[28/03/2011] News toscana

Provincia di Pistoia: ridotti i danni da fauna selvatica

FIRENZE. L'attività di gestione del territorio ha ridotto del 30% i danni da fauna selvatica in provincia di Pistoia. I dati sono stati presentati oggi dall'Assessore alla caccia e alla pesca della Rino Fragai e dal presidente dell'Atc 16 Moreno Mencarelli. Secondo il rapporto le specie più dannose nel 2010 sono state il cinghiale, il cervo, il capriolo e lo storno ma i danni sono diminuiti complessivamente del 30%, con importi accertati di 145.000 nel 2009, e 98.000 nel 2010. La pianificazione dell'attività di gestione e controllo sul territorio e l'attuazione di progetti specifici hanno permesso di raggiungere questo risultato spiegano dalla provincia.

Il "progetto cinghiale", ha previsto la suddivisione del territorio vocato al cinghiale in aree di gestione, attribuite ciascuna ad una singola squadra di cacciatori appartenente al distretto che ha svolto attività di supervisione, monitoraggio e allontanamento degli animali dai coltivi. Nel periodo non di caccia sono stati eseguiti oltre 50 interventi di "scaccia" al cinghiale in prossimità di coltivazioni, ma anche a tutela di insediamenti abitativi. Nell'area non vocata al cinghiale della provincia di Pistoia, quella cioè dove sono maggiormente presenti colture agricole e la presenza dell'ungulato non  è compatibile con l'ambiente, si sono concentrate le attività di controllo. Questa attività- spiegano dalla provincia- non è da considerarsi prelievo venatorio propriamente detto, ma trattasi di interventi mirati che si fanno dopo avere presentato un piano di controllo all'Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) con personale qualificato e alla presenza della Polizia provinciale.

I risultati hanno portato ad un quasi azzeramento dei danni in queste aree, grazie ad un forte impegno da parte dei volontari con oltre 700 presenze in un periodo di 130 giorni. Inoltre nel 2010 è iniziato anche il piano di controllo del cervo anche questo approvato dall'Ispra. Gli interventi di controllo non sono mai sostitutivi o integrativi dell'attività venatoria, ma si attivano o nell'area non vocata della provincia, o all'interno degli istituti dove non si svolge l'attività venatoria oppure dove vi sono situazioni importanti per la presenza di danni nel settore agricolo-forestale. Sempre nell'ottica della gestione coordinata non legata esclusivamente ai prelievi, la provincia di Pistoia ha investito sul ripristino dell'ambiente montano, in modo da creare un habitat più adatto agli ungulati e maggiori possibilità trofiche, in modo che stazionino di più in tali aree senza avvicinarsi ai coltivi. E' stata eseguita infatti la procedura di gara per l'affidamento e l'avvio ai lavori in convenzione con la provincia di Pistoia nelle località Montelungo e Bolago per recuperare ai pascoli montani oltre 15 ettari della zona. Nel 2011 alle attività di controllo già in essere al cinghiale e al cervo, si aggiunge il piano di controllo al piccione.

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