[01/04/2011] News

Gare per l'affidamento del servizio di distribuzione di gas naturale: definiti gli ambiti territoriali minimi

Sono 177 gli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare e l'affidamento del servizio di distribuzione del gas naturale. Lo ha stabilito il Ministero dello sviluppo economico con apposito decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri.

Il decreto dunque definisce gli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare per l'affidamento del servizio di distribuzione di gas naturale, ciascuno dei quali rappresenta un insieme minimo di comuni i cui relativi impianti di distribuzione, a regime, dovranno essere gestiti da un unico gestore. Ma non identifica i comuni appartenenti a ciascun ambito territoriale, perché questi verranno indicati successivamente con apposito decreto ministeriale.

Gli enti locali (intesi come comuni, unioni di comuni e comunità montane) di ciascun ambito territoriale minimo dovranno affidare il servizio di distribuzione gas tramite gara unica che può essere estesa a due o più ambiti confinanti previo accordo degli enti locali degli ambiti interessati.

Invece, gli enti locali il cui territorio sarà metanizzato successivamente all'aggiudicazione della gara d'ambito, sia nel caso di attuazione del piano di sviluppo degli impianti previsto in sede di gara e allegato al contratto di servizio, sia nel caso di attuazione di un piano di metanizzazione (anche attraverso finanziamento pubblico, definito successivamente alla gara medesima) affidano il servizio di distribuzione sul proprio territorio al gestore risultato vincitore nell'ambito territoriale minimo a cui appartengono.

L'affidamento di tutti gli impianti dello stesso ambito territoriale minimo, inclusi i nuovi impianti di distribuzione scadrà al dodicesimo anno decorrente dalla data dell'affidamento al gestore vincitore della gara del primo impianto appartenente all'ambito.

Nel periodo di prima applicazione del nuovo sistema, il vincitore della gara d'ambito subentrerà progressivamente nell'affidamento del servizio dei vari impianti di distribuzione gas dell'ambito territoriale minimo alla scadenza delle singole concessioni presenti nell'ambito, a meno di una loro anticipata risoluzione concordata fra il gestore uscente e l'ente locale.

E con delibera dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas potranno essere stabilite misure volte a incentivare l'anticipata risoluzione e le misure volte a incentivare l'aggregazione degli ambiti territoriali minimi che presentano un numero di clienti inferiore a 100.000.
Gli ambiti territoriali minimi sono identificati in base a criteri di efficienza e di riduzione dei costi per l'intero sistema costituito dalla distribuzione e dalla vendita di gas naturale, tenuto conto delle specificità territoriali.

Fra gli studi che analizzano le economie di scala nella distribuzione di gas basati su parametri nazionali, lo studio eseguito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas si è basato su dati disaggregati di bilancio forniti dalle imprese italiane nei rendiconti annuali per la separazione contabile, non disponibili a terzi. Lo studio ha dimostrato la presenza di economie di scala nello svolgimento del servizio significative per le imprese medio-piccole e deboli per le imprese di dimensione maggiore. Risulta che l''effetto di economie di scala per il segmento della distribuzione di gas naturale è significativo almeno fino a un numero di clienti serviti pari a circa 300.000 qualora si considerino sia i costi della gestione tecnica delle reti, sia i costi delle funzioni centrali e dei servizi comuni, e fino a 100.000 clienti, qualora si considerino invece i soli costi di gestione tecnica delle reti. Per questo le città con un numero di clienti finali superiore a 300.000 costituiscono un ambito minimo territoriale, in quanto il medesimo non può essere inferiore.

L'Autorità riconosce ai distributori con un numero di clienti inferiore alla soglia di 300.000 un maggiore ricavo tariffario a compensazione dei maggiori costi operativi per servire il singolo cliente, pari al 13 per cento in più per gli operatori con meno di 300.000 clienti e 22 per cento in più per quelli con meno di 50.000 clienti per il periodo regolatorio 2009-2012. Ne consegue che l'aumento di dimensione degli ambiti consente di ridurre significativamente le tariffe di distribuzione a vantaggio dei consumatori.

Dunque, una maggiore dimensione degli ambiti determina anche una riduzione dei costi relativi allo svolgimento delle gare e la produzione di un maggiore numero di titoli di efficienza energetica, dato che ora i soggetti obbligati sono i distributori di gas naturale con almeno 50.000 clienti, e che sotto il profilo di tutela della concorrenza per il settore della vendita di gas, un numero minore di ambiti riduce i costi di transazione per le operazioni di acquisizione e di gestione della clientela.

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