[19/04/2011] News

General Electric: «Ogni anno sprecati 150 miliardi di m3 di gas con il gas flaring petrolifero»

E' il 5% della produzione mondiale e produce 400 milioni di tonnellate di CO2

MILANO. Secondo il rapporto "Flare Gas Reduction: Recent Global Trends and Policy Considerations", presentato oggi da General Electric (Ge), «Ogni anno nel mondo, durante l'estrazione del greggio, vengono sprecati 150 miliardi di metri cubi di gas naturale, quantità corrispondente al 5% della produzione mondiale di gas».

Un enorme spreco di gas naturale nel mondo, che ha un impatto devastante sull'ambiente. «Il gas - spiega lo studio Ge - proviene dai giacimenti petroliferi e fuoriesce insieme al petrolio ma, non essendo conveniente recuperarlo, viene regolarmente bruciato a cielo aperto (gas-flaring). Si tratta di numeri impressionanti se si considera che il gas bruciato senza produrre calore o elettricità corrisponde al 30% del fabbisogno annuo di gas dell'Unione europea e al 23% di quello degli Usa, con un'ulteriore conseguenza negativa sull'ambiente causata dalla produzione di 400 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno, pari a quanto viene prodotto da 77 milioni di auto».

Secondo il rapporto, «Le tecnologie già a disposizione permetterebbero di trovare rimedi a questo spreco: tra le soluzioni, catturare il gas e riutilizzarlo per produrre energia, oppure re-iniettarlo nel sottosuolo per incrementare l'estrazione di petrolio». I calcoli fatti da Ge dimostrano che se questo gas "di scarto" venisse utilizzato per produrre elettricità sicura e accessibile, «Ogni anno potrebbero essere recuperati circa 20 miliardi di dollari di introiti, con evidenti vantaggi per le economie dei Paesi produttori».

Lo speco del gas flaring è diffuso in tutto il mondo, ma soprattutto in Russia, principale produttore mondiale di gas naturale, dove ogni anno vengono bruciati a cielo aperto 50 miliardi di m3 di gas. «Se solo la metà del gas bruciato in Russia fosse recuperata e venduta - evidenzia il rapporto - se ne ricaverebbero oltre 2 miliardi di dollari». Altri Paesi in cui è comune la pratica del "gas flaring" sono Kazakistan, Iran, Iraq, Libia, Algeria, Angola e Nigeria.

Michael Farina, program manager di Ge Energy e autore dello studio, dice che «Con una più forte attenzione globale e sforzi concertati, incluse partnership, politiche programmate e tecnologie innovative,  il fenomeno del gas flaring su larga scala potrebbe essere diffusamente eliminato in 5 anni. Se la Russia "catturasse" la metà del suo flared gas e lo vendesse a prezzi di mercato, potrebbe guadagnare 2 miliardi di dollari extra all'anno. Molti Paesi come Norvegia, Indonesia e Angola hanno dato buoni esempi su come ridurre gli sprechi». Infatti ci sono anche buone pratiche: come in  Nigeria dove, dopo le proteste (anche armate) nel Delta del Niger, le emissioni da gas flaring sono state ridotte del 28% dal 2000. Ma Ge sottolinea che «Malgrado questo l'industria petrolifera spreca tutt'ora 15 miliardi di metri cubi di gas naturale ogni anno e in un Paese in cui la metà della popolazione non ha accesso all'elettricità, circa 13 miliardi di dollari all'anno vengono spesi ogni anno nella produzione di elettricità».

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