Crescono gli investimenti Asa sul territorio, nell’ultimo anno 26 milioni di euro

Taddia: «Nonostante la pandemia l’azienda è riuscita a crescere e a garantire il servizio, nel pieno rispetto della sicurezza di tutti i dipendenti»

[17 Maggio 2021]

Come altre aziende di servizio pubblico, la partecipata pubblica Asa – che ricopre il ruolo di gestore unico per il ciclo integrato delle acque nell’Ato Toscana costa – è rimasta in prima linea anche nelle fasi più critiche dell’emergenza sanitaria da Covid-19, garantendo elementi essenziali che troppo spesso tendiamo a dare per scontati, come acqua pulita in uscita dai rubinetti e gli indispensabili servizi di depurazione. Senza tirare il freno sugli investimenti, nonostante le contingenze: nel corso del 2020 sono arrivati a 26 milioni di euro, più del 2019.

È quanto emerge dal Bilancio 2020 del gruppo Asa, che riporta un margine operativo lordo (Mol) pari a 24,7 milioni di euro (+10,9% rispetto al 2019), un risultato operativo (Ebit) pari a 6,7 milioni di euro (+40,1% rispetto al 2019) e un utile netto pari a 4,3 milioni di euro (+59,5% rispetto al 2019) che l’assemblea dei soci ha deciso nei giorni scorsi di accantonare a riserva.

«Il 2020 è stato un anno davvero importante per Asa – commenta il presidente Stefano Taddia – Nonostante la pandemia l’azienda è riuscita a crescere e a garantire il  servizio, nel pieno rispetto della sicurezza di tutti i dipendenti; non solo, ma in questo anno difficile è anche riuscita a costruire il percorso che ha portato alla adozione di un nuovo piano degli investimenti in crescita di 50 milioni di euro, che si sono aggiunti ai circa 200 milioni già previsti».

In tema di garanzia della qualità delle acque, Asa ha inoltre continuato nel suo monitoraggio continuo sia delle acque distribuite che di quelle restituite all’ambiente a seguito di depurazione. A questo proposito, il laboratorio di analisi interno ha conseguito l’accreditamento ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2018. Un accreditamento che per l’azienda «non è solo un obbligo normativo, ma un percorso e una modalità di gestione del laboratorio, che rappresenta un fattore di continuo miglioramento per la struttura e di adeguamento a quelli che sono gli standard del servizio di controllo delle acque».

Nonostante le gravi difficoltà portate dalla pandemia, nel 2020 è rimasta alta anche l’attenzione ai temi della sostenibilità e all’uso efficiente delle risorse: in particolare è proseguita l’installazione di nuove fontanelle di distribuzione di acqua di alta qualità, portando a 56 il numero totale delle fontanelle installate su tutto il territorio gestito. Con grandi vantaggi ambientali ed economici per le famiglie.

Dall’ultimo Bilancio socio-ambientale approvato da Asa (e riferito al 2019, quando le fontanelle erano 52) emerge come l’acqua di alta qualità sia sempre più apprezzata: nel corso del 2019 le fontanelle hanno erogato 22,2 milioni di litri d’acqua e permesso di risparmiare l’utilizzo di 14,8 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri (ovvero a 517 tonnellate di plastica e 4.542 tonnellate di CO2), oltre ad evitare una spesa pari a un costo di 0,28 euro a bottiglia di minerale da 1,5 litri acquistata al supermercato. Questo per una famiglia di tre persone significa «un risparmio annuo di 306,6 euro, che arriva a coprire buona parte del costo della bolletta del servizio idrico».

L. A.