Valsamoggia (BO), partita la procedura autorizzativa per la realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti non pericolosi e rifiuti contenenti amianto proposto da Unirecuperi

[27 Ottobre 2020]

Unirecuperi ha consegnato prima della pausa estiva presso gli uffici del “Servizio Valutazione impatto e promozione sostenibilità ambientale della Regione Emilia-Romagna” l’istanza di avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per un impianto di smaltimento rifiuti non pericolosi e rifiuti contenenti amianto, da realizzarsi nel territorio del Comune di Valsamoggia (BO).

L’iter autorizzativodell’impianto si dipanerà nelle prossime settimane, dopo la recente verifica di completezza documentale effettuata dagli uffici regionali, coinvolgendo tutti i decisori territoriali chiamati a pronunciarsi sulla proposta progettuale in funzione delle normative ambientali regionali e nazionali.

La realizzazione del progetto è proposta in una zona lontana dai centri abitati, in località Rio Vulpazzalungo la S.P.70, e prevede la costruzione di un impianto sperimentale per l’inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, con annessa una discarica dotata delle più innovative tecnologie ambientali. Il progetto sperimentale verrà sviluppato con una tecnologia per l’inertizzazione di amianto mediante applicazione di microonde messa a punto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

La proposta di Unirecuperi non ha nulla a che vedere con un vecchio progetto per una discarica di rifiuti urbani pensato molti anni fa da altra società per la zona di rio Orzo e mai portato a compimento.

La volontà di proporre oggi la realizzazione dell’impianto nasce dalla necessità sempre più pressante di smaltire in sicurezza i rifiuti contenenti amianto, ancora molto diffusi anche sul territorio regionale, dall’urgenza di bonificare gli oltre 800 edifici pubblici e le oltre 150 strutture industriali censite dalla Regione, cui si aggiungono numerose strutture private dove l’amianto non è ancora stato eliminato,e dalla carenza di siti per lo smaltimento di amianto, a causa dell’esaurimento di capacità degli impianti oggi operativi sul territorio emiliano-romagnolo.

Unirecuperi ravvisa la necessità di costruire questo nuovo presidio ambientale, che è compatibile con il Piano Amianto delle Regione Emilia Romagna del 2015 (DGR 771/2015),anche per scongiurare la concreta ipotesi che l’amianto venga smaltito in condizioni di diffusa insicurezza o che la sua gestione finisca nelle mani della criminalità organizzata, con ripercussioni molto gravi per l’ambiente e la salute pubblica. Il materiale da trattare nell’impianto, oltre che gestito secondo tutte le normative nazionali e regionali, sarà naturalmente trasportato in maniera controllata e sicura per la salute dei cittadini e per l’ambiente.

Con l’avvio dell’iter autorizzativo, Unirecuperi si confronta e dialoga sul piano tecnico e ambientale con le Pubbliche Amministrazioni coinvolte e con le comunità locali, per discutere della proposta e per valorizzarne le ricadute positive sul sistema regionale di gestione e smaltimento dell’amianto, non sottraendosi al dialogo, ma allo stesso tempo con la ferma intenzione di non prestarsi a polemiche e strumentalizzazioni.

In omaggio alla trasparenza, che guida da sempre l’azione della società, Unirecuperi ha pubblicatosul sito internet aziendale una sezione dedicata al “Progetto Valsamoggia”,dove vengono illustrate in dettaglio le caratteristiche tecniche e ambientali della proposta progettuale e l’iter autorizzativo appena avviato.