Fiume Morto (Pisa): il punto ARPAT

[23 Luglio 2014]

A seguito di articoli apparsi sulla stampa locale, nei quali veniva evidenziata un’ emergenza inquinamento dell’acqua del fiume Morto e una moria di pesci, operatori ARPAT del Dipartimento ARPAT di Pisa il giorno 11 luglio 2014 hanno effettuato un’ispezione presso tale corso d’acqua.

Dall’ispezione è emerso quanto segue :

  • Il Fiume Morto nasce nel comune di Calci, in località La Gabella e per un lungo tratto attraversa la piana alluvionale di Pisa, raccogliendo l’acqua di numerosi fossi campestri.
  • L’ispezione ha interessato il tratto del fiume Morto che attraversa la città di Pisa, delimitato da una parte dal ponte su via del Brennero e dall’altra dal ponte di Madonna dell’Acqua (via Pietrasantina – via Ludovico Antonio Muratori).
  • Il fiume in questo tratto non presentava variazioni significative rispetto agli anni scorsi; non si osservavano morie di pesci, non erano presenti chiazze oleose e schiume.
  • In generale il corso d’acqua aveva caratteristiche che rientrano nella norma e non si osserva fioritura algale, sintomo del fenomeno di eutrofizzazione.
  • A Madonna dell’Acqua, il fiume Morto riceve le acque del fosso Ozeretto.
  • Il bacino del fosso Ozeretto, al quale appartiene anche il quartiere di Porta a Lucca, comprende il territorio posto ad est della linea costituita dal fosso stesso e dal suo prolungamento ideale sino al fiume Arno; tale fosso raccoglie le acque anche di alcune zone del limitrofo comune di San Giuliano Terme.
  • il censimento di Acque spa degli scarichi urbani diretti nel fosso Ozeretto , che  confluisce nel fiume Morto,  evidenzia un carico di liquami piuttosto consistente pari a 1600 abitanti equivalenti (AE). Al fiume Morto arrivano inoltre altri scarichi non depurati pari a 1700  AE per un totale di 3300 AE di reflui non depurati. A questo si aggiunge lo scarico del depuratore di san Jacopo ed il suo bypass, sovente in funzione. In pratica gli scarichi non depurati della zona di Pisa Nord sono convogliati nel fiume Morto, che di fatto da quella confluenza diventa una fogna a cielo aperto.
  • A causa di questa immissione, considerato che il fosso Ozeretto è fortemente inquinato, – durante l’ispezione – si osservava un considerevole degrado dell’acqua del fiume Morto; nell’acqua aumentava significativamente la presenza di solidi sospesi e appariva più torbida e scura. Anche in questa zona comunque non si evidenziavano al momento morie di pesci.

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