[28/03/2011] News

Appello della Tavola della pace: «Cessate il fuoco! Fermiamo la guerra, la violenza e la repressione. Difendiamo i diritti umani!»

PERUGIA. Di fronte alle drammatiche notizie che giungono dalla Libia ma anche da numerosi altri Paesi arabi dove la repressione delle manifestazioni popolari sono diventate particolarmente sanguinose, a cominciare dalla Siria dioove la dinastia degli Assad ed il regime baathista sembrano per la prima volta in serie difficoltà, tanto da promettere concessioni democratiche impensabilio solo pochi giorni fa, oggi il coordinatore nazionale della Tavola della pace, ha scritto ai presidenti e ai responsabili  di diverse e associazioni e organizzazioni, per chiedere di aderire all'appello "Cessate il fuoco! Difendiamo i diritti umani!"

«Quello che sta accadendo alle nostre porte di casa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente, ci impone una nuova e più grande assunzione di responsabilità - dice Lotti - Abbiamo bisogno innanzitutto di capire e di riflettere. E poi abbiamo bisogno di rinnovare la mobilitazione contro le armi, contro la guerra e ogni forma di repressione della voglia di libertà e democrazia esplosa in tanti paesi. Il nostro fermo no alla guerra deve essere accompagnato da un altrettanto forte impegno per la difesa dei diritti umani. Ne discuteremo ad Assisi, ma intanto cominciamo in ciascuna delle nostre città».

Lottio cita una frase di Aldo Capitini: «A ognuno di fare qualcosa!»  e l'appello Cessate il fuoco! Fermiamo la guerra, la violenza e la repressione. Difendiamo i diritti umani! Parte da una lunga sfilza di nomi: Libia, Siria, Palestina, Bahrein, Yemen, Oman, Afghanistan, Iraq, Somalia, Costa d'Avorio, Darfur... E prosegue: «Contro tutti i dittatori e i loro regimi. No al cinismo e all'indifferenza. Basta con il commercio delle armi. Solidarietà con i giovani e i popoli in lotta per la libertà, la giustizia e la democrazia nel Mediterraneo e nel mondo arabo. Protezione, accoglienza e asilo per i profughi e gli sfollati. Costruiamo una politica di pace e giustizia.Invece delle bombe: la politica. Invece della dittatura: la democrazia. Invece degli affari: i diritti umani. Invece della violenza: la nonviolenza. Invece della propaganda: l'informazione. Invece dell'indifferenza: la partecipazione. Invece dei respingimenti: l'accoglienza. Invece del petrolio: le energie rinnovabili»

Le prime adesioni arrivano da Tavola della pace, Acli, Agesci, Arci, Cgil, Articolo 21, Libera-Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Cipsi, Cnca, Emmaus Italia, Pax Christi, Associazione per la pace, Focsiv, Banca Etica, Legambiente, Centro per la pace Forl"/Cesena, Beati i Costruttori di pace, Forum Trentino per la pace, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Flare, Terra del fuoco, Reds-Rete degli Studenti Medi, Uds- Unione degli Studenti, Udu-Unione degli Universitari.

L'appello può essere sottoscritto inviando un'adesione alla Tavola della pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it  o su www.perlapace.it

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