[11/04/2011] News

Radiation monitoring teams di Greenpeace: ĞEstendere l'area di evacuazione di Fukushima e Koriyamağ

LIVORNO. I field radiation monitoring teams di Greenpeace International, che stanno lavorando nelle aree intorno alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, hanno presentato oggi una seconda mandata di dati raccolti fuori della zona di esclusione che circonda il complesso nucleare. Una delle ricerche riguarda le minacce per la salute provenienti dai generi alimentari e dal latte e l'altra la contaminazione della superficie del suolo.

Gli ambientalisti sono molto preoccupati per i dati raccolti in un'estesa area di monitoraggio al di fuori della zona di esclusione che circonda il complesso nucleare di Fukushima, raccolti da due specialist radiation monitoring teams «Sulla base dei livelli di radiazione trovati - ha detto oggi Greenpeace International in una conferenza stampa tenuta a Tokyo - chiediamo che ad un'area più grande di Fukushima sia dato lo status ufficiale di protezione e di l'evacuazione di donne incinte e bambini delle zone ad alto rischio di Fukushima City e Koriyama».

L'organizzazione ambientalista ha anche invitato il governo giapponese ad evacuare completamente diversi hotspots delle radiazioni, compresi centri abitati come Iitate e Namie, dove le analisi dei dati raccolti dal team di monitoraggio di Greenpeace dimostrano «Una diffusa contaminazione da cesio».
I field radiation monitoring teams hanno anche trovato i livelli di radiazione superiori ai limiti ufficiale negli ortaggi raccolti in orti vicino a Fukushima City, Koriyama e Minamisoma e prelevati in un supermercato di Fukushima City, con almeno un campione molto contaminato.

Il direttore esecutivo di Greenpeace Japan, Junichi Sato, ha fatto notare che «Con oltre un milione di persone che vivono nella grande Fukushima City e nell'area di Koriyama, non è accettabile per le autorità continuino ad ignorare la gravità della situazione. Il governo non deve solo fornire alla gente consigli chiari su come proteggersi dalle minacce di contaminazione, ma anche avviare azioni reali e significative dichiarando lo status ufficiale di protezione».
L'allarme e la richiesta di ampliamento della zona di esclusione di Greenpeace arrivano poche ore dopo che la prefettura di Fukushima ha dato il permesso ad alcune aziende lattiero-casearie di riprendere le vendite latte all'esterno della prefetture, visto che i livelli di radiazione sarebbero rientrati negli standard standard di sicurezza del governo.

Il divieto di consumare latte, imposto a marzo dal ministero della salute in 7 città e paesi della prefettura, era già stato revocato l'8 aprile. Oggi un allevatore che possiede 100 vacche ha spedito 1,5 tonnellate di latte all'esterno di Fukushima ed ha detto alla televisione Nhk di essere contento perché non dovrà più buttare via il latte che produce e che farà il possibile per aiutare gli altri allevatori che non possono ancora vendere il latte a causa della contaminazione radioattiva.
La prefettura di Fukushima ha annunciato che una volta alla settimana effettuerà le misurazioni di follow-up radioattivo sul latte fornito dalle aziende all'interno della prefettura.

Pressata da Greenpeace e dai cittadini sempre più preoccupati, la prefettura di Fukushima ha deciso di misurare i livelli di radiazione in 2.700 punti e di divulgarne i dati.
Una disaster task force della prefettura di Fukushima e del governo centrale giapponese misurerà i livelli di radiazione in 2.700 punti in 55 comuni, ad eccezione di quelli dell'area di esclusione di 20 km intorno alla centrale nucleare. In alcune aree saranno analizzati i livelli di cesio e di iodio radioattivo. 70 dipendenti prefettizia effettueranno il lavoro tra martedì e venerdì, e forniranno i risultati ai residenti della prefettura.

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