[29/03/2011] News

Fukushima:confermate la presenza di plutonio nel suolo e la contaminazione del mare davanti alla centrale

LIVORNO. Ieri a Boston, negli Usa, è stata segnalata pioggia contenente tracce di radioattività proveniente dal disastro nucleare in corso nella centrale nucleare giapponese di Fikushima Daiichi. Si tratta di livelli non nocivi per la salute umana, ma sono un ulteriore sviluppo di una crisi  che sta letteralmente interessando tutto il pianeta e che arriva negli Usa proprio mentre Greenpeace e il Nuclear information resource servic (Nirs) ricordavano con veglie il trentaduesimo anniversario di un altro incidente nucleare, quello di Three Miles Island del 28 marzo 1979, uno dei più gravi tra quelli conosciuti della tribolata storia del nucleare civile.

Nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione nell'area della centrale nucleare di Fukushima Daiichi (28 marzo, 23,00 Utc) l'International atomic energiy agency conferma le presenza di plutonio: «Dopo il prelievo di campioni del suolo presso l'impianto di energia nucleare di Fukushima Daiichi, le autorità giapponesi hanno confermato oggi che sono state trovate tracce di plutonio che molto probabilmente sono causate da quell'incidente nucleare. La Nuclear and industrial safety agency (Nisa) ha detto all'Iaea che la Tokyo Electric Power Company (Tepco ) ha trovato concentrazioni di plutonio in due dei cinque campioni di terreno. Tracce di plutonio non sono rare nel suolo perché è stato depositato in tutto il mondo durante l'epoca dei test nucleari atmosferici. Tuttavia, secondo i funzionari Tepco, la composizione isotopica del plutonio trovata a Fukushima Daiichi suggerisce che il materiale provenga dal sito del reattore. Eppure, la quantità di plutonio trovato non supera i livelli di fondo determinati dal ministero giapponese della pubblica Istruzione, cultura, sport, scienza e tecnologia nel corso degli ultimi 30 anni».

Si tratta di tre isotopi di plutonio (238, 239 e 240) che sono stati trovati nei terreni all'esterno dei reattori di Fukushima e secondo il Nirs «Questa è un'ulteriore conferma che possono essere in corso core meltdowns e che stanno continuando i rilasci di radiazioni nell'ambiente dal contenimento».

Andrew Graham, consigliere speciale del direttore generale dell'Iaea per gli affari scientifici e tecnici, ha fatto il punto sullo stato attuale della sicurezza nucleare dal quale è emerso che il terremoto di magnitudo 6,5 avvenuto il 27 marzo nei pressi della costa orientale di Honshu non ha avuto conseguenze sulla centrale nucleare di Onagawa, la più vicina all'epicentro, i cui tre reattori sono ancora in cold shutdown dal terremoto del 11 marzo. Però, secondo Graham, «Complessivamente nell'impianto di Fukushima Daiichi, la situazione è ancora molto grave. Ci dovrebbe essere un incontro tra Nisa e Tepco per determinare l'origine e il percorso dell'acqua negli edifici delle turbine delle unità dall'1 al 4, dato che, come si è visto con i tre operaia che hanno riportato ferite da radiazioni, gli elevati tassi di dosi di radiazioni dell'acqua negli edifici delle turbine e l'acqua contaminata nelle fondamenta possono ostacolare gli sforzi di ripristino.

Fino a stanotte la situazione a Fukushima veniva descritta così dall'inviato speciale dell'Iaea: «E' in corso il pompaggio di acqua contaminata dal piano seminterrato dell'edificio della turbina, nel suo condensatore principale, dell'unità 4, mentre nell'unità 2 il procedimento non è iniziato perché il condensatore di vapore è pieno. Nell'unità 3, è allo studio il pompaggio di acqua contaminata, in particolare come condurlo. La questione è anche oggetto di esame per l'unità 4. Le temperature misurate al bottom del  Reactor pressure vessel (Rpv) continuano a decrescere leggermente nelle unità 1 e 2, tranne la temperatura dell'acqua dell'ugello di alimentazione dell'Rpv dell'unità 1, che è leggermente aumentata a 274° C. Uno sviluppo positivo è che il pompaggio di acqua dolce a pressione nel reattore dell'unità 1 passa dal 29 marzo dall'utilizzo di camion dei pompieri al funzionamento temporaneo di pompe elettriche alimentate offsite. Nell'unità 2, questo passaggio è stato effettuato il 27 marzo, con un generatore diesel come backup in caso che l'alimentazione offisite venga interrotta. Acqua dolce viene anche continuamente iniettata nel reactor pressure vessel  dell'unità 3, anche se attualmente è pompata da camion dei pompieri. Per questa unità Il passaggio alle pompe elettriche temporanee è previsto per oggi. Il 27 marzo all'unità 3, l'acqua  veniva irrorata nella piscina del combustibile esaurito utilizzando la pompa di un camion per il cemento ed è stata pompata anche acqua di mare attraverso lo spent fuel cooling system. Si prevede dio iniziare il pompaggio di acqua dolce nella piscina del combustibile spento domani (oggi per chi legge, ndr). Le unità 5 e 6 restano in cold shutdown».

L'Iaea ha ricevuto anche nuovi dati sui campioni prelevati in mare a 30 km al largo di Fukushima il 26 marzo e i livelli di contaminazione sarebbero diminuiti  nella maggior parte dei punti di prelievo. Per lo  iodio-131 i valori di concentrazione nella quattro stazioni di monitoraggio sono tra i 6 ed i 18 becquerel per litro, per il cesio-137 tra «sotto il limite di rilevabilità» e i 16 becquerel per litro: «I dose rates misurati sulla superficie del mare rimangono relativamente bassi tra 0,04 e 0,1 microsievert all'ora», dice Graham, che però aggiunge subito dopo: «I campioni raccolti il ​​26 marzo a 330 metri ad est del punto di scarico hanno mostrato concentrazioni crescenti. I risultati sono: 74.000 becquerel per litro per lo iodio-131, 12.000 becquerel per litro per il cesio-137 e 12.000 becquerel per litro per il cesio-134. E' ancora troppo presto per trarre delle conclusioni sulle concentrazioni previste nei prodotti alimentari marini, perché la situazione può cambiare rapidamente. I risultati del modelling mostrano una trasporto iniziale nord-orientale dei rilasci liquidi dei reattori danneggiati».

Per quanto riguarda il controllo delle radiazioni, il 27 marzo è stata rilevata la deposizione di iodio-131 in 9 prefetture e di cesio-137 in 4 prefetture. I valori più alti sono quelli della prefettura di Tochigi con 320 becquerel per m2 per lo iodio-131 e 73 becquerel/m2 per il cesio-137. Nelle altre prefetture il 27 marzo lo iodio-131 raggiungeva livelli tra i 6,4 e i 110 becquerel/m2, il cesio-137 tra i 16 ed i 61 becquerel/m2. Nel quartiere Shinjyuku di Tokyo, la deposizione giornaliero di iodio-131 il 27 marzo era di 100 becquerel/m2 e del cesio-137 di 36 becquerel/m2. Nessun cambiamento significativo è stato segnalato nei livelli di contaminazione in 45 prefetture.

Due team Iaea stanno monitorando i livelli di radiazioni e radioattività ambientale in Giappone. La squadra al lavoro a Tokyo e nella regione di Chiba ha registrato neri tre punti di controllo tassi di Gamma-dose che variano da 0,08 a 0,13 microsievert all'ora, che sono all'interno o leggermente al di sopra dei valori di fondo naturali. Un secondo team ha fatta misurazioni in un raggio tra i  30 e i 46 km dalla centrale nucleare di Fukushima, dove ha trovato dosi che variano da 0,5 a 3 microsievert/ora e contaminazione beta-gamma che variano da 0,02 a 0,3 megabecquerel per m2.

E' in corso il monitoraggio dello iodio-131 e del cesio-137 nell'acqua potabile. Lo iodio-131 è stato trovato dalle autorità giapponesi in 2 di 10 campioni prelevati nella prefettura di Fukushima con valori da  60 e 90 becquerel per litro. Nelle prefetture di Ibaraki, lo iodio-131 è stato rilevato in 2 dei 9 campioni, con valori tra 40 e 90 becquerel per litro. Il limite giapponese per l'ingestione di acqua potabile da parte dei lattanti è di 100 becquerel per litro. Per quanto riguarda la contaminazione degli alimenti, nei campioni presi il  26 e il 27 marzo in 6 prefetture (Fukushima, Gunma, Ibaraki, Niigata, Tochigi e Yamagata) è stata rilevata la presenza la presenza  iodio-131 in asparagi, cavoli, sedano, erba cipollina, cetrioli, melanzane, porri, funghi, prezzemolo, pomodoro, spinaci e altre verdure a foglia, fragole e angurie.

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