[04/04/2011] News

Fukushima. Eccrr: ŤAmpliare a 100 km la zona di evacuazione. 200.000 casi di cancro entro 50 anniť.

La Tepco scarica acqua radioattiva in mare e non riesce a tappare la falla del reattore 2

LIVORNO L'European committee for radiation risk (Eccrr) ha chiesto al Giappone di ampliare la zona di evacuazione a 100 km da Fukushima per evitare rischi di cancro tra i 3 milioni di persone che vivono in questa zona. Secondo le previsioni dell'Eccrr, 200.000 persone che vivono entro questo raggio nei prossimi 50 anni svilupperanno problemi oncologici, la metà di questi casi saranno diagnosticati entro i prossimi 10 anni. 168 organizzazioni ambientaliste giapponesi hanno fatto appello al governo di allargare il raggio di evacuazione ad almeno 40 chilometri.

Secondo L'International atomic energy agency (Iaea), «Complessivamente nell'impianto di Fukushima Daiichi la situazione rimane molto grave». I due poveri operai trovati morti nell'edificio allagato della turbina del reattore 4 si chiamavano Kazuhiro Kokubo, 24 anni, e Yoshiki Terashima, 21anni e lavoravano per la Tepco. I cadaveri erano stati già trovati il 31 marzo ma la Tepco non lo ha comunicato fino a quando il ritrovamento non è stato comunicato alle famiglie dei due ragazzi.

La Tokyo Electric Power Co. (Tepco) ha annunciato che da domani potrebbe sversare nell'Oceano 15.000 tonnellate di acqua radioattiva che si sono accumulate nel corso delle operazioni di raffreddamento dei reattori nucleari di Fukushima, l'operazione si è resa necessaria per liberare più spazio per immagazzinare acqua con livelli di radioattività circa 100 volte più alti del limite legale». Secondo il capo di gabinetto del governo giapponese, Yukio Edano, «Non c'è alternativa al rilascio nell'oceano».

Tutte queste manovre che rasentano la disperazione si sono accelerate dopo che la Tepco ha scoperto la probabile causa della fuoriuscita di acqua radioattiva e il suo percorso dall'edificio della turbina dell'Unità 2 fino in mare, attraverso una serie di trincee e tunnel usati per alimentare le pompe di aspirazione dell'acqua di mare e per l'impiego di acqua nella turbina e negli edifici del reattore.

I tentativi di tappare la falla di appena 20 cm (nella foto) con cemento e polimeri non sembrano riusciti. Secondo il fisico nucleare di Bellona Nils Bøhmer, «I polimeri non saranno efficaci al 100%. Sembra impossibile che saranno in grado di fermare la perdita. La stessa perdita suggerisce che il containment vessel del reattore n. 2, che ha sofferto per le gravi esplosioni di idrogeno all'inizio della crisi, sia stato lesionato».

La Tepco ha dovuto annunciare anche la presenza di acqua altamente contaminata in un pozzo vicino all'unità 2 e di aver raggiunto 3 punti di prelievo supplementari delle acque di falda a 15 km da Fukushima Daiichi e Fukushima Daiini.

La temperatura del Common spent fuel pool sembrerebbe stabile e la Tepco sta testando un "anti-scattering - agent (2000 l) spargendolo su un'area di 500 m2 intorno alla piscina, per evitare che le particelle radioattive vengano disperse dal vento e dalla pioggia. Ma secondo diversi esperti internazionali di nucleare anche il combustibile fuso nel reattore n. 1 ha causato una "criticità localizzata", cioè una piccola reazione a catena incontrollata che emette di tanto in tanto un lampo di calore, radiazioni e un flash di luce blu. Non sarebbe una minaccia per l'area nel suo complesso - hanno detto i funzionari della Tepco - ma potrebbe essere mortale per i lavoratori».

Bellona, in aggiunta a questo, sottolinea che la piscina di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito del reattore n. 4, è completamente esposta all'aria aperta e non ci sarebbe quasi più acqua, e il combustibile esaurito starebbe fondendo emettendo dosi massicce di radiazioni nell'atmosfera. «Criticità localizzate nel reattore n. 1, emissioni di radiazioni dalla piscina del combustibile esaurito, perdita di acqua dal reattore n. 2, questa situazione è ben lungi dall'essere stabilizzata», dice Böhmer.

