace, sostenibile e soprattutto ecologica in campo agricolo. Nel marzo 2022 l’idea ha preso forma dopo diverse ricerche su quale materia prima utilizzare, con quali prodotti iniziare e quali servizi offrire. Oggi Sacagri offre due articoli, i sacchi per la semina e le coperture protettive, ma adattiamo la nostra produzione alle esigenze dell’agricoltura e alla natura dei frutti o degli ortaggi.

In cosa consiste l’innovazione della vostra start up rispetto ai competitor tunisini?

«Sul mercato tunisino, fino ad oggi, i sacchi agricoli sono stati realizzati in plastica. La nostra azienda è specializzata nella produzione di sacchi biodegradabili in tessuto non-tessuto destinati principalmente al settore agricolo. Inoltre, ci occupiamo della produzione e della personalizzazione dei sacchi (serigrafia del logo sui sacchi)».

Perché le aziende agricole dovrebbero avvalersi dei vostri prodotti? Quali sono I vantaggi che ne avrebbero in termini ambientali ed economici?

«In primo luogo noi puntiamo a ridurre l’uso della plastica in agricoltura, che è un bene per tutti, produttori e consumatori, in secondo luogo i nostri prodotti hanno quasi lo stesso prezzo dei sacchi in plastica, ma in più questi prodotti sono riutilizzabili e più efficienti. Quindi gli agricoltori ne traggono anche un risparmio da reinvestire in altre attività. Infine, i prodotti Sacagri consentono una migliore protezione di ortaggi e frutta e una migliore aerazione, garantendo quindi una migliore qualità dei prodotti agricoli».

Come risponde il mercato tunisino?

«Posizionarsi sul mercato tunisino e fidelizzare i clienti è la parte più difficile,  visti i numerosi concorrenti che producono sacchetti di plastica. È difficile avere un rapporto qualità/prezzo competitivo rispetto al basso prezzo dei sacchetti di plastica. Infine è una questione culturale e di abitudini, è difficile convincere gli agricoltori a utilizzare sacchetti di tessuto quando per anni hanno usato solo la plastica».

Quante persone impiega attualmente ?

«Oltre a me e alla mia socia, Sacagri ha assunto un sarto, e noi impieghiamo lavoratori e lavoratrici per rispondere alle esigenze specifiche e agli ordini dei clienti».

In cosa vi ha sostenuto il progetto Clima?

«Il progetto ci ha dato una sovvenzione per acquistare le macchine e la materia prima per l’avvio dell’attività vera e propria. Inoltre il programma ci ha anche permesso di seguire corsi di formazione e un’assistenza personalizzata. Clima ci sostiene anche nella commercializzazione, utilizzando i nostri prodotti per la raccolta differenziata dei rifiuti in quanto il progetto è stato avviato in un quartiere pilota di Mahdia».

Quali sono le vostre speranze per il futuro?

«Il team di Sacagri desidera vedere la Tunisia pulita e verde come un tempo, sviluppare maggiormente le nostre attività, diversificare il target e conquistare un segmento del mercato nazionale, e allo stesso tempo condividere il nostro obiettivo con altre realtà locali».

di Cospe per greenreport.it