Al via Oper8, il nuovo progetto europeo per diminuire l’uso di erbicidi in agricoltura

L’Italia partecipa con il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” (CiRAA) dell’università di Pisa

[16 Maggio 2023]

L’obiettivo del progetto  triennale Oper8 di Horizon Europe, coordinato dall’Università di Atene e che coinvolge per l’Italia il Centro di Ricerche Agro-ambientali “Enrico Avanzi” dell’università di Pisa insieme ad altri 8 partner di 7 Paesi europei, è quello di «Diminuire l’uso di erbicidi in agricoltura e promuovere l’uso dei metodi alternativi per il controllo delle malerbe».

Per l’università di Pisa sono coinvolti nel progetto Daniele Antichi, professore associato di agronomia e coltivazioni erbacee, Christian Frasconi, docente di meccanica agraria e meccanizzazione agricola e i loro team di ricerca del al Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali

Oper8 fornirà inoltre indicazioni per i Piani di Azione Nazionale per il controllo non chimico delle infestanti nelle principali colture (arboricoltura da frutto, olivicoltura, viticoltura, seminativi, colture foraggere, colture orticole di pieno campo). La promozione degli usi alternativi appare sempre più una necessità alla luce di diversi fattori. Sebbene infatti gli erbicidi siano la seconda categoria più diffusa di fitofarmaci nell’Unione europea, va considerato che possono avere un effetto dannoso sull’ambiente, sulle risorse naturali, e sulla salute umana. Il numero di principi attivi disponibili è poi sempre più limitato dalla legislazione, mentre l’efficacia di quelli ancora utilizzabili è limitata dall’insorgenza di popolazioni di erbe infestanti resistenti. L’introduzione di metodi alternativi è quindi cruciale per una produzione colturale sostenibile, anche se molti agricoltori sono ancora riluttanti perché li considerano troppo complessi da utilizzare e più costosi.

All’ateneo pisano spiegano che «Per andare incontro alle necessità degli agricoltori italiani, il progetto coinvolgerà tutti gli operatori del settore compresi i consulenti, i rappresentanti dell’industria dei mezzi tecnici e i ricercatori» e Antichi conclude: «Il coinvolgimento degli agricoltori e dei principali portatori di interesse è fondamentale perché il progetto abbia successo. I loro feedback e la loro esperienza saranno d’aiuto nello sviluppo dei Piani di Azione Nazionale e delle future strategie alternative per il controllo non chimico delle malerbe, che siano socialmente accettabili ed in linea con gli obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, ma anche con le esigenze degli agricoltori di produrre colture in modo economicamente remunerativo».