[11/04/2011] News toscana

Gli uomini toscani i più longevi al mondo, ma la battaglia per la sostenibilità non è certo vinta

Bisogna cercare di garantire le risorse di base a chi verrà dopo di noi

FIRENZE. Uno studio canadese ribadisce che alla salute, al benessere e complessivamente alla qualità della vita contribuiscono per il 15-25% i servizi socio-sanitari, per il 10-20% la genetica e per il 50-60% ambiente, cultura, economia. I tre perni su cui poggia la sostenibilità dello sviluppo (ambientale, sociale ed economica) sono quindi tutti confermati nella loro importanza.

La Toscana pare avviata sulla buona strada almeno secondo alcuni dati presentati durante uno degli incontri della fase di ascolto per il nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale (Pssir) che dall'inizio di marzo stanno coinvolgendo cittadini, operatori, amministratori.  I maschi della nostra regione sono i più longevi al mondo (con un'aspettativa di vita di 79.6 anni) e le donne toscane (aspettativa di vita di 84.7 anni) sono superate solo dalle giapponesi (media 86 anni).

«Abbiamo aggiunto anni alla vita, ora vogliamo riuscire ad aggiungere vita agli anni - ha dichiarato Chiara Gherardeschi, uno degli operatori che seguono la stesura del nuovo Piano - L'allungamento della vita è una dato positivo, il risvolto negativo è che poi spesso queste persone restano sole. Partiamo da una realtà buona ma la sfida comunque c'è. Il nostro obiettivo è costruire salute: non solo come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo "benessere", secondo le indicazione dell'Oms» ha concluso Gherardeschi.

Gli indicatori presi in esame nello studio presentano un quadro di tutto conforto per la Regione specialmente se viene relativizzato: le famiglie toscane sono meno povere di quelle italiane;  la Toscana riesce a dare risposte migliori alle famiglie con figli minori; è la prima regione italiana per presenza di volontariato nelle comunità; è la prima regione in Italia e Europa  per le abitazioni in proprietà.

Si può migliorare ancora il welfare ma la vera sfida è garantire almeno le condizioni attuali alle generazioni future. I dati sul sistema previdenziale non sono incoraggianti (ovviamente non solo in Toscana) e purtroppo persistono differenze rispetto alla distribuzione delle risorse. Quello che si deve fare ora è subito, è cercare di garantire le risorse di base a chi verrà dopo di noi. Significa ridurre gli "abusi" di materia ed energia e investire in formazione, in ricerca, in un'industria compatibile con l'ambiente. Va fatto in Toscana, in Italia e soprattutto nei Paesi emergenti perché pare sempre più evidente come il famoso "battito d'ali della farfalla" sia una realtà.

In questo contesto il Piano sanitario e sociale della Regione deve essere per forza integrato anche alla dimensione ambientale ed economica per avere basi solide su cui svilupparsi. Questi aspetti seppur evidenti e riconosciuti negli studi vanno chiaramente esplicitati in fase di proposta.

«Questi incontri di ascolto - ha dichiarato l'assessore al welfare Salvatore Allocca - fanno parte di un percorso che ci deve servire per strutturare una modalità di relazione. Capire quali sono i problemi del territorio, è già una parte della risposta. E' una sfida fare un Piano socio-sanitario proprio nel momento in cui le condizioni socio-economiche sono più difficili. Proprio per questo, dobbiamo definire bene gli obiettivi, e partire dalla persona, dalla materialità delle condizioni» e l'assessore al Diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha aggiunto: «E' il momento di riflettere su quali siano i reali bisogni. Ed è importante che questa riflessione sia condivisa con gli operatori, i cittadini, gli amministratori. L'impegno è di concludere questo Piano entro il 2011. Sulla base di quanto emerge da questi incontri, formuleremo prima dell'estate una proposta di Piano, che poi seguirà l'abituale percorso di concertazione».

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