[14/04/2011] News

Legambiente al Nimby Forum: «Gli impianti per l’energia pulita contestati per colpa anche della campagna pro nucleare»

ROMA. Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, è intervenuto oggi al convegno del Nimby Forum, "Un puzzle da ricomporre. La partita delle grandi opere: energia, ambiente e infrastrutture in Italia", e  ha detto che «L'indagine del Nimby Forum ha il pregio di registrare l'evoluzione della percezione dei problemi ambientali in Italia a scala locale. Ma non sempre la percezione coincide con la realtà. Credo, infatti, sia chiaro a tutti che il principale problema ambientale italiano non possa essere rappresentato dagli impianti per le fonti rinnovabili. Il fenomeno delle proteste territoriali ha trovato nutrimento nella campagna mediatica condotta dal governo a favore del nucleare, con le bugie sui costi delle rinnovabili in bolletta. Contro le fonti pulite si sono schierati, infatti, i paladini dell'atomo, mentre sarebbe lungimirante e positivo operare a sostegno delle rinnovabili, dando certezze a imprese, cittadini, enti locali, per sviluppare innovazione e qualità nel territorio, e consentire in poco tempo di raddoppiare gli attuali 120 mila occupati nel settore. Per questo chiediamo al governo un impegno preciso in questa direzione, a cominciare da una modifica al Decreto Romani che ha, di fatto, frenato e tolto ogni certezza agli investimenti, introducendo un tetto alla crescita delle rinnovabili e una revisione degli incentivi che complica gli interventi. La responsabilità delle contestazioni dei cittadini poi  va addebitata anche a chi non ha fatto nulla per garantire la correttezza delle realizzazioni di questo tipo di impianti. Molte proteste si sarebbero potute evitare se il governo e le Regioni avessero approvato nei tempi giusti linee guida certe e condivise. Lo stop alla campagna mediatica pro nucleare condotta dal Governo a colpi di bugie sui costi delle rinnovabili in bolletta, insieme alla realizzazione di un quadro normativo chiaro ed esauriente per la realizzazione degli impianti, sono gli ingredienti per la ricetta risolutiva dei contrasti territoriali».

A proposito di rinnovabili, oggi  Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, intervenendo sull'ordine del lavori di Montecitorio, ha sottolineato che «Il ritardo del Governo sul nuovo decreto sulle rinnovabili sta diventando fatale per il settore. Il Ministro Romani l'8 marzo aveva dichiarato che entro due settimane avrebbe varato un nuovo testo in grado di affrontare i gravi problemi aperti dal Dlgs del 3 marzo, ma di rinvio in rinvio, di un decreto correttivo ancora non se ne vede traccia e questo è gravissimo perché l'incertezza generata da ogni ulteriore ritardo colpisce mortalmente il vasto comparto produttivo legato al settore delle rinnovabili, che attualmente è uno dei settori più vitali e a più forte crescita industriale e tecnologica del Paese. Solo nel campo delle rinnovabili sono oggi attive circa 85.000 imprese piccole e medie, spesso innovative e composte da giovani, fondamentali anche per creare occupazione e rispondere alla crisi. Chiediamo al Presidente della Camera di farsi portavoce presso il Governo delle istanze che provengono dal Parlamento nella mozione sul tema approvata all'unanimità»

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