Porto Azzurro: no alla fontanella pubblica di acqua di qualità, per ripicca contro il dissalatore

La minoranza: «Ricorda quasi la storiella di quel marito che litigò con la moglie e volle farle un dispetto...»

[21 Luglio 2020]

Il consiglio Comunale di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, ha respinto la proposta del gruppo di minoranza di installare una fontanella pubblica di qualità dell’ASA come ripicca per l’intenzione dell’azienda idrica di voler realizzare un dissalatore comprensoriale.

La cosa strana è che si tratta dello stesso dissalatore che tutte le amministrazioni comunali elbane – compreso Porto Azzurro – chiesero all’unanimità nel 2012 e che nel documento della Conferenza dei servizi che da il via alla realizzazione del dissalatore c’è anche la firma del vicesindaco di Porto Azzurro.

Grande la delusione per questo tipo di atteggiamento tra i consiglieri di opposizione. Ecco cosa scrivono in una nota:

Un’occasione persa e tanta amarezza. Ecco ciò che hanno rimediato i cittadini di Porto Azzurro dopo che il Sindaco e l’amministrazione comunale hanno deciso di respingere la nostra mozione sull’installazione di una fontanella pubblica di acqua ad alta qualità.

Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo adottato un sincero spirito di collaborazione, proponendo diverse volte strumenti ed iniziative da attuare in favore della comunità, il tutto senza mai aver preteso di insegnare.

Questa volta però, ad essere danneggiato non è solo il rispetto verso la minoranza bensì l’intero paese. Diciamo questo perché, senza una motivazione chiara e valida ma tirando in ballo perdite Asa, dissalatore e airone cenerino, l’amministrazione Papi ha deciso di schierarsi contro l’ambiente e contro il risparmio.

Più della metà dei consumatori di acqua in bottiglia si interroga sul problema di smaltimento della plastica, interessandosi e vedendo di buon occhio le nuove possibilità “green” come ad esempio l’installazione delle nuove fontanelle ad alta qualità. Oltre all’ambiente, dovrà preoccuparsi anche il portafogli: basti pensare che in Toscana solo nel 2018 sono stati erogati oltre 203 milioni di litri d’acqua tramite fontanelle e case dell’acqua, facendo risparmiare 135 milioni di bottiglie di plastica e 61 milioni di euro l’anno nelle tasche dei toscani (0,45 costo medio di una bottiglia da 1,5l).

Siamo costretti quindi a chiedere ulteriori spiegazioni all’amministrazione comunale, in quanto la decisione di non voler ridurre il consumo di plastica si allinea perfettamente col non voler affrontare il problema della raccolta differenziata in modo serio e definitivo.

Tutto questo però va in controtendenza con l’ordinanza ‘plastic free’, di cui anche il Comune di Porto Azzurro si fece promotore. A dire la verità questa scelta rimane per noi incomprensibile, visto che confidavamo in un’approvazione unanime essendo un tema obiettivamente comune a tutti.

Ricorda quasi la storiella di quel marito che litigò con la moglie e volle farle un dispetto…

Gruppo Consiliare Insieme per domani