Due miliardi di persone non utilizzano ancora acqua potabile gestita in modo sicuro

Ma negli ultimi 20 anni oltre 2 miliardi di persone hanno ottenuto l’accesso ad acqua sicura da bere

[24 Ottobre 2022]

Secondo il rapporto “State of the world’s drinking water: An urgent call to action to accelerate progress on ensuring safe drinking water for all”, pubblicato oggi da Organizzazione mondiale della Sanità, Unicef e Banca Mondiale (BM)  «Tra il 2000 e il 2020, la popolazione mondiale con accesso a casa a servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro è aumentata di oltre 2 miliardi, passando da 3,8 miliardi a 5,8 miliardi di persone. Nonostante questi progressi, esistono ampie disparità geografiche e 2 miliardi di persone non utilizzano ancora acqua potabile gestita in modo sicuro».

Infatti, il nuovo rapporto rileva che «Oltre 2 miliardi di persone hanno ottenuto l’accesso ad acqua sicura da bere negli ultimi 20 anni. Questo progresso, anche se positivo, è fragile e iniquo, con un quarto della popolazione mondiale lasciata indietro. Il cambiamento climatico incrementa la frequenza e l’intensità di siccità e inondazioni, peggiorando le condizioni di insicurezza idrica, interrompendo le forniture e devastando le comunità.  Nel frattempo, la rapida urbanizzazione sta aumentando la pressione sulla capacità delle città di fornire acqua ai milioni di persone che vivono nelle comunità informali e negli slums».
Per Oms, BM e Unicef, se il mondo vuole davvero raggiungere l’accesso universale all’acqua sicura da bere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, «I Governi devono investire strategicamente nella costruzione di sistemi idrici di acqua sicura da bere, non solo incrementando i fondi, ma rafforzando anche le capacità di pianificazione, coordinamento e regolazione dei servizi di fornitura».

Presentando il rapporto, «La direttrice del Dipartimento ambiente, cambiamento climatico e salute dell’Oms, Maria Neira, ha sottolineato che «Fornire un più ampio accesso all’acqua sicura da bere ha salvato molte vite, la maggior parte bambini. Ma il cambiamento climatico sta intaccando questi risultati. Dobbiamo accelerare i nostri sforzi per assicurare che ogni persona abbia un accesso adeguato ad acqua pulita da bere – che è un diritto umano, non un lusso».

Ecco i principali dati di State of the world’s drinking water:

Le medie nazionali, regionali e globali spesso nascondono notevoli disuguaglianze nei livelli di servizio tra i paesi e all’interno degli stessi. Mentre nel 2020 tre persone su quattro nel mondo utilizzavano servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro, la copertura regionale variava dal 96% in Europa e Nord America ad appena il 30% nell’Africa sub-sahariana.

L’acqua potabile non sicura è una causa determinante degli oltre 1,5 milioni di persone che muoiono ogni anno a causa della diarrea, la maggior parte dei quali sono neonati e bambini piccoli. Le diarree possono andare da malattie lievi e autolimitanti a malattie gravi, come la febbre tifoide e il colera, che è endemico in 69 Paesi e si stima provochi 2,9 milioni di casi all’anno, uccidendo in poche ore, se non viene trattato.

Si stima che tra 94 e 220 milioni di persone sono a rischio di esposizione a concentrazioni elevate di arsenico nelle acque sotterranee, la maggior parte (94%) in Asia.

Si stima che ogni giorno, a livello globale, quasi 350 milioni di metri cubi di acqua vadano persi a causa delle reti di distribuzione, con conseguenti notevoli emissioni evitabili dovute al trattamento e al pompaggio aggiuntivo dell’acqua sprecata.

Milioni di bambini frequentano scuole prive di acqua potabile di base. Nel 2021, 546 milioni di bambini non disponevano di un servizio di base di acqua potabile nella loro scuola, di questi 288 milioni non avevano alcun servizio di acqua potabile.

Per fornire accesso universale ad acqua sicura da bere entro il 2030, i governi e i partner devono incrementare drasticamente gli impegni politici per l’acqua potabile e quadruplicare gli investimenti. Il rapporto fornisce un’analisi completa dei legami tra acqua, salute e sviluppo, con raccomandazioni attuabili per i governi e i partner, illustrate con esempi di come i Paesi stiano contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) di raggiungere l’acqua potabile gestita in modo sicuro per tutti entro il 2030. Il rapporto fornisce anche raccomandazioni complete per attuare miglioramenti sostenibili che riguardano le infrastrutture, la governance, le finanze, lo sviluppo delle capacità, i dati e le informazioni e l’innovazione, anche con budget limitati.

Le raccomandazioni generali includono:

Rafforzare le istituzioni esistenti colmando le lacune, facilitando il coordinamento, creando un ambiente normativo supportato da leggi e standard per la qualità dei servizi e garantendone l’esecuzione.

Aumentare drasticamente i finanziamenti da tutte le fonti, con i fornitori di servizi idrici che migliorano l’efficienza e le prestazioni e i governi che forniscono un quadro amministrativo, normativo e politico stabile e trasparente.

Costruire le capacità del settore idrico sviluppando una forza lavoro capace e motivata attraverso una serie di approcci di sviluppo delle capacità basati sull’innovazione e sulla collaborazione.

Garantire la disponibilità di dati e informazioni rilevanti per comprendere meglio le disuguaglianze nei servizi di acqua potabile e prendere decisioni basate su dati concreti.

Incoraggiare l’innovazione e la sperimentazione attraverso politiche e normative governative di sostegno, accompagnate da un monitoraggio e una valutazione rigorosi.

Per Saroj Kumar Jha, direttore globale della water global practice del Gruppo Banca Mondiale; «Investire sull’acqua e sui servizi igienico sanitari è fondamentale per la salute, la crescita economica e l’ambiente. Bambini più sani diventano adulti più sani che contribuiscono maggiormente all’economia e alla società, Questo principio è prioritario per il Progetto sul capitale umano della Banca Mondiale. I Governi e il settore privato devono intraprendere azioni importanti adesso per accelerare servizi di approvvigionamento idrico e igienici inclusivi e sostenibili sia nelle aree urbane che in quelle rurali».

Aidan Cronin, direttore Unicef ad interim per l’acqua e i servizi igienici e clima, ambiente, energia e riduzione del rischio di catastrofi, ha concluso:«Nessun bambino dovrebbe essere costretto a scegliere tra acqua sporca da bere – uno dei principali killer di bambini – o intraprendere viaggi pericolosi per raccogliere acqua e non andare a scuola. L’acqua sicura da bere accessibile e affidabile è fondamentale per assicurare che i bambini siano sani, istruiti e crescano».