Ma le nuove previsioni per i cereali preannunciano un ampio rifornimento dei mercati mondiali

Fao: negli ultimi mesi aumento record dei prezzi degli alimenti di base

A settembre l’Indice Fao dei prezzi dei prodotti alimentari è aumentato del 2,1%, su agosto e del 5% in un anno

[9 Ottobre 2020]

Secondo un rapporto della Fao, a settembre i prezzi dei generi alimentari sono aumentati,  trainati dai prezzi di oli vegetali e cereali e l’Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari ha segnato una media di 97,9 punti, che equivale a un aumento del 2,1% rispetto ad agosto e del 5% rispetto al  settembre 2019.
Da agosto, l’Indice Fao dei prezzi dei cereali è cresciuto del 5,1%, «Un dato  – spiega l’agenzia Onu – che corrisponde a un incremento del 13,6% rispetto al valore dello scorso anno».

A tirare la volata sono state le quotazioni dei prezzi del frumento, incalzate da una vivace attività commerciale, dovuta alle preoccupazioni per le previsioni produttive nell’emisfero meridionale e per il clima secco che sta compromettendo le semine invernali di frumento in Europa. Aumentano anche i  prezzi del mais, sia a causa delle previsioni di un calo della produzione nell’Unione europea che per la revisione al ribasso delle scorte di riporto negli Usa. Aumentano anche i prezzi internazionali di sorgo e orzo, mentre i prezzi del riso stanno diminuendo.
A settembre, l’Indice Fao  dei prezzi degli oli vegetali ha segnato un incremento del 6,0%, raggiungendo il valore più alto degli ultimi 8 mesi, con le quotazioni degli oli di palma, girasole e soia in crescita sulla scia di una stabile domanda a livello globale.
L’Indice Fao  dei prezzi della carne è sceso dello 0,9% rispetto ad agosto, in parte a causa della decisione del governo cinese di vietare le importazioni di carne suina dalla Germania dopo che si erano riscontrati casi di peste suina africana (PSA) tra i cinghiali.
A settembre l’Indice Fao dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è rimasto pressoché invariato, con solo i moderati incrementi dei prezzi di burro, formaggio e latte scremato in polvere che sono stati controbilanciati dal calo delle quotazioni del latte intero in polvere.
L’Indice Fao dei prezzi dello zucchero è diminuito del 2,6%, soprattutto per effetto delle previsioni di  eccedenze nella produzione mondiale di zucchero nella stagione entrante, riconducibili a una significativa ripresa della produzione in India e a una forte crescita della produzione in Brasile.
La Fao ha pubblicato anche le nuove previsioni sulla produzione mondiale di cereali, leggermente riviste al ribasso rispetto alle proiezioni di agosto e fissate in 2.762 milioni di tonnellate per il 2020, un dato che rimane comunque un record assoluto, in aumento del 2,1% circa rispetto alla produzione del 2019.
La  Fao sottolinea che «La nuova valutazione, inserita nel Bollettino FAO sull’offerta e domanda di cereali, illustra una produzione attesa di cereali secondari a livello mondiale pari a 1.488 milioni di tonnellate, in ribasso dello 0,5% rispetto al precedente rapporto in seguito ai danni prodotti dai fenomeni meteorologici sulle coltivazioni di mais in diversi grandi Paesi produttori, ma sostenuta dalle più rosee prospettive riguardanti la produzione di orzo. La produzione mondiale di frumento per il 2020 è stimata ora in 765 milioni di tonnellate, un dato che può essere considerato un primato e al quale stanno contribuendo condizioni climatiche favorevoli in Australia. Per quanto riguarda il riso, si calcola una produzione mondiale di 509,1 milioni di tonnellate, il miglior risultato registrato fino a questo momento, che non appare intaccato rispetto alle previsioni dello scorso mese. Le previsioni relative all’utilizzo di cereali a livello mondiale nel periodo 2020/2021 parlano di un consumo di 2.744 milioni di tonnellate, in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. Più della metà riguardano i cereali secondari, per i quali si prevede di utilizzare 1.477 milioni di tonnellate, mentre nel caso del frumento si attende un utilizzo di 757 milioni di tonnellate, in aumento con l’aumentare del consumo in Cina e India. Nel caso del riso, invece, ci si aspetta un consumo record di 510,5 milioni di tonnellate in tutto il mondo».
Al termine della stagione 2021, le riserve mondiali di cereali dovrebbero raggiungere gli 890 milioni di tonnellate,  «Un risultato eccezionale – concludono alla Fao –  scandito dall’incremento delle scorte di frumento in Cina. Se le nuove previsioni saranno confermate, si avrà un rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali nel biennio 2020/2021 pari al 31,6%. Si tratta di un valore in lieve calo rispetto al dato del 2019/2020, ma comunque ancora relativamente alto se considerato in una prospettiva storica. Anche per gli scambi commerciali di cereali sul mercato globale è atteso nel 2020/2021 un record assoluto stimato in 448 milioni di tonnellate, in aumento del 2,4% rispetto allo scorso anno, un dato ancor più roseo della precedente previsione formulata dalla Fao in settembre».