La Wmo verificherà la temperatura record di 54,4° C in California. Caldo record anche in Europa, Giappone e Siberia

Muroni: «Le temperature percepite in Italia nelle scorse settimane fanno paura»

[18 Agosto 2020]

La World meteorological organization (Wmo) ha annunciato che vereficherà la veridicità del della temperatura record di 54,4° C  registrata il 16 agosto nella Death Valley, in California, nel bel mezzo di una intensa ed estesa ondata di caldo sulla costa occidentale degli Stati Uniti. La Wmo ricorda che «Se convalidata, sarebbe la temperatura più alta sulla Terra dal 1931 e la terza temperatura più calda mai registrata sul pianeta».

Secondo l’archivio Weather and Climate Extremes, la temperatura più calda mai registrata sono i 56,7°  C registrati il 10 luglio 1913 a Furnace Creek, sempre nella Death Valley. La temperatura più alta per l’emisfero orientale è stata toccata nel luglio 1931 a Kebili, in Tunisia, a 55 ° C. Altri record delle temperatire massime comprendono i 54° C raggiunti a Mitribah, Kuwait il  21 luglio 2016 e a Turbat, in Pakistan, il 28 maggio 2017.

In molti mettono in dubbio l’accuratezza dei vecchi record di temperatura e per questo il WMO Archive for Weather & Climate Extremes indaga sempre su qualsiasi record quando vengono presentate nuove prove credibili. Ma è la stessa Wmo a dire che «Tutte le indicazioni finora dicono che questa è un’osservazione legittima. L’attrezzatura della stazione meteorologica di Furnace Creek è mantenuta regolarmente dal National Weather Service di Las Vegas. I risultati preliminari indicano che era in condizioni di lavoro adeguate al momento dell’osservazione».  Ora la Wmo riunirà ora un team internazionale di scienziati atmosferici per esaminare attentamente l’osservazione e informa che «Per verificare un nuovo record di temperatura, il comitato di esperti deve esaminare l’osservazione, l’attrezzatura, le pratiche di calibrazione e osservazione, la sua corrispondenza con le stazioni circostanti, ecc».

Randall Cerveny, relatore Wmo Weather and Climate Extremes, spiega che «Queste indagini sono piuttosto dettagliate e richiedono tempo, quindi è probabile che non ci sarà una valutazione completa per molti mesi, sebbene in questo momento, sulla base delle prove disponibili, stiamo preliminarmente accettando l’osservazione, in attesa del completamento di un esame esaustivo».

Il record delle temperature segnala le condizioni torride che sperimenta la costa West Usa, con un’ondata di caldo che ha messo in stato di allerta più di 56 milioni di americani. Il National Weather Service ha avvertito che il caldo soffocante continuerà, con temperature tra i 30 e i 40° C  e che bisogna stare attenti ai forti temporali e alle raffiche di vento improvvise.

L’ondata di caldo ha messo sotto enorme pressione i servizi energetici.

La Wmo evidenzia che «Le temperature estremamente elevate fanno parte di una tendenza. Come risultato del cambiamento climatico, i record di temperatura vengono battuti più frequentemente che in passato. Le ondate di caldo sono più frequenti e più intense. Luglio è stato il luglio più caldo mai registrato per l’emisfero settentrionale e il ghiaccio marino artico è stato il più basso mai registrato nel mese di luglio. Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti, il periodo da gennaio a luglio è stato il secondo gennaio a luglio più caldo mai registrato».

Anche l’Europa occidentale e centrale ha assistito a un’altra ondata di caldo, con una serie di nuovi record di stazioni nella seconda settimana di agosto. La Wmo dice che «Ora, l’aria calda si sposterà ora nelle parti orientali dell’Europa. Le previsioni implicano che esiste la possibilità che l’aria calda possa rimanere ferma per 1-2 settimane, soprattutto in alcune parti dell’Europa orientale, vale a dire Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina e Moldova».

Ma anche in Italia non va meglio, con temperature percepite sopra i 40 gradi e fino a 50 e la deputata di Leu Rossella Muroni scrive in un post su Facebook: «Le temperature percepite in Italia nelle scorse settimane fanno paura. Le aree urbane del pianeta stanno subendo sempre più pesantemente le conseguenze del cambiamento climatico. E’ necessario, fin da subito, fare qualcosa di concreto: fermare lo sfruttamento del suolo, rigenerare le aree già costruite, fare spazio a impianti che trasformino i rifiuti in ricchezza, puntare sulle energie rinnovabili, ripensare i trasporti pubblici delle città. E non possiamo fare altrimenti perché la situazione è molto più grave di quanto si possa considerare ambizioso questo progetto».

Il 17 agosto il Giappone, on 41,1 ° C registrato ad Hamamatsu, ha pareggiato il suo record nazionale e la Japan Meteorological Agency (JMA) avverte che «Le condizioni meteorologiche estremamente calde continueranno fino al 21 agosto circa nel Giappone occidentale e orientale e in queste aree la temperatura massima giornaliera supererà i 35 gradi C».  Secondo  le previsioni JMA, condizioni climatiche più calde del normale dovrebbero continuare per le prossime due settimane e per il prossimo mese.

La Siberia ha vissuto un’ondata di caldo prolungata, con una temperatura di 38° C  registrata il 20 giugno a Verkhoyansk e attualmente la Wmo sta verificando se si tratti davvero del nuovo record per il Circolo Polare Artico.