[12/04/2011] News

Fukushima, è il momento delle scuse (e dei conti elettorali)

LIVORNO. Il presidente della Tepco, che ieri era a Fukushima per incontrare le autorità locali, si è scusato con le persone che vivono nella prefettura e nei dintorni, ammettendo che la sua impresa «E' responsabile dei problemi occasionati dalla centrale, oltre al peso fisico e psicologico che la popolazione deve sostenere. Mi dispiace di non aver potuto incontrare in primo luogo gli abitanti, perchè avevo da gestire i problemi della centrale da Tokyo. Spero di vedere disattivati i reattori dall'1 al 4, gravemente danneggiati dallo tsunami».

E a proposito di tsunami, l'Agenzia meteorologica del Giappone ha detto che vuole migliorare il suo sistema di allarme tsunami «In modo che possa dare una notifica più rapida e più precisa dopo forti terremoti».

L'agenzia è una delle molte istituzioni giapponesi nei guai : aveva inizialmente sottovalutato la portata del sisma dell'11 marzo, dando un rating di 7,9 invece di 9.0 e quindi anche lo tsunami che ha colpito il Giappone nord-orientale. All'agenzia meteorologica ci sono voluti oltre 40 minuti per rivedere l'altezza stimata delle onde, inizialmente valutata a 6 metri, portandola ad oltre 10 metri.

La Meteorological agency dice di impiegare 30 minuti per calcolare con precisione la forza di un enorme terremoto enorme, perché utilizza, oltre che quelli del Giappone, dati sismici provenienti dall'estero per stabilire una cifra precisa. Un alto funzionario dell'istituzione, Osamu Kamigaichi, ha detto che «L'Agenzia ha fatto il meglio che poteva con la sua tecnologia, ma non è riuscita a salvare la vita di molte persone. L'agenzia farà del suo meglio per sviluppare la tecnologia per determinare rapidamente la magnitudo del terremoto, l'altezza di eventuali tsunami e per allarmi accurati».

Altre scuse ed autocritiche vengono dalla Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone, un suo capo, Hidehiko Nishiyama (nella foto), ha ammesso ieri in Tv che «L'agenzia non è ancora riuscita a risolvere tutti i problemi, a causa dell'accanimento delle circostanze. Un bilancio del lavoro compiuto sarà presto effettuato in vista di ristabiliire i sistemi di raffreddamento dei reattori e di garantire la sicurezza della popolazione».

Nishiyama ha anche ammesso che la Nisa «A volte non è riuscita a gestire correttamente gli incidenti alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. L'agenzia non ha affrontato con chiarezza i problemi all'impianto, dato che ad un'emergenza ne è seguita un'altra. L'agenzia deve rivedere quanto ha fatto finora, in modo da poter ripristinare le funzioni di raffreddamento dei reattori preservando la sicurezza del popolo giapponese». La Nisa svolge un ruolo centrale nella raccolta di informazioni e di controllo sulle centrali nucleari ed è il nuclear safety regulator del governo. Suoi funzionari sono presenti a Fukushima per valutare i progressi nei lavori alla centrale nucleare, ma fino ad ora è stata fortemente criticata per non aver coordinato i briefing con i media, lasciando campo libero alla Tepco, e per non aver fornito sufficienti informazioni sulla sicurezza nucleare.

Più si scava in questa faccenda infinita del terremoto/tsunami e del seguente disastro nucleare e più ci si rende conto che sotto la patina dell'efficienza giapponese ci sono molte magagne e troppe cose nascoste che emergono solo con la consapevolezza dell'aggravarsi della situazione.

Sembra che se ne siano accorti anche i prudentissimi elettori giapponesi che nelle elezioni amministrative del 10 -11 marzo per i comuni e le prefetture hanno pesantemente punito il Partito democratico al potere che non ha vinto da nessuna parte. Nelle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima, le più colpite dal terremoto/tsunami, lo scrutinio è stato differito e annullato nel quartiere di Urayasu, a Chiba.

Sui 2.328 seggi in ballo in 41 prefetture il Partito democratico ne ha conquistati solo 346, cioè 38 in meno di quelli che aveva, anche l'opposizione conservatrice del Partito liberal democratico, pur accaparrandosi 1.119 seggi, ne ha ottenuto 74 in meno.
E' chiaro che la protesta antinucleare colpisce entrambi i grandi partiti che tutti sanno essere legatissimi alla lobby nucleare-industriale che governa davvero il Giappone.

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