[19/04/2011] News toscana

Oltre i campanilismi: come?

PISA. Continua il dibattito  sulla annosa questione del campanilismo e su come riuscire a guardare oltre i confini municipali mentre  la regione tra vivaci polemiche aeroportuali e non solo, sta mettendo a punto piani e progetti che implicano anche la revisione del vecchio PIT.

Insomma programmi non municipalisti ma anche non solo urbanistici. Perché? Domenica il ministro Sacconi in una intervista a Il Sole-24 Ore ha detto che per rilanciare l'edilizia  lungo i litorali occorre burocrazia zero. Chiaro no?

Ecco, la visione non campanilistica e non municipalistica deve misurarsi anche in Toscana con politiche in grado di integrare i diversi interventi a quei livelli di giustezza e adeguatezza di cui parla anche la legge. Tanto più se permane ballerina la situazione sugli assetti istituzionali. Lo stesso Sacconi ad un certo punto infatti butta lì che le province potrebbero anche essere salvate ma non più elettive. Il progetto toscano di cui abbiamo letto in questi giorni ampia stralci prevede, ad esempio, cose interessanti e precise sull'agricoltura, i boschi, la fauna, l'assetto idrogeologico. Il PIT non indicava come dovessero e potessero entrare in rapporto tra di loro -perché è impensabile che possano viaggiare su binari separati e distinti- e a quali livelli appunto di giustezza e adeguatezza. Oltre i confini comunali va bene ma oltre quei confini non si tratta  di terra incognita. E ciò è tanto più vero se non si concepisce il federalismo con quello di stampo leghista che concepisce i confini regionali come confini non integrati nella dimensione sovraregionale e nazionale. Anche la Toscana deve dunque ricondurre quei suoi vari progetti a dimensioni integrate sub regionali e sovra regionali. Vale nel rapporto con l'Emilia- Romagna, la Liguria, le Marche etc perche tanto per citare un esempio il bacino del Magra è già tosco-ligure come due parchi nazionali sono tosco-emiliani.

Dove voglio andare a parare? Voglio dire che vedo interessanti e condivisibili approcci di settore ma non ancora una impostazione capace di riportare a livelli efficaci di programmazione e pianificazione non alla Sacconi, queste diverse realtà.

Nelle cose lette in questi giorni dove pure si parla di fauna, boschi, filiere corte, assetto idrogeologico e anche -un po' meno- di paesaggio non ho trovato la parola parco.

E' un caso? Ed è un caso che la legge nuova non esca dai cassetti? Non basta discutere bisogna decidere ha detto Rossi (Nella foto) e non solo lui. Giustissimo; si decida anche di questa legge e avremo più chiaro anche il percorso del piano regionale.

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