Siccità nel nord Italia, il lago Maggiore è a meno dell’11% di riempimento

Vincenzi (Anbi): «Allarmanti conseguenze anche ambientali»

[27 Agosto 2020]

Nonostante le forti precipitazioni dei giorni scorsi, sul nord Italia continua ad aleggiare lo spettro della siccità: sono i laghi Maggiore (meno dell’11% di riempimento) e Lario (poco più del 18% di riempimento) gli attuali osservati speciali della stagione irrigua nel nord Italia, secondo i dati raccolti dal’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi). sotto media è anche il lago d’Iseo, mentre continua a tenere il lago di Garda, i cui livelli sono comunque in discesa.

«Di fronte alle allarmanti conseguenze anche ambientali per la condizione idrica di un famoso lago come il Maggiore, si evidenzia la necessità di una programmazione dei rilasci e dei livelli, che superi qualsiasi logica egoistica nel rispetto delle priorità sull’uso dell’acqua, come previsto dalla normativa», dichiara Francesco Vincenzi, presidente Anbi.

Al proposito, indicativo anche che siano praticamente dimezzate rispetto alla media le portate del fiume Po (mc/sec 689 al rilevamento di Pontelagoscuro), che restano comunque migliori dello scorso anno.

Pur in rapido calo, restano in linea con il 2019 anche le portate dei principali fiumi piemontesi (Dora Baltea, Sesia, Stura di Lanzo),  così come Savio e Reno in Emilia Romagna, dove altresì Trebbia, Secchia e Panaro sono abbondantemente sopra la media stagionale, mentre il Reno invece è sotto il minimo storico.

«Prosegue un andamento pluviometrico, conseguenza dei cambiamenti climatici – aggiunge il presidente di Anbi – con precipitazioni concentrate nel tempo e nello spazio. È necessario aumentare la resilienza dei territori ed auspichiamo che le annunciate scelte legate al Recovery fund vadano anche in questa direzione».

A condizionare sempre più le disponibilità idriche sono, infatti, le piogge (non di rado, purtroppo, disastrose) “a macchia di leopardo” come testimoniato anche dalle portate dei principali fiumi lombardi: Mincio e Chiese in crescita, Adda e Ticino in calo.

A beneficiare delle recenti precipitazioni sono i fiumi veneti, tutti con portate superiori o in media con gli anni più recenti, a prezzo però delle bombe d’acqua che nei giorni scorsi hanno devastato le città venete da Cortina a Verona.