Lonzi Metalli su articolo odierno pubblicato da La Nazione

[9 Settembre 2016]

In riferimento a quanto scritto stamani su La Nazione in merito all’esposto presentato dal Comitato Mediceo di via del Limone, la Lonzi Metalli ci tiene a precisare alcune annose questioni: la vicinanza con le case solo in un caso è relativa a costruzioni antecedenti l’apertura dell’impianto, tutti gli altri gli edifici abitativi sono stati insediati nell’area successivamente all’azienda; il lavoro svolto dalla Lonzi, piaccia o non piaccia, è assolutamente intergrato a quello della raccolta differenziata.

Tutta la raccolta di Livorno di carta, cartone e plastica, oltre a gran parte di ciò che viene portato alle isole ecologiche, viene selezionato e inviato agli impianti di riciclo o di smaltimento dalla Lonzi Metalli. I rifiuti quindi sono quelli prodotti anche dai cittadini livornesi. Se la Lonzi dovesse chiudere, come chiedono dal Comitato – senza contare la perdita dei posti di lavoro, oltre 60 tra diretti e indiretti – sarebbe comunque necessaria un’altra azienda che compie il medesimo servizio con, nell’eventualità, gli stessi impatti, pochi o tanti che siano.

Va inoltre aggiunto che Lonzi Metalli da 5 anni si è resa disponibile al trasferimento, ma è sempre stata la parte pubblica a non trovare, per un motivo o per un altro, la soluzione giusta. Nel mentre, Lonzi sull’area Biscottino ha investito oltre un milione di euro e paga un affitto da cinque anni senza poterci neppure lavorare.