[11/04/2011] News

Ora lo tsunami fa paura al nucleare “sicuro”: contromisure per la centrale di Kashiwazaki Kariwa

LIVORNO. Come dimostrano anche la nuova potente scossa di terremoto di oggi e il conseguente allarme tsunami, il "sicurissimo" nucleare giapponese non era né così sicuro né a prova di tsunami. La Tokyo Electric Power Co. (Tepco), scottata dal disastro di Fukushima, ha reso noto un progetto per proteggere i 7 reattori nucleari di  Kashiwazaki Kariwa (Nella foto) dai futuri tsunami.

La grande centrale nucleare di Kashiwazaki Kariwa è stata colpita dal terremoto/tsunami dell'11 marzo, ma fortunatamente i suoi 7 reattori erano stati messi off line per due o tre anni a causa del  terremoto di Niigata-Chuetsu del 2007 che causò danni al sito nucleare, ma non ai reattori. Il fermo della centrale doveva servire proprio per migliorare la resistenza ai terremoti.

Ma dopo la tragedia di Fukushima, la Tepco propone di progettare e installare un sistema di barriere anti-onde, con porte a tenuta stagna, nelle unità 1,2,3 e 4 di Kashiwazaki Kariwa. Inoltre verranno installati anche impianti in luoghi rialzati della costa per fornire energia elettrica di emergenza per le pompe che iniettano acqua di raffreddamento nei reattori e nelle piscine del combustibile esaurito, adottando misure per garantire le funzioni di raffreddamento in caso di tsunami e di allagamento degli edifici dei reattori, come accaduto a Fukushima.

La Tepco, alle cui promesse in Giappone ormai non crede più nessuno, assicura dalle colonne dalla World Nuclear News, l'agenzia stampa delle multinazionali nucleari, «Abbiamo un piano per evitare che le onde  allaghino l'interno degli edifici dei reattori nucleari in cui sono installati impianti importanti in termini di sicurezza, quali gli impianti di alimentazione di emergenza e i generatori di energia elettrica e diesel, per  garantire la sicurezza fondamentale nell'impianto». La costruzione delle barriere anti-tsunami dovrebbe iniziare in «Maniera rapida».

Intanto la Tepco ha revocato il programma di blackout programmati avviato il 14 marzo perché «L'equilibrio tra domanda e offerta è migliorato significativamente, con il picco di domanda giornaliera attualmente di circa il 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Ciò è possibile grazie agli sforzi da parte dei consumatori per risparmiare energia elettrica e anche per un rallentamento dell'attività aziendale, in quanto il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo hanno devastato il Giappone orientale». Secondo la Tepco, il picco della domanda di elettricità continuerà a diminuire nei prossimi due mesi con le temperature che iniziano a salire e con l'avvicinarsi periodo di vacanza "Golden Week", il che permetterà di soddisfare la domanda con qualche sforzo. «Tuttavia, dice la Tepco -se la domanda di elettricità crescesse rapidamente a causa delle condizioni atmosferiche o per problemi di ripristino delle centrali nucleari, i blackout potrebbero essere reintrodotti. La società sta lavorando per migliorare la capacità di approvvigionamento in previsione del  picco annuale della domanda durante l'estate».

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