Allarmante rapporto Fao: la pandemia di Covid-19 ha compromesso decenni di sforzi per lo sviluppo

Il mondo si allontana ulteriormente dal rispetto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030

[23 Settembre 2021]

Inizia oggi l’United Nations Food System Summit  che punta ad aumentare la consapevolezza globale e stimolare azioni per trasformare i sistemi alimentari, eradicare la fame, ridurre le malattie legate all’alimentazione e guarire il pianeta, ma è stato preceduto dalla pubblicazione del nuovo rapporto “Tracking progress on food and agriculture-related SDG indicators 2021” della FAo che dimostra che «Il Covid-19 ha rallentato i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) sanciti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, minando decenni di lavoro per lo sviluppo».

Secondo Pietro Gennari, capo statistico della Fao, quello che emerge dal rapporto «E’ un quadro allarmante, in cui i progressi su molti obiettivi SDG sono stati invertiti, con un impatto significativo su tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile e rendendo ancora più impegnativo il raggiungimento dell’Agenda 2030».

Il rapporto, la terza valutazione della Fao di questo tipo, si basa sugli ultimi dati e stime disponibili  e si  concentra su 8 degli SDG (1, 2, 5, 6, 10, 12, 14 e 15), adottati dall’Onu nel 2015.

I principi e più preoccupanti risultati dello studio sono:

Nel 2020 la pandemia di COVID-19 potrebbe aver spinto altri 83 – 132 milioni di persone nella fame cronica, rendendo ancora più lontano l’obiettivo di porre fine alla fame.

Una percentuale inaccettabilmente elevata di cibo (14%) viene persa lungo la catena di approvvigionamento prima ancora che raggiunga il consumatore.

I sistemi agricoli sopportano l’urto delle perdite economiche dovute ai disastri,

I piccoli produttori alimentari sono i più svantaggiati, con le donne produttrici nei Paesi in via di sviluppo che guadagnano meno degli uomini anche quando sono più produttive.

La volatilità dei prezzi alimentari è aumentata, a causa dei vincoli posti dalla pandemia di Covidd-19 e dei relativi lockdowns.

I progressi nel mantenimento della diversità genetica vegetale e animale restano scarsi sia per l’alimentazione che per l’agricoltura.

Le disuguaglianze di genere per quanto riguarda il diritto alla terra sono pervasive.

Leggi e usanze discriminatorie continuano a ostacolare i diritti di proprietà delle donne.

In molte regioni lo stress idrico rimane allarmante, minacciando i progressi verso lo sviluppo sostenibile

Ma il rapporto indica anche diverse aree in cui si stanno compiendo progressi, come misure contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN); la gestione sostenibile delle foreste; eliminare i sussidi alle esportazioni agricole; gli investimenti per aumentare la produttività agricola nei Paesi in via di sviluppo;  l’accesso ai mercati esente da dazi per i Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati (LDC) in particolare per i prodotti agricoli.

La Fao sottolinea la necessità di: «Aumentare gli investimenti in agricoltura, migliorare l’accesso alle nuove tecnologie agricole, ai servizi di credito e alle risorse informative per gli agricoltori; sostenere i produttori alimentari su piccola scala; conservare le risorse genetiche vegetali e animali per l’alimentazione e l’agricoltura; adottare misure per contrastare la volatilità dei prezzi alimentari e impedire che eventi potenzialmente pericolosi si trasformino in disastri conclamati.

Inoltre, il rapporto chiede «Maggiori azioni per utilizzare l’acqua in modo più efficiente nelle regioni più colpite da un elevato stress idrico; interventi più mirati per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari; maggiore protezione degli ecosistemi terrestri e forestali» ed evidenzia che «Sono necessari molti più progressi sia sugli aspetti legali e pratici dei diritti fondiari delle donne sia per combattere la minaccia della pesca INN alla sostenibilità della pesca globale».

Infine, il rapporto chiede di disporre urgentemente dati più numerosi e migliori.

Gennari conclude: «Mentre la pandemia di Covid-19 continua a svilupparsi e il mondo si allontana ulteriormente dal rispetto della scadenza 2030 per gli SDG, dati tempestivi e di alta qualità sono più essenziali che mai».