Macchia oleosa nel Bisenzio a Prato

[2 Luglio 2015]

In data 1° luglio la sala operativa della protezione civile è stata allertata dai Vigili del fuoco di Prato per la presenza di uno scarico – presumibilmente di idrocarburi – nel Fiume Bisenzio derivante da una condotta su Viale Galilei a Prato, all’altezza del Ponte Datini.

ARPAT, contattata dalla sala, è intervenuta per il controllo in campo: verificato che poteva trattarsi di una condotta fognaria è stato richiesto l’intervento di Publiacqua per la verifica dell’eventuale rete fognaria correlata al punto di scarico.

I tecnici ARPAT hanno campionato lo scarico che si presentava minimo ma continuo: il quantitativo complessivo sversato, pur se abbastanza limitato, aveva invaso il letto del Bisenzio in quel punto. Le analisi di verifica sui campioni prelevati saranno effettuate nella mattinata di oggi, 2 luglio, ma dalla prima sommaria valutazione e dalla colorazione sembra trattarsi di gasolio da riscaldamento.

Non sono stati rilevati pericoli per la popolazione se non un disturbo per l’odore dei componenti del prodotto – caratterizzati fra l’altro da una bassa soglia olfattiva – odore accentuato dalle temperature elevate della serata.

Dello stato dei luoghi è stata data comunque informazione al medico reperibile ASL di zona.

La protezione civile pratese si è adoperata per inserire sistemi di contenimento della chiazza oleosa formatasi superficialmente sul letto del fiume attraverso l’inserimento di “salsicciotti assorbenti” galleggianti.
Il Comune ha comunque richiesto l’attivazione anche della sala operativa fiorentina in possesso di barriere galleggianti: i tecnici della protezione civile di Firenze, in collaborazione con i Vigili del fuoco che hanno messo a disposizione un gommone, hanno inserito le barriere all’altezza della pescaia davanti al mercato nuovo per una ulteriore messa in sicurezza del corso d’acqua. È stata inoltre attivata una ditta di spurgo per la raccolta del materiale fermo alle barriere.

Insieme alla squadra reperibile di Publiacqua, i tecnici ARPAT hanno avviato le indagini per la ricerca delle cause dello sversamento. Gli accertamenti sono proseguiti nella mattinata del 2 Luglio ed hanno consentito ai tecnici ARPAT di individuare il presunto luogo e soggetto responsabile dell’inquinamento.