[28/03/2011] News

Aggiornamento da Fukushima: ĢE' fusione parzialeģ. Si va verso il livello 7 "Chernobyl"?

LIVORNO. Mentre il livelli di radiazione nel reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi raggiungevano livelli stratosferici (secondo il governo a causa della «Parziale fusione delle barre di combustibile») tanto da costringere la Tepco all'ennesima evacuazione di tutto il personale, il 27 marzo gli esperti di radiazioni di Greenpeace, hanno confermato la presenza di livelli di radiazioni, fino ad un massimo di 10 micro-Sievert all'ora nel villaggio di Iitate, 40 km a nord-ovest della centrale e a 20 km dalla zona di evacuazione della popolazione.

A Itate il team ha misurato radiazioni comprese tra 7 e 10 micro-Sievert all'ora, i livelli rilevati si riferiscono alle radiazioni esterne, e non tengono conto degli ulteriori rischi da ingestione o inalazione. Il limite annuo di dose accumulata è di 1000 mico-Sieverts. Secondo il team di Greenpeace in Giappone, condotto dall'olandese Jan van de Putte, un esperto di radiazioni che si è qualificato alla Technical University di Delft, ed ha partecipato a indagini ambientali sulla contaminazione radioattiva in Russia, Ucraina, Spagna, Belgio e Francia, «Questi livelli sono abbastanza alti da richiedere l'evacuazione».

L'attuale zona di evacuazione ufficiale intorno a Fikushima è di 20 km, mentre quella tra i 20 e i 30 km è un'area nella quale si consiglia alle persone di rimanere in casa. Secondo de Putte «Le autorità giapponesi sono pienamente consapevoli che alti livelli di radiazione si sono diffusi dalla centrale nucleare di Fukushima in posti come Itate, ben oltre la zona di evacuazione ufficiale, ma non stanno ancora agendo per proteggere adeguatamente le persone o per tenere aggiornati gli utenti sui rischi per la loro salute. E' chiaro che non è sicuro per le persone a rimanere ad Itate, soprattutto per i bambini e le donne incinta, dato che potrebbe significare che ricevono il massimo consentito dose annuale di radiazioni in pochi giorni. Quando un'ulteriore contaminazione da ingestione o da inalazione di eventuali particelle radioattive verrà "fattorizzata", i rischi saranno ancora maggiori. Le autorità devono finirla di mettere le scelte politiche davanti alla scienza e determinare le zone di evacuazione intorno all'impianto nucleare di Fukushima che riflettano i livelli di radiazione che vengono trovati nell'ambiente. Oltre ad iniziare a "ripulire" i veri pericoli dell'attuale crisi nucleare, la mossa più intelligente per il Giappone e governi di tutto il mondo è quella di investire fortemente nell'efficienza energetica e di raddoppiare gli sforzi per sfruttare le fonti energetiche rinnovabili sicure».

Anche il governo della prefettura di Fukushima ha misurato i livelli di radiazioni ad Itate ed ha confermato la presenza di radioattività molto elevata durante le due settimane passate. Però dal 20 marzo dal villaggio è andato via solo il 10% della popolazione e solo volontariamente. Ora il governo sta seriamente pensando di fare quello che chiede Greenpeace: evacuazione della popolazione entro 30 Km.

La situazione a Fikushima sembra nuovamente fuori controllo: "sedato" un reattore un altro ricomincia a dare problemi più grossi di prima e quello che dicevano immediatamente le associazioni ambientaliste: «Incidente di livello 6 della scala Ines» è ormai certo, mentre il livello 7 ed una nuova Chernobyl giapponese sono sempre più vicini e per molti sono già stati raggiunti. Il livello di iodio 131 rilevato nei reattori 1 - 4 è 2.000 volte superiore al normale.

La Tepco è ormai completamente nel pallone: Sui livelli di radioattività c'è stata molta confusione. Ieri la Tepco, aveva prima annunciato che nel reattore 2 c'era un livello di radioattività 10 milioni di volte superiore alla norma, poi lo ha "ridimensionato" a 100.000 volte. Dei dati dell'impresa nucleare ormai non si fida più nemmeno il governo giapponese e tantomeno l'International atomic energy agency (Iaea), che ormai "distilla" i suoi aggiornamenti basandosi solo su dati ufficiali e dei suoi team presenti in Giappone. Secondo l'ultimo briefing Iaea di stanotte «La situazione dell'impianto di Fukushima Daiichi rimane molto grave».

Il ripristino dell'energia off-site continua e l'illuminazione è ora disponibile nelle sale centrali di controllo delle unità 1, 2 e 3. Inoltre, è stata viene sversata acqua dolce nel Reactor Pressure Vessels (Rpv) dell'unità. Ma a dare problemi molto grossi è il reattore dell'unità 2 e la crescente radioattività nel mare davanti alla centrale, dovuta probabilmente ad una "falla" in uno degli impianti ed al percolamento dell'acqua di mare utilizzata per innaffiare i reattori e le piscine incendiate del carburante esaurito.

Ancora ieri alle 13,30 Utc, la stessa Iaea assicurava che «Le misure delle radiazioni nei containment vessels e nelle suppression chambers delle unità 1, 2 e 3 hanno continuato a diminuire. "Fumo" bianco ha continuato ad essere emesso dalle unità da 1 a 4. La Pressione nel Rpv ha mostrato un leggero aumento nell'unità 1 ed è rimasta stabile nelle unità 2 e 3, indicando probabilmente che non ci sono state lesioni importanti nei pressure vessels.

Nell'unità 1, la temperatura misurata nella parte inferiore del Rpv è sceso leggermente a 142° C. nell'unità 2, la temperatura nella parte inferiore del Rpv è scesa a 97°C dai 100° C riportati nell'aggiornamento fornito ieri (il 26 marzo, ndr). E' in corso Il pompaggio di acqua dal turbine hall basement al condensatore, al fine di consentire di continuare le attività di ripristino dell'energia. Nell'unità 3, si sta pianificando di pompare acqua dall'edificio della turbina al condensatore principale, ma il metodo per farlo non è stato ancora deciso. Questo dovrebbe ridurre i livelli di radiazioni nell'edificio della turbina e ridurre il rischio di contaminazione dei lavoratori che lavorano al recupero delle attrezzature dell'edificio della turbina. Nessun cambiamento significativo è stato riportato nelle condizioni dell'unità 4. Si sta ancora aggiungendo acqua alle piscine del combustibile esaurito dell