Maltempo, in Toscana gravi danni all’agricoltura. Coldiretti: «Drammatici effetti dei cambiamenti climatici»

[31 Gennaio 2014]

Solo il 19 gennaio una “bomba d’acqua” aveva colpito gran parte della Toscana e l’agricoltura deve fare nuovamente i conti con campi e aziende agricole allagate, con esondazioni che, dice Coldiretti, «Stanno provocando danni, disagi e complicazioni nelle campagne toscane».

Se la situazione più critica è nel Pisano, anche i fiumi Egola, Cecina ed Era continuano a preoccupare agricoltori e cittadini. Coldiretti spiega che «La pioggia caduta senza tregua in queste ore ha provocato l’esondazione in alcuni punti dei torrenti contribuendo ad allagare centinaia di ettari di terreni già seminati a grano la cui “sopravvivenza” è ora a forte rischio. L’acqua che ha invaso i terreni potrebbe causare l’asfissia radicale provocando dunque una sorta di “soffocamento” e la conseguente perdita del prossimo raccolto».

A preoccupare la più grande organizzazione agricola «E’ la tenuta degli argini dei torrenti che in alcune zona sono molto fragili. Il primo a cedere è stato il fiume Cecina, all’altezza di Ponteginori, nel Comune di Val di Cecina dove circa 10 ettari dell’azienda agricola “Podere Sant’Antonio” sono finiti sotto 30 centimetri di acqua e ghiaia». Secondo Coldiretti, «L’argine ricostruito nel lontano 1966 ha tenuto fino allo scorso 24 ottobre quando è crollato a causa dai danni provocati dalla presenza delle nutrie e per la cattiva pulizia del torrente. L’innalzamento del livello nelle ultime ore è coinciso con l’allagamento di almeno una ventina di ettari di terreni già seminati e con la perdita del prossimo raccolto. Nonostante le segnalazioni ed i sopralluoghi l’argine non era ancora stato riparato». Per Coldiretti si tratta, di “un disastro annunciato”. Il fiume ha superato quasi un metro sopra il livello di criticità. Allagata anche Marina di Cecina: chiusi tutti i sottopassi.

Il bollettino delle disgrazie non continua nel sanminiatese, dove la fuoriuscita dagli argini dellEgola ha compromesso il prossimo raccolto di grano: «Fiaccato l’ottimismo dei cerealicoltori della zona che dopo un anno di stop erano tornati a seminare frumento», dice Coldiretti.

Sommersa sotto un metro d’acqua anche Coltano, altra zona a forte concentrazione di seminativi: «Campi, serre e stalle allagate si registrano un po’ in tutte le aree interessate dalle perturbazioni di queste ultime 24 ore». La situazione è molto grave anche a Prato e nel livornese, dove i fiumi Ombrone Pistoiese e Cornia, che nella notte ha raggiunto una portata record, fanno veramente paura. Gonfi di pioggia anche la Sieve e tutti gli altri corsi minori nel fiorentino. Nel pistoiese i vivai sono nuovamente sott’acqua. Questo accade nella zona di Ghiazzano, Quarrata e non solo. In montagna il rischio isolamento è purtroppo concreto. La frana sul fiume Lima di ieri, con la chiusura della statale 12, si aggiunge alla chiusura della strada delle Torri di Popiglio.

Coldiretti conclude il suo bollettino di guerra con la constatazione che Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense o con vere e proprie bombe d’acqua che hanno pesanti effetti sulla stabilità idrogeologica del terreno”. La stima dei danni è destinata a salire nel corso dei prossimi giorni quando sarà più chiaro il futuro ed il destino dei raccolti».