Asa, sempre più giovani bevono acqua dal rubinetto o dai fontanelli alta qualità

«L'indagine annuale di customer satisfaction è una fondamentale occasione per programmare future strategie e interventi mirati per un miglioramento continuo della qualità del servizio»

[20 Settembre 2021]

Asa, la partecipata pubblica che ha in carico il servizio idrico integrato in una fetta rilevante della Toscana costiera e non solo – area di Livorno, bassa e alta Val di Cecina, Val di Cornia, isole – ha realizzato un’indagine di customer satisfaction per misurare la qualità percepita dai clienti/cittadini e le loro aspettative in merito ai servizi tecnici, commerciali e amministrativi.

Oltre 1000 famiglie residenti sono dunque state contattate da Swg per un sondaggio, che ha permesso di mettere in rilievo pro e contro di Asa nella percezione di quanti usufruiscono del servizio idrico integrato.

La continuità rimane il principale punto di forza del servizio, e rileva una crescita degli indicatori di gradimento del servizio fornito da Asa in generale (voto medio 7,3 con un +0,2 rispetto al 2020 e l’88% di giudizi positivi), ma anche sui servizi di depurazione e fognatura nonché sulla qualità dell’acqua di rubinetto.

Al proposito, il 38% degli intervistati dichiara di bere abitualmente acqua del rubinetto o dai fontanelli ad alta qualità installati da Asa sul territorio, contro il 62% dei rispondenti che ancora indirizza i propri consumi soprattutto (o solo) verso l’acqua in bottiglia. Il 38% per il contesto servito da Asa risulta un dato sostanzialmente stabile, anche se incoraggiano le risposte dei giovani. Questo segmento di popolazione si affida ancora poco all’acqua del rubinetto (31%), ma con un trend decisamente in crescita: i giovani che bevono da questa fonte o dai fontelli alta qualità sono cresciuti del 3% rispetto al 2020 e del 7% rispetto sul 2019.

Un atteggiamento che fa bene all’ambiente quanto al portafogli, dato che secondo le rilevazioni Istat in Italia l’acqua in bottiglia costa 6mila volte in più rispetto a quella erogata dal rubinetto.

«Per la qualità dell’acqua – aggiungono da Asa illustrando i risultati del sondaggio – migliorano le opinioni su sapore e durezza dell’acqua, mentre si registra una flessione riguardo all’odore e limpidezza, ma nel complesso il giudizio medio sale dal 6,1 del 2020 al 6,5 del 2021 e, dopo un progressivo aumento negli ultimi anni raggiunge la media nazionale. Rimane stabile la quota di cittadini che beve acqua di rubinetto (38%), ancora leggermente al di sotto della media nazionale, mentre si nota una significativa crescita della conoscenza e quindi anche della fruizione dei fontanelli».

Al contrario, risultano più critici i giudizi nei riguardi delle tariffe che gli utenti ritengono troppo elevate. Questa constatazione è più diffusa quest’anno (+11% rispetto al 2020), il che è ascrivibile al fatto che una parte della popolazione ha maggiori difficoltà economiche, come conseguenza della crisi provocata dalla pandemia. Infatti, aumenta anche la percentuale di utenti che dichiarano di avere problemi a far fronte al pagamento delle bollette (anche in questo caso +11%). Una valutazione positiva (7,4) viene infine conferita anche al servizio di fognatura e depurazione acque reflue (+0,6 rispetto al 2020).

«L’indagine annuale di customer satisfaction è una fondamentale occasione per l’azienda – concludono da Asa il presidente Taddia, l’ad Cammelli e il consigliere delegato Fino – per programmare future strategie e interventi mirati per un miglioramento continuo della qualità del servizio e per avvicinarci sempre di più al cliente tenendo conto delle sue crescenti esigenze».