[14/04/2011] News

Armageddon nucleare a Mayak? Una lettera anonima scuote il nucleare russo e rivela una catena di corruzione

LIVORNO. Un gruppo anonimo di lavoratori del nucleare russo di Mayak, con una lettera inviata a diversi giornali della regione di Celyabinsk, ha avvertito il presidente ed il primo ministro della Russia e l'opinione pubblica globale che nalla centrale nucleare Urali del Sud della Mayak Chemical Combine starebbe covando una catastrofe che supererà tutti i disastri naturali e industriali precedenti.

Secondo quanto scrive Cherles Digges su "Bellona News" «E' impossibile verificare la paternità della lettera, un avviso di "Armageddon nucleare", che è stata inviata la scorsa settimana al presidente Dmitry Medvedev, a Vladimir Putin, alla società statale nucleare russa Rosatom, al mondo in generale e a diversi media».

Mayak si trova nella città chiusa nucleare di Ozersk ed ospita l'unica struttura operativa russa per il ritrattamento del combustibile nucleare esaurito dei reattori VVER-440 e del combustibile esaurito dei sottomarini nucleari. Si tratta sicuramente di uno dei luoghi più contaminati del pianeta e ci viene scaricato anche "combustibile" proveniente da altri Paesi che ha poca speranza di essere ritrattato.

Nel 1957 nell'area c'è stato il cosiddetto disastro di Kytshym (un anticipo di Chernobyl) con l'esplosione di un serbatoio di stoccaggio dei rifiuti che diffuse radioattività in tutta la regione, costringendo all'evacuazione di centinaia di migliaia di persone. Il regime staliniano chiamò quella tragedia "Kyshtym" per distogliere l'attenzione su una città vicina dove si disse che fosse esplosa una centrale elettrica tradizionale.

A migliaia, inclusi bambini e donne incinte, furono "ripuliti" dal fallout nucleare con poco più che stracci. Oggi di quel lontano disastro dimenticato e del quale nessuno sa il numero reale delle vittime, rimane l'eredità di suoli altamente radioattivi, elevati tassi di cancro e malformazioni alla nascita. Nel 2000 a Mayak è stato evitato per un pelo un altro disastro dopo che il sistema di raffreddamento del reattore a plutonio è andato in tilt a causa del tempo inclemente.

Nel 2003 è stata addirittura sospesa la licenza della centrale nucleare per breve tempo a causa di una fuga radioattiva che ha contaminato i fiumi della zona e la cascata del fiume Techa è ancora radioattiva per lo scarico di scorie nucleari liquide provenienti dall'impianto di ritrattamento. Anche il vicino lago Karachai viene utilizzato per scaricare scorie liquide ed è in veloce evaporazione, spandendo così radionuclidi nell'atmosfera, che vengono trasportati dal vento in tutta la regione.

La redazione di Novy Raion di Chelyabinsk, che ha dato il maggior rilievo alla missiva anonima, ha detto di aver ricevuto l'ultima lettera il 6 aprile e che lo stesso giorno ha pubblicato un rapporto che si basava su quelle informazioni. L'indirizzo e-mail del mittente non risponde a nessun tentativo di contattarlo, compresi quelli fatti da Bellona e del Moscow Times.

Nonostante sia anonima, la lettera sembra molto informata, tanto che il vice procuratore del Distretto Federale degli Urali, Yury Zolotov, l'8 aprile ha ordinato un nuovo esame di un caso di negligenza criminale riguardante una contraffazione per i tubi dei sistemi di raffreddamento di un reattore nucleare a Mayak. Rosatom e il gestore dell'impianto nucleare si dichiarano vittime di una campagna denigratoria,legata ad una controversia commerciale e hanno minacciato azioni legali.

Invece, secondo Vladimir Slivyak, co-presidente del gruppo ambientalista russo EcoDefense, «La storia di Mayak quadra con le voci che escono fuori dall'impianto da anni. E' quasi impossibile per noi verificare quello che sta succedendo, forse si tratta semplicemente di una controversia di business. Ma senza un watchdog nucleare indipendente, non si può dire».

Tecnicamente, l'industria nucleare russa è sotto il controllo del Servizio federale per la vigilanza industriale, tecnica ed atomica (Rostekhnadzor) ma Ong russe come Bellona e EcoDefence, dicono che praticamente ha perso qualsiasi potere dope che è stato assorbito nel 2008 dal ministero per le risorse naturali e l'ambiente. Nel novembre 2010 un rapporto congiunto di Transparency International ed EcoDefence aveva denunciato molteplici violazioni delle norme sugli appalti per il 40% di 200 gare di appalto studiate, mentre molte pratiche erano irregolari. «Il problema più grosso sembra essere quello delle nuove costruzioni - ha detto Slivyak al ha detto al Moscow Times - E' lì che ci sono le maggiori opportunità di intascare soldi».

La lettera anonima su Mayak dice che nella centrale nucleare Urali del Sud sono stati utilizzati tubi cinesi contraffatti per il raffreddamento dell'impianto e che «Lo "special sewage system" potrebbe non durare altri due anni» e che è «Sull'orlo della distruzione». La mente corre ai sistemi di raffreddamento andati in tilt a Fukushima ed al fatto che, a differenza di molti governi del mondo, il Cremlino è rimasto impassibile e non ha ordinato nessuna verifica dei reattori nucleari russi.

I "lavoratori di Mayak" dicono di aver scritto in forma anonima per garantirsi contro possibili ritorsioni e accusano chi gestisce la centrale nucleare di nascondere le carenze tecniche del sistema delle tubazioni per il raffreddamento solo a scopo di lucro: «Secondo le stime più prudenti, le parti interessate hanno 16 milioni di rubli (569 mila dollari), e una piccola parte di questo denaro è sufficiente per pagare il silenzio di qualcuno - scrivono gli autori anonimi .- Solo il suo intervento potrà evitare la catastrofe strisciante e porre fine alla sconsiderata negligenza ed all'appropriazione indebita di fondi statali negli impianti dell'industria nucleare russa. I disastri naturali e gli incidenti tecnologici del passato sono nulla in confronto all'Armageddon nucleare che ci attende!». Secondo il Moscow Times, le accuse non sono nuove ed erano già state fatte nel 2009 da un blogger di Chelyabinsk. I successivi controlli alla rete di tubazioni e fognature della centrale rivelarono numerose gravi violazioni e l'unità crimini economici della Regione presentò una denuncia penale, ma successivamente tutto è stato fatto cadere nel dimenticatoio.

Rosatom e i gestori di Mayak (che sono praticamente la stessa cosa) giurano di aver adottato tutte le misure per portare l'impianto alla conformità con gli standard di sicurezza, e hanno definito in un comunicato la lettera anonima «Sfacciata e con accuse infondate, per minare la meritata reputazione di una delle più grandi e affidabili [facilities] che difende di più l'industria nucleare della Russia». Rosatom e soci stanno valutando azioni legali «Per difendere la nostra reputazione dai nemici dello sviluppo dell'energia nucleare, che intendono in ogni modo compromettere il lavoro responsabile dell'industria nucleare».

I tubi cinesi sarebbero stati scelti da Rosatom con una gara d'appalto e perché più convenienti e che i test hanno dimostrato che soddisfano standard di qualità simili a quelli delle condotte russe, inoltre lo special sewage system non sarebbe collegato ad uno dei sistemi di raffreddamento dei reattori di Mayak.

Rosatom ha detto di essere vittima di una disputa commerciale: «Crediamo che la lettera anonima sia uno strumento indecente utilizzato da uno dei nostri imprenditori con i quali l'azienda è impegnata in una controversia giudiziaria. La pubblicazione della lettera infiamma le fobie tra la popolazione, mina la reputazione di imprese nazionali, e in nessun modo incoraggia l'attrattiva della regione di Chelyabinsk per gli investitori».

Rosatom non dice quale sia la disputa che starebbe dietro a tutta la vicenda, ma il perché di quersta reticenza lo spiega su Livejournal lo scienziato, blogger e politologo Alexander Podoprigora che punta il dito contro Vladimir Kozashevsky, un uomo d'affari di Chelyabinsk, che è in lite con Mayak dal 2009. Secondo il Moscow Timese, la Mayak ha citato in giudizio la YuUmz di Kozashevsky chiedendo danni per quasi 4 milioni di rubli (142.000 $) per la violazione di un contratto per l'installazione dei tubi in questione. Nel suo blog Podoprigora rivela gli stretti rapporti di Kozashevksy con il ministero degli interni, dal quale ha ottenuto un lucroso e dubbio appalto per la costruzione di alloggi per lavoratori a Ozersk, un affaraccio sotto inchiesta da parte di una commissione della Duma, il parlamento federale russo. Kozashevsky sarebbe anche amico del capo di Rosatom Sergei Kiriyenko, con il quale vola spesso su jet di Stato. Secondo Podoprigora Kozashevsky vuole scalzare il direttore generale di Mayak, Sergei Baranov, per prenderne il posto.
La trasparenza asserita da Rosatom è una favola. L'impresa nucleare statale russa è spesso il bersaglio di informatori anonimi, dato che non esiste nessun controllo reale delle sue attività e che toccare Rosatom vuol dire toccare la lobby putiniana, vendicativa e dalle maniere più che spicce per mettere a tacere gli oppositori. Una situazione che rende più facile per Rosatom scrollarsi di dosso le accuse di corruzione o di lavori scadenti. Nel dicembre 2009 il sito web ProAtom.ru ha pubblicato una lettera anonima con i dettagli di una presunta corruzione per la costruzione del nuovo impianto nucleare a Novovoronezh. Un ex dipendente Rosatom ha detto al Moscow Times che le ruberie attraverso il taglio dei costi sono comuni in tutta l'industria nucleare russa e che «Un grave disastro nucleare è una possibilità reale».

Secondo la fonte (non smentita) una pompa di acqua difettosa nell'impianto nucleare di Kalinin nella regione di Tver, non era stata nemmeno sostituita e che nella stessa centrale si era verificato il blocco di una pompa del nuovo reattore n. 3 a causa della mancanza di olio lubrificante, mentre l'unità era in costruzione dal 2004 e 2005. Invece di sostituirla, il gestore ha fatto dei trucchi amministrativi per far credere che una nuova pompa era stata acquistata e installata. «In realtà - ha spiegato la fonte - la pompa danneggiata è stata semplicemente rimosso, portata in giro per il sito e reinstallata».

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