Il Land Matrix Analytical Report fa il punto sulla corsa globale al possesso di terre fertili

Le acquisizioni di terreni su larga scala sono una minaccia per i mezzi di sussistenza e gli habitat naturali delle popolazioni rurali

[29 Settembre 2021]

A più di 10 anni dall’ondata di acquisizioni di terreni su larga scala (large-scale land acquisitions – LSLA) nei Paesi in via di sviluppo che ha seguito l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole alla fine degli anni 2000,  con il suo terzo rapporto analitico “Taking stock of the global land rush”, la Land Matrix Initiative ha fatto il punto sulla “corsa globale alla terra” e sui suoi impatti economici e ambientali.

Gli autori del rapporto (Jann Lay, Ward Anseeuw, Sandra Eckert, Insa Flachsbarth, Christoph Kubitza, Kerstin Nolte, Markus Giger) dicono che, «I nostri risultati fanno riflettere, in parte sono allarmanti. Il rispetto dei principi di una condotta del business responsabile è raro ed è comune una scarsa consultazione con le comunità interessate. La perdita di terra non consensuale e non compensata spesso comporta solo pochi benefici socioeconomici, sia che si tratti di occupazione, ricadute positive di produttività o infrastrutture. Il “business as usual” continua a distruggere foreste pluviali, habitat naturali e biodiversità alle frontiere agricole dell’Amazzonia, del sud-est asiatico e del bacino del Congo».

I ricercatori sottolineano che «Sebbene siano stati compiuti progressi per quanto riguarda la governance del territorio, è evidente una mancanza di attuazione delle politiche in questo settore. Questo è particolarmente evidente dalla nostra valutazione dell’applicazione delle Voluntary Guidelines on the Responsible Governance of Tenure (VGGT) e sulla trasparenza delle acquisizioni di terreni».

Nel complesso, il rapporto della Land Matrix Initiative  dimostra chiaramente «L’urgente necessità di ripensare gli LSLA e trasformare le pratiche attuali in contributi responsabili e sostenibili allo sviluppo economico e sociale».

Sebbene la comunità dello sviluppo abbia opinioni diverse su quali modelli siano desiderabili o realizzabili nello sviluppo rurale e sugli strumenti, le politiche e le priorità necessarie per realizzarlo in modo sostenibile – opinioni che sono espresse all’interno dell’iniziativa Land Matrix e recepite dal autori di questo rapporto, sulla base delle prove che sono state raccolte, è stato raggiunto  un consenso sul fatto che, «Nel complesso, le acquisizioni di terreni su larga scala non hanno mantenuto le loro promesse in termini di sviluppo rurale. Poiché l’attuazione di acquisizioni di terreni su larga scala continua a rappresentare una minaccia significativa per i mezzi di sussistenza e gli habitat naturali delle popolazioni rurali, è necessaria un’azione rapida e decisa per proteggerle».

In particolare, per garantire efficacemente che i diritti fondiari siano protetti, lo sviluppo sociale nelle regioni target sia rafforzato e l’ambiente sia rispettato, il rapporto individua 5 aree prioritarie per il cambiamento delle attuali politiche: 1) Dovrebbero essere attuate  e accelerate dai governi le riforme basate sui VGGT della governance del territorio e la loro effettiva attuazione; 2) Lo sviluppo locale dovrebbe essere al centro dell’attenzione, con particolare attenzione alle ricadute e all’inclusione dei piccoli agricoltori; 3) I trattati internazionali di investimento devono integrare i diritti umani e le disposizioni ambientali e la due diligence sui diritti umani dovrebbe essere obbligatoria; 4) Le LSLA che portano alla deforestazione, la conversione di altri preziosi habitat naturali o il danneggiamento di importanti riserve di carbonio come le torbiere devono essere fermate; 5) Sono necessari impegni vincolanti per aumentare la trasparenza, per tutti gli stakeholders.