Intanto le autorità giapponesi hanno informato l'Iaea degli ultimi sviluppi a Fukushima Daiich: dal 3 aprile nelle unità 1, 2 e 3, viene ora utilizzata l'alimentazione energetica esterna per il funzionamento delle pompe che iniettano acqua dolce nei reattori, in sostituzione pompe elettriche temporanea. pompe elettriche. Parte dell'illuminazione è stata riattivata negli edifici delle turbine delle unità 1, 2, 3 e 4. Il 2 aprile è stato completato il trasferimento dell'acqua dal condenser storage dell'unità 1 al surge tank dellla suppression pool ed è stata completata la preparazione per il trasferimento dell'acqua dalle fondamenta dell'edificio turbine dell'unità 1 al condensatore.

Sempre il 2 aprile è iniziato il trasferimento di acqua dal condenser storage tank dell'unità 2al surge tank del suppression pool, in preparazione del trasferimento dell'acqua nelle fondamenta dell'edificio turbine dell'unità 1 al condensatore. A Fukushima il 2 aprile è arrivato il secondo barcone per il trasporto di acqua dolce della US Navy per rifornire il "filtered water tank".

Il 2 aprile, in 7 prefetture è stata rilevata la presenza di iodio-131 tra i 4 e i 95 becquerel/m" e in 6 prefetture di cesio-137 tra i 15 ed i 47 Bq/m2. Il team di monitoraggio dell'Iaea che sta lavorando nella regione di Fukushima. Ha raccolto campioni in 7 punti a distanze di 32 - 62 km a nord e nord ovest della centrale nucleare di Fukushima. Il due aprile i livelli di radioattività variavano da 0,6 a 4,5 microsievert/ora e la contaminazione di beta-gamma da 0,09 a 0,46 megabecquerel/m2. Intanto in Giappone sono arrivati due esperti dell'Iaea in reattori Bwr, per aiutare i giapponesi e capire meglio la situazione a Fukushima.

Greenpeace International non si fida e oggi ha annunciato la ripresa dei suoi controlli sulle delle radiazioni al di fuori della zona di evacuazione di Fukushima colpite e il dispiegamento di un altro team di esperti sul campoche indagherà sulle minacce per la salute alla popolazione locale e farà test su latte e verdure.

La settimana scorsa, Greenpeace aveva chiesto al governo giapponese di evacuare le aree contaminate all'esterno della zona di evacuazione ufficiale, dopo la conferma della presenza di elevata radioattività nel villaggio di Iitate, «Dove soggiornare per pochi giorni potrebbe significare l'esposizione ad una dose annua ammissibile di radiazioni».

Rianne Teule, esperta di radiazioni di Greenpeace International sottolinea che «Più di tre settimane sono passate da quando lo tsunami ha raso al suolo i dintorni del complesso nucleare di Fukushima, ma le risposte ufficiali al rischio di radiazioni continuano ad essere sporadiche e contraddittorie, lasciando le popolazioni locali nella confusione e nel rischio. Speriamo di essere in grado di fornire analisi e consulenza indipendenti chiare alle popolazioni colpite. E' fondamentale per le persone qui siano informate e che la loro voce sia ascoltata, questo renderebbe più difficile per gli operatori, il governo e l'industria internazionale del nucleare continuare a giocare con le conseguenze di questo disastro. I responsabili di questa crisi devono assumersi la responsabilità di proteggere le popolazioni colpite e di assicurare che le persone siano adeguatamente compensate per la distruzione dei loro mezzi di sussistenza. Le persone devono essere messe davanti alla politica ed al business, non importa dove si trova l contaminazione. Se i livelli di radiazioni rappresentano un serio rischio per la popolazione, allora la gente dovrebbe essere protetta e evacuata.

L'energia nucleare ha posto in un moderno sistema energetico sicuro e protetto. Il Giappone deve attuare le dichiarazioni della scorsa settimana e fare delle energie rinnovabili una parte della ricostruzione e con un ulteriore passo impegnarsi per un futuro basato sull'efficienza energetica e le energie rinnovabili, facendo decadere i piani per 9 nuovi reattori nucleari entro il 2020».

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