[15/04/2011] News toscana

L'evoluzione tecnologica degli inceneritori in un convegno a Firenze

FIRENZE. Durante il convegno organizzato dal Centro studi emergenze "La termovalorizzazione dei rifiuti oggi - Lo smaltimento dei rifiuti nell'area Fiorentina", Ennio Carnevale del dipartimento di Energetica "Sergio Stecco" dell'Università degli Studi di Firenze, ha portato numeri che fotografano l'evoluzione tecnologica degli impianti di termovalorizzazione. Dagli anni Settanta agli anni duemila si è passati da una emissione di diossina di 10 ngTeq/Nm3 ad un valore di 0,001 ngTeq/Nm3.

«Quindi dal punto di vista tecnologico oggi si è in grado di ridurre gli impatti ambientali ben al di sotto delle condizioni limite richieste dalle vigenti leggi - ha spiegato - La tecnologia per effetto della pressione imposta dalla normativa ambientale, si spinge oggi verso un livello di controllo del sistema dei sovvalli anche solidi e liquidi e non più al solo problema del controllo delle emissioni in atmosfera».

Il professore ha poi informato che attualmente siamo nella fase tecnologica di ricerca di soluzioni alternative per il recupero dei sovvalli solidi residuali (recupero inerti, riuso di sovvalli sodici, produzione di pellet inerti vetrosi etc.). La tecnologia attuale, non vi è dubbio, in questo come in altri settori, è in grado di ridurre al minimo gli impatti ambientali sulle varie matrici o incrementare la qualità delle risorse per gli utilizzi, ma i limiti sono spesso dati dalle disponibilità economiche che non consentono di avere il top di quanto possibile in termini infrastrutturali, oppure sono le scelte di gestione (anche qui è l'economia a guidare) che pur nel rispetto della legge non spingono la tecnologia disponibile al massimo delle prestazioni, per contenere i costi.

Carnevale, ha poi ricordato che in Italia i rifiuti urbani smaltiti attraverso la termovalorizzazione rappresentano una quota poco superiore al 10%, nettamente inferiore rispetto alla media Europea (20%) ed a Paesi come Francia, Germania, Austria (oltre il 35%), ed infine ha ribadito l'importanza degli enunciati della Direttiva europea 2008/98/CE.

«Le esperienze più virtuose di gestione dei rifiuti urbani evidenziano ormai con chiarezza il ruolo irrinunciabile dell'approccio integrato i cui principi cardine sono rappresentati, in ordine di priorità, dalla riduzione dei rifiuti, dal recupero di materia (riuso e riciclaggio), dal recupero di energia e, solo come misura residuale, dallo smaltimento in discarica» ha concluso Carnevale. E su questo siamo pienamente d'accordo.

 

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