Goletta Verde in Abruzzo: «Mala depurazione su tutte le foci dei corsi d’acqua monitorate»

[2 Luglio 2013]

Per Goletta Verde quella che i suoi biologi hanno riscontrato in Abruzzo «È “mala depurazione” dalla costa teramana a quella chietina: 7 punti su 9 “fuorilegge”, 6 dei quali “fortemente inquinati”. L’80% dei campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi, principalmente alle foci di fossi e torrenti, hanno evidenziato la presenza di una carica batterica eccessiva, ben oltre le soglie consentite dalla legge.

Gravi e croniche carenze di un sistema depurativo che impone una svolta immediata: azioni risolutive e durature sul fronte della qualità delle acque abruzzesi. Una sfida non più rinviabile che deve chiamare a raccolta istituzioni e società civile affinché vengano date finalmente risposte certe ai cittadini e tutelati gli ecosistemi fluviali e marini della regione».

Per questo Legambiente propone la costituzione di un tavolo di lavoro e di coordinamento permanente tra istituzioni e associazioni di categoria: «Per affrontare con urgenza i limiti di un sistema depurativo delle acque reflue noto da tempo e non più sostenibile».

Su Goletta Verde spiegano: «I tecnici di Legambiente eseguono il controllo dello stato di qualità del mare e delle coste con particolare attenzione al rischio di inquinamento causato dalla mancanza o inadeguatezza del servizio di depurazione, senza per questo volersi sostituire al ruolo delle istituzioni preposte. La denuncia di Legambiente non è fine a se stessa. Vuole piuttosto essere un momento di confronto e incontro con le amministrazioni per capire quali siano i problemi e quali le possibili soluzioni».

«Ed è per questo – aggiungono – che da Goletta Verde parte l’appello ad istituire subito un tavolo di lavoro tra Regione, Provincie, Comuni, associazioni di categoria interessate per una strategia marina che non prescinda dalla sinergia delle parti, un monitoraggio costante, l’efficienza dei controlli e la tempestività di intervento sulle problematiche della depurazione».

Angelo di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo, ha ribadito: «Come Legambiente ci facciamo promotori di questo tavolo, perché riteniamo che le criticità evidenziate da anni siano risolvibili solo con l’intenzionalità e l’impegno tra tutte le parti chiamate in causa. Pretendiamo che la prossima stagione estiva sia indenne da questi problemi perché è fattibile e doveroso risolverli, a partire da subito per garantire la salute dei cittadini, la qualità del mare e l’economia locale. La situazione della depurazione, e dei problemi ormai evidenti a tutti, non ha solo forti ripercussioni ambientali ma anche sociali ed economiche che l’Abruzzo non può più permettersi. Il coordinamento e la sinergia tra i vari soggetti aiuta a migliorare la situazione. Chiediamo che questo venga messo al primo punto dell’agenda politica degli amministratori del territorio. Continueremo, inoltre, a vigilare sull’operato delle società che gestiscono il ciclo delle acque e della depurazione affinché i problemi vengano risolti subito e con efficacia e che gli enti preposti dispongano di maggiori risorse per i controlli».

Tornando ai risultati dei campionamenti, che sono stati effettuati il 21 giugno, in provincia di Teramo è risultato “fortemente inquinato” il prelievo nei pressi del canale tra il porto e lo stabilimento balneare presso il lungomare Zara, nel comune di Giulianova: «Uno scarico aperto anche ieri al passaggio della Goletta Verde a Giulianova». Altri punti “fortemente inquinati” sono risultati quelli vicino alla Foce del fiume Vibrata, nel comune di Alba Adriatica e alla Foce del torrente Calvano del comune di Pineto. Entro i limiti di legge, invece, i valori di carica batterica riscontrata nel campionamento effettuato alla spiaggia in località Borsacchio, nel Comune di Roseto.

“Fortemente inquinato” anche uno dei due campionamenti effettuati a Pescara, quello nei pressi della Foce del fosso Vallelunga; mentre ha superato l’esame il prelievo nei pressi della spiaggia di via Balilla. Tutti oltre i limiti di legge i campionamenti in provincia di Chieti, 2 giudicati “fortemente inquinati”: alla Foce del Fosso Marino a Vasto e alla Foce del torrente Buonanotte del Comune di San Salvo. “Inquinato”, il prelievo vicino alla Foce del fosso San Lorenzo a Francavilla a Mare.

Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, sottolinea che «le analisi effettuate in Abruzzo testimoniano le gravi lacune che ancora oggi presenta il sistema depurativo regionale, inadeguato e non sufficientemente idoneo ad abbattere il carico inquinante dei volumi di acque reflue prodotti dall’agglomerato urbano. Il nostro monitoraggio rispecchia quanto già emerso dai più recenti dati Istat 2008, secondo cui l’Abruzzo, con il 53,8% è tra le peggiori regioni d’Italia per l’esigua percentuale di popolazione servita da un efficiente servizio di depurazione. Il nostro lavoro di denuncia è sempre indirizzato a un confronto costruttivo e risolutivo, finalizzato a obiettivi ben precisi. È per questo che non siamo entrati nella polemica legata alla recente pubblicazione dei dati abruzzesi sulla balneazione del ministero della salute».

«È indubbio – aggiungono – che l’Abruzzo sia stato penalizzato da un calcolo fatto sulle aree di balneazione e non sui chilometri di costa, ma al contempo sarebbe opportuno che le istituzioni competenti portino avanti fin da subito un serio monitoraggio anche delle foci dei fiumi e in tutti quei tratti di mare che, pur essendo inibiti alla balneazione, vanno tenuti sotto stretta osservazione, rappresentando il sintomo di una situazione nazionale non più trascurabile e che va indagata e risolta».