[28/03/2011] News toscana

I prodotti apuani di qualità provenienti da filiera corta si apprezzeranno anche in spiaggia

FIRENZE. La qualità dei prodotti tipici apuani provenienti da filiera corta si potrà apprezzare anche in spiaggia. Infatti grazie all'accordo stretto tra la principale associazione dei balneari, la "Riviera Apuana" che raccoglie un centinaio di stabilimenti, 15 alberghi, 1 ristorante e due bar, Coldiretti e il patronato Epaca, per la prima volta potranno essere portati  in spiaggia, nei menu dei ristoranti, alberghi e degli stabilimenti balneari, olio, vino, formaggi, salumi, ortaggi e frutti coltivati nei campi delle aziende della costa e della Lunigiana, in modo che anche i turisti li possano gustare. «Era uno degli obiettivi della nostra organizzazione - ha sottolineato Vincenzo Tongiani, presidente provinciale Coldiretti - in linea con l'altro grande progetto che abbiamo attivato in Lunigiana, "Filiera corta" destinato ad incentivare, promuovere e valorizzare l'utilizzo nei menu e nella ristorazione delle produzioni locali, ed in particolare negli agriturismo obbligati, secondo la legge regionale, a somministrare solo menu a km zero. E' un passo in avanti importante del nostro progetto per una filiera agricola tutta italiana che si rafforza di un nuovo canale di distribuzione mediante l'impiego della struttura di Lunigiana Amica che si impegnerà a fornire i prodotti agli stabilimenti» ha concluso Tongiani.

Per segnalare la presenza di menu a km zero, e di ingredienti locali, gli associati dell'associazione "Riviera Apuana" lasceranno sventolare le bandiere gialle della Coldiretti. «Da tempo si parla di questo progetto - ha dichiarato Roberto Aliboni, presidente Riviera Apuana - in particolare ne abbiamo parlato ai tavoli del turismo. La nostra associazione ha deciso di sposare questa iniziativa e di aprire finalmente ai prodotti locali che dovranno avere prezzi competitivi: sarà fondamentale per facilitare l'ingresso, nella ristorazione balneare, dei prodotti. Ma il nostro è prima di tutto un segnale nei confronti del territorio e del cliente di valorizzazione e sostegno alle produzioni agricole locali. La competitività dei nostri stabilimenti passa anche dal saper offrire il territorio sotto forma di menu a km zero» ha concluso Aliboni.

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