Al Politecnico di Torino al via nuovo progetto Ue per dissalazione e depurazione delle acque

Tiraferri: «Con questo progetto raggiungeremo la prossima generazione della tecnologia»

[31 Gennaio 2023]

A valle dell’anno più caldo almeno dal 1800 per l’Italia, che ha lasciato in eredità un deficit idrico da 50 mld di mc d’acqua, dissalazione e riuso delle acque industriali rappresentano due importanti leve per affrontare la crisi climatica in corso.

Per questo al Politecnico di Torino ha preso oggi il via il progetto europeo Melodizer (Sustainable membrane distillation for industrial water reuse and decentralised desalination approaching zero waste), che punta a fabbricare in modo sostenibile i componenti necessari per il riuso e la valorizzazione delle acque contaminate.

Finanziato con oltre 7 mln di euro dal programma Horizon e forte di una partnership tra 18 soggetti internazionali – coordinati dal Polito –, Melodizer si concentra sulla distillazione a membrana, una tecnologia molto promettente sia per la dissalazione dell’acqua ad elevata salinità, sia per il riuso e la valorizzazione delle acque contaminate. Tuttavia, allo stato attuale, la mancanza di membrane e moduli di membrana ad alte prestazioni, l’impatto ambientale della loro produzione e del loro utilizzo, così come l’implementazione in configurazioni e in ambiti non adatti hanno impedito di dimostrarne il pieno potenziale.

Il cuore della ricerca risiede nella fabbricazione dei componenti della distillazione a membrana impiegabili su larga scala e sostenibili, sostituendo gli attuali materiali potenzialmente dannosi con altri non nocivi e basandosi sui principi della chimica verde. Si porrà l’accento, inoltre, sulla corretta progettazione e sul miglioramento dell’efficienza energetica della tecnologia, che opererà utilizzando solo calore di scarto o energia solare.

La migliore progettazione di questa tecnologia combinata con il più appropriato mix di fonti di energia rinnovabile sarà la chiave per una sua applicazione efficace in diversi ambiti, sia industriali che a scala domestica o di comunità.

«Con questo progetto raggiungeremo la prossima generazione della tecnologia, sia considerando le più alte prestazioni e l’efficienza energetica, sia dal punto di vista della sostenibilità dei materiali e del tipo di fonti energetiche utilizzati, dimostrandone quindi l’implementazione per la riduzione dell’impronta idrica delle industrie e per l’approvvigionamento di acqua potabile in zone soggette a forte siccità», dichiara dal Polito Alberto Tiraferri, co-coordinatore del progetto insieme a Matteo Fasano.

In particolare, verranno sviluppati e testati dei prototipi a livello industriale (nei settori del tessile, chimico, acquacoltura, e delle bevande) per arrivare ad un’alta percentuale di recupero delle acque contaminate (70-90%), riducendo quindi l’impronta idrica del comparto produttivo e avvicinandosi al target rifiuti-zero, recuperando al contempo materie prime secondarie di valore dalle acque contaminate.

Inoltre, Melodizer intende dimostrare il funzionamento di sistemi di produzione di acqua potabile passivi, autonomi, economici e su piccola scala, utilizzando come unica fonte energetica l’energia solare.

L’ambizione del progetto è quindi quella di contribuire a tre degli obiettivi strategici per l’Unione europea e a livello mondiale, ovvero l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica – sia a livello industriale che di piccole comunità, l’accesso alle materie prime critiche e la transizione verso processi azionati da energie rinnovabili.