Acque meteoriche urbane, De Girolamo: «Un quadro chiaro per contrastare le catastrofi ambientali»

Il ruolo dei gestori del servizio idrico per le acque meteoriche e il rischio idraulico

[10 Maggio 2016]

Intervenendo al seminario “Aumentano i picchi delle piogge e i conseguenti impatti critici sulle città, con allagamenti, danni e vittime. Bisogna fare qualcosa, e subito” tenutosi a Firenze, il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo, ha detto: «Discutiamo di un tema sempre più all’ordine del giorno: il rapporto fra la gestione del servizio idrico integrato e le politiche di difesa del suolo e del rischio idraulico, con particolare attenzione al tema delle acque meteoriche specie in ambito urbano. Nel servizio idrico integrato a partire dal 1994 l’Italia ha fatto uno sforzo enorme per modernizzare la gestione, individuare una governance chiara e funzionale (Autorità Nazionale, Enti di ambito, Gestori), introdurre una tariffa capace di coprire i costi e gli investimenti. Purtroppo la stessa cosa non è stata fatta nel delicato settore della difesa del suolo e del rischio idraulico, dove nel nostro Paese permane una frammentazione delle competenze (Stato, Regioni, Autorità di bacino o distretto, Province, Comuni, Consorzi di bonifica, Comunità montane) e un incerto sistema di finanziamento del costi di gestione e degli investimenti (fondi statali, regionali, dei consorzi). Nel frattempo i cambiamenti climatici in corso e il crescente consumo di suolo hanno reso ancora più fragile il territorio italiano, di per sé già critico per motivi geologici e morfologici. Aumentano i fenomeni di picco delle piogge e i conseguenti impatti critici e a volte devastanti sulle città e le aree urbane, con allagamenti, danni e vittime. Bisogna fare qualcosa, e subito».

Il seminario, organizzato da Confservizi Cispel Toscana e  dall’Associazione Idrotecnica Italiana che spiega: «La necessità di migliorare, in molti contesti e località del territorio nazionale, l’efficienza del servizio di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche urbane ritorna con frequenza all’attenzione dell’opinione pubblica, in occasione di eventi piovosi intensi, ma spesso di carattere poco più che ordinario, che risultano in grado di produrre esondazioni dalle reti e allagamenti del territorio, con gravi disagi per le popolazioni interessate e danni economici spesso ingenti. Obiettivo del seminario è l’analisi delle competenze e delle responsabilità sulle reti di drenaggio urbano e fornire una panoramica dell’attuale normativa nazionale che presenta alcuni elementi di insufficiente chiarezza».  Nella sessione mattutina si è discusso dell’inquadramento delle competenze e delle responsabilità, gestionali e pianificatorie, sulle reti di drenaggio urbano; in merito alla definizione di questi aspetti, l’attuale quadro normativo nazionale presenta alcuni elementi di insufficiente chiarezza e appare suscettibile di miglioramento. La sessione pomeridiana si è concentrata sulla trattazione dei miglioramenti dell’efficienza del servizio di drenaggio urbano resi possibili dall’applicazione dei moderni progressi delle conoscenze e delle tecnologie del settore, e sull’analisi dei benefici che, attraverso adeguati investimenti, potrebbero ottenersi nella gestione delle reti di collettamento delle acque meteoriche e degli impianti connessi.

De Girolamo conclude: «Molto spesso il gestore del servizio idrico è coinvolto nella gestione delle acque meteoriche, essendo responsabile delle fognature miste e talvolta delle fognature bianche tramite convenzioni con i Comuni. Ma il confine fra le competenze dei Comuni in materia di acque meteoriche e quelle del gestore del servizio idrico in materia di fognature non è chiaro, ed è questo il motivo principale dell’approfondimento giuridico che ci siamo posti con questo seminario, accanto ai temi tecnici e tecnologici. Devono essere definite con precisione le responsabilità in caso di danneggiamenti, le responsabilità sugli investimenti da fare e sulle manutenzioni delle infrastrutture. I meccanismi di finanziamento dei costi devono essere chiari per capire cosa fa parte della tariffa e cosa no. Chiarito ciò, a noi interessa comprendere quale può essere il ruolo attivo dei gestori del servizio idrico nel settore delle acque meteoriche ed in generale del rischio idraulico, specie in area urbana. Il sistema delle aziende idriche ha le competenze, i mezzi, l’organizzazione e la presenza territoriale per garantire servizi qualificati ai comuni su attività di loro competenza. Può svolgere un ruolo attivo, integrando le diverse attività. Una soluzione che, nella chiarezza di ruoli e responsabilità, potrebbe consentire un miglior funzionamento della difesa idraulica nelle città, riducendo il rischio di inondazioni, limitando danni e vittime, grazie ad una attività costante di controlli, allerta e manutenzioni. Una sfida industriale, quindi, che ci vede disponibili in un quadro legislativo di regolazione ed economico chiaro e certo».