[28/03/2011] News toscana

Ora della terra, anche la Toscana ha contribuito a spegnere le luci ed accendere la speranza

LIVORNO. Iniziato nel 2007 col semplice spegnimento delle luci di Sidney, per il quinto anno consecutivo è tornato a far sentire la sua voce l'evento sponsorizzato dal Wwf, con l'obbiettivo di sensibilizzare istituzioni, cittadini ed aziende al problema del cambiamento climatico, offrendo uno stimolo che vada oltre lo spegnimento simbolico delle luci per un'ora.

Un evento globale, che ha coinvolto milioni di persone in più di 130 Paesi che, dalle 20:30 alle 21:30 di sabato 26 marzo, sono diventati teatro per un "giro del mondo a luci spente". Migliaia di città hanno spento i loro monumenti simbolo, dalla Torre Eiffel alla Porta di Bradenburgo, al Cristo Redentore di Rio, fino alle avveniristiche Kuwait Towers, per toccare anche Paesi come l'Iran o la Palestina.

Anche l'Italia ha fatto la sua parte, potendo vantare la partecipazione di oltre 200 Comuni, di cui 19 soltanto in Toscana, con la Torre di Pisa al buio e Firenze che per la prima volta ha spento uno dei suoi monumenti maggiormente simbolici, il Ponte Vecchio. E' poi impossibile non citare anche la moltitudine di singole famiglie e cittadini che hanno contribuito al successo dell'evento, unendosi ai testimonial più famosi, provenienti dal mondo dello sport come da quello dello spettacolo.

Anche Livorno e provincia non si sono lasciati sfuggire l'occasione di celebrare la speranza in un presente ed un futuro più sostenibili, spegnendo i propri luoghi-simbolo ed ospitando, al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo del capoluogo il convegno a tema "Inquinamento luminoso: salute, risparmio e sicurezza", che ha visto, tra gli altri, anche l'intervento del presidente Wwf Toscana Marcello Demi.

Anche la direzione nazionale, nelle vesti del presidente Wwf Italia Stefano Leoni, non ha mancato di rimarcare il significato della manifestazione: «L'Ora della Terra cade in un momento in cui nel mondo il futuro appare incerto, molti popoli stanno soffrendo per catastrofi naturali, guerre. L'evento mondiale vuole lanciare un messaggio di speranza per il futuro, un unico abbraccio globale da parte di centinaia di milioni di persone del pianeta unite dal desiderio di un futuro sostenibile per il pianeta, e di un benessere reale per le persone. Quest'anno chiediamo anche un impegno che vada oltre il gesto simbolico e duri nel tempo, come suggerisce il nuovo logo "60+", per costruire ogni giorno un futuro sostenibile, in cui l'umanità viva davvero in armonia, con la Natura e con se stessa».

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