Nasce una “Alleanza circolare”: aziende toscane e players leaders a livello internazionale partecipano all’avviso sull’impiantistica della Regione. Presentati gli studi di fattibilità di tre “Distretti Circolari” da concertare assieme ai territori, per risolvere il gap impiantistico. Oltre un miliardo di investimenti previsti

[31 Marzo 2022]

Il 31 marzo 2022 si sono chiusi i termini di presentazione a Regione Toscana delle manifestazioni di interesse dell’«avviso pubblico esplorativo” dedicato alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo che garantiscano il completamento del ciclo dei rifiuti con tecnologie innovative. Gli orientamenti del “Nuovo Piano Regionale dell’economia circolare “presentano targets molto sfidanti al 2035: 80-85% di raccolta differenziata; 65% di riciclo; limite del 10% per il conferimento in discarica, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e gli indirizzi nazionali ed europei per lo sviluppo dell’economia circolare.

La Regione ha scelto pertanto di affidare al sistema delle imprese il compito di proporre le nuove soluzioni tecnologiche, le aree e il piano di investimenti necessario per la realizzazione di una rete impiantistica sostenibile che si ponga l’obiettivo di raggiungere i target prefissati e superare il gap infrastrutturale attuale che causa alti costi ambientali e consistenti impatti economici per territori e cittadini.

Si è lavorato su due direttrici: individuare le migliori tecnologie esistenti sul mercato per innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale; costruire proposte progettuali supportate dalle competenze e dalla esperienza di una solida rete di partner industriali e tecnologici, leader di settore dalla dimensione internazionale a quella locale.

L’obiettivo è creare un sistema impiantistico dove, insieme al consolidamento delle filiere di riciclo, si possano trasformare i rifiuti residui e gli scarti in matrici energetiche, come i biocombustibili a carbonio riciclato,  in nuovi polimeri da reimmettere nel sistema produttivo, garantendo la chiusura del processo “end of waste”.

La costruzione di soluzioni di economia circolare presenta un dilemma e una sfida: esplorare soluzioni mai realizzate prima, basate su tecnologie altamente innovative, non potendo contare sulle esperienze consolidate della economia lineare fondata sullo sfruttamento delle risorse, principalmente fossili.

Nasce una  “Alleanza per l’economia circolare”, costituita da players locali e soggetti industriali leaders a livello internazionale, tra questi Alia Servizi Ambientali, Marie Tecnimont – NextChem, Scapigliato, Suez, Zignago Vetro, che ha lavorato alla progettazione  di tre progetti denominati “Distretti Circolari sulla base del modello progettato da Nextchem”: poli integrati di tecnologie rinnovabili e della chimica verde, per il riciclo chimico, polimeri riciclati, prodotti chimici, idrogeno e carburanti a basso contenuto carbonico, riciclando la plastica e recuperando rifiuti non riciclabili meccanicamente che ad oggi la Toscana conferisce in discarica, nei termovalorizzatori o spedisce all’estero con notevoli costi ambientali ed economici per i contribuenti.

“Il Distretto Circolare” contempla un set di soluzioni tra le più avanzate nel campo della transizione ambientale ed energetica, che rispondono pienamente agli obiettivi di decarbonizzazione, innalzamento dei volumi di riciclo, abbattimento delle emissioni, riduzione del conferimento in discarica.

Già in questa fase di elaborazione progettuale delle proposte, inquadrate dall’avviso “manifestazioni di interesse non vincolanti”, si è ritenuto comunque prioritario avviare un preventivo livello di confronto con le amministrazioni e i decisori rilevanti, per fornire tutte le indicazioni utili sulle potenzialità e le caratteristiche del progetto, le compatibilità ambientali, il piano di investimenti e le ricadute attese per i territori.

Allo stato si tratta di proposte e studi di fattibilità che, nelle fasi successive, Alia e i proponenti hanno intenzione di presentare e condividere con un “metodo nuovo e partecipativo”, che prevede il coinvolgimento attivo delle comunità in tutte le fasi di presentazione e condivisione dei progetti con i territori e le amministrazioni.

Saranno pertanto individuati appropriati percorsi di presentazione, ascolto e concertazione che consentiranno una analisi puntuale circa le tecnologie impiegate, l’inserimento paesaggistico, le emissioni, gli investimenti, gli occupati diretti e indiretti, i benefici per le filiere locali e per i territori.

 

I 3 distretti oggetto delle manifestazioni di interesse presentate da Alia e dai partner tecnologici saranno localizzati nelle aree industriali di Empoli, Rosignano Marittimo e Pontedera, ed avranno le seguenti caratteristiche:

Distretto circolare Empoli: un distretto con tecnologie rinnovabili ed un impianto di riciclo chimico, denominato “Waste to methanol/H2″ che tratta gli scarti degli impianti di trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata e gli scarti di lavorazione del rifiuto indifferenziato residuo, trasformandoli in metanolo e con possibilità di produzione di idrogeno. Tratterà circa 192.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 365M/€. I rifiuti daranno vita a nuovi prodotti circolari: il metanolo ottenuto è un vettore energetico e può essere utilizzato sia nella produzione di biocarburanti e sia nei cicli produttivi dell’industria chimica. Il Distretto prevede una forte integrazione con le filiere locali del vetro e della carta.

Distretto circolare Rosignano Marittimo: progetto “Waste to ethanol” che prevede l’ipotesi di fattibilità di un distretto circolare tramite la realizzazione di un impianto di riciclo chimico che tratta il rifiuto secco selezionato dai rifiuti urbani indifferenziati, il “plasmix” (miscela di plastiche eterogenee derivate dal riciclo dei materiali) e altri scarti provenienti dal trattamento delle raccolte differenziate, trasformandoli in etanolo, con possibilità di produzione di idrogeno. Tratterà circa 256.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 440M/€.  L’etanolo prodotto può essere utilizzato nella produzione di nuovi polimeri riciclati.

Distretto circolare Pontedera: progetto “Waste to methanol” che prevede l’ipotesi di fattibilità di un impianto di riciclo chimico ad altissima tecnologia che tratta gli scarti provenienti dagli impianti di trattamento e riciclo delle raccolte differenziate e gli scarti derivanti dal trattamento del rifiuto indifferenziato residuo, in metanolo, con possibilità di produzione di idrogeno.  Tratterà circa 256.000 t/a, il costo di realizzazione è stimato in 385M/€. Il metanolo ottenuto è un vettore energetico e può essere utilizzato sia nella realizzazione di biocarburanti che di carburanti di carbonio riciclato. Il Distretto prevede una forte integrazione con le filiere circolari locali.