IL PARCO E LE OPERE MARITTIME DI VARIANTE PER IL DISSALATORE DI MOLA

[16 Febbraio 2021]

Con riferimento alle recenti dichiarazioni del sig. Italo Sapere, che peraltro ha artatamente riportato solo alcuni passaggi delle note a mia firma, mi limito ad evidenziare che l’Ente Parco è stato chiamato a fornire un contributo tecnico in un procedimento di verifica di assoggettibilità relativamente alle opere marittime di variante del dissalatore (previsto in un settore esterno al confine dell’area protetta) la cui competenza è dell’amministrazione regionale. Ad una prima nota di fine giugno, che aveva esaminato il contesto e prefigurato alcuni approfondimenti tecnici, è seguita una seconda nota dell’Ente Parco a fine luglio che ha preso atto della documentazione integrativa nel frattempo presentata da ASA alla Regione Toscana, particolare questo volutamente omesso dal sig. Italo Sapere. Sulla base di tale documentazione integrativa l’Ente Parco ha trasmesso il contributo a Regione Toscana, la quale, sentiti i vari soggetti coinvolti nel procedimento, ha definitivamente adottato il provvedimento di propria competenza in applicazione delle procedure e della normativa vigente. Ribadito che la decisione di assoggettare un progetto a procedura di valutazione è compito specifico della Regione Toscana, ricordo, in definitiva, che l’impianto del dissalatore e le opere accessorie a terra e a mare sono fuori dall’area protetta e che il contributo predisposto dall’Ente Parco, sulla base della documentazione tecnica a disposizione, si è limitato ad escludere che le opere a mare possano avere ripercussioni negative sul sito Natura 2000 terrestre Elba orientale IT5160102, senza ovviamente esprimere alcunché su altre eventuali tipologie di impatto, di stretta competenza di altre amministrazioni.

Ciò detto non è mia intenzione entrare nel merito delle evidenti strumentalizzazioni di sapore esclusivamente politico che da tempo fanno da contorno agli interventi sul dissalatore di Mola, così come mi astengo da ulteriori commenti rispetto alle ulteriori stravaganti dichiarazioni su normative ancora non approvate e ipotetiche aree marine protette.