Risorse per acquedotti, dighe, reti idriche fragili, invasi

Acqua, in arrivo dal Pnrr oltre 57 mln di euro per le infrastrutture idriche toscane

Mazzei: Le opere previste dal Pnrr danno il senso della forte credibilità del sistema toscano del servizio idrico integrato»

[15 Dicembre 2021]

Mentre con l’avanzata della crisi climatica la Toscana oscilla sempre più tra l’impatto della siccità e quello delle bombe d’acqua, l’oro blu che abbiamo a disposizione viene costantemente sprecato.

Nella nostra Regionein linea col resto d’Italia – il 42,8% dell’acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione comunale non arriva neanche al rubinetto, perdendosi a causa di acquedotti colabrodo. Non va meglio sul fronte della depurazione, dato che anche la Toscana rientra nel perimetro delle infrazioni europee (che costano al Paese 165mila euro al giorno in multe) e ha forti difficoltà nella gestione dei fanghi di depurazione.

E se quest’ultimo problema continuerà ad aspettare, si annunciano progressi per acquedotti, dighe, reti idriche fragili e invasi, grazie alle risorse contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Grazie ad un lavoro di squadra fra la Regione, le tre Autorità di bacino distrettuale e l’Autorità idrica toscana, a fronte di un fabbisogno dichiarato di 80 milioni di euro, dal Pnrr ne arriveranno oltre 57: 19 gli interventi finanziati, di cui 11 riceveranno un finanziamento di oltre il 90% e 5 del 100% (gli altri interventi riceveranno risorse per coprire dal 20 al 75% delle spese).

«L’acqua – ha detto il presidente Eugenio Giani – è una risorsa strategica vitale, la tutela e la corretta gestione del sistema idrico è parte importante del Pnrr, ed è centrale nel quadro della transizione ecologica. Oggi possiamo fare affidamento su queste consistenti risorse che daranno alla Toscana la possibilità di rafforzare, migliorare, modernizzare le proprie infrastrutture. Penso agli acquedotti, alle dighe, alle reti idriche più fragili, agli invasi. Il Pnrr ci mette nelle condizioni, a patto di rispettarne i tempi, di avere strutture sicure, compatibili con l’ambiente e il paesaggio, contribuendo a migliorare anche quelle disomogeneità fra territori, dovute a differenze di clima, per cui abbiamo zone con molta acqua e altre più carenti ad esempio a sud».

In base al decreto, le risorse saranno assegnate dal ministero delle Infrastrutture direttamente agli enti attuatori, cui vengono affidati gli adempimenti per la realizzazione degli interventi, in rapporto con il ministero, che è titolare anche del monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi.

«Si tratta di risorse importanti e fondamentali – spiega l’assessora all’Ambiente, Monia Monni – che non servono a sostenere uno sviluppo generico, ma a transizione verso un modello più sostenibile. In questo quadro la risorsa acqua è una risorsa strategica. La Toscana peraltro ha una situazione molto particolare data da una forte disomogeneità fra aeree che hanno grande presenza di acqua come gli Appennini e altre che ne soffrono la mancanza come la Costa e il sud della Toscana. C’è anche disomogeneità nella distribuzione temporale: ci sono periodi di altissima presenza di acqua e altri di siccità. Tutto questo è regolato da un sistema di opere che ci consente di stoccare la risorsa, trattenerla e poterla trasferire là dove c’è bisogno riducendo anche gli sprechi. Con le autorità di distretto e l’Ait, che sono i referenti per questa linea del Pnrr, abbiamo fatto una cabina di regia e abbiamo partecipato al bando con un fabbisogno di 80 milioni di opere dichiarandoci disponibili a cofinanziare con la tariffa una parte degli interventi. Sono state accolte tutte le nostre proposte e sono stati assegnati oltre 57 milioni, una cifra importante che coprirà la realizzazione di tanti interventi fondamentali per il territorio toscano: acquedotti, qualche invaso, e interventi sulle perdite distribuiti su tutto il territorio regionale per rendere la regione più sicura sul piano dell’approvvigionamento idrico».

Più nel dettaglio, ecco i soggetti attuatori e la cifra degli interventi:

  • Ente Acque Umbro Toscano, un intervento per circa 3,85 milioni di euro
  • Comune di Cortona, un intervento per circa 2milioni di euro (Consolidamento corpo diga Cerventosa)
  • Comune di Vernio, un intervento per circa 2,2milioni di euro (Manutenzione straordinaria dell’Invaso Fiorenzo, un’opera che nel corso degli anni ha assunto funzioni ulteriori ai profili turistici e paesaggistici, ricoprendo funzioni antincendio e idraulici, dato che la traversa ha modificato permanentemente l’assetto dell’alveo del torrente Setta).
  • Acquedotti del Fiora, due interventi per circa 7,8 milioni
  • Nuove Acque spa, un intervento per circa 5,6 milioni
  • Publiacqua, quattro interventi per circa 9 milioni di euro
  • Acque spa, tre interventi in provincia di Siena per circa 8,32 milioni
  • Asa spa, due interventi per circa 7,04 milioni di euro in provincia di Livorno
  • Gaia spa tre interventi in provincia di Lucca e Massa per circa 8,9 milioni di euro
  • Geal spa un intervento per circa 2,5 milioni di euro

«Le opere previste dal Pnrr – conclude Alessandro Mazzei, direttore dell’Autorità idrica toscana – danno il senso della forte credibilità del sistema toscano del servizio idrico integrato. Gli interventi previsti, che i gestori sono in grado di realizzare nella tempistica stabilità dal Piano, sono già in fase di progettazione, mentre alcuni sono già stati avviati. Grazie al lavoro sinergico fra Regione, Autorità idrica toscana, Autorità di bacino distrettuale e gestori, una parte delle opere del Pnrr sono già state poste a finanziamento dal Piano, e grazie anche al fatto che le stesse siano in buona parte già programmate e cofinanziate dalla tariffa del servizio idrico (per circa 30 milioni di euro su oltre 80 milioni), dà la misura di quanto il sistema toscano del servizio idrico integrato possa garantirne l’attuazione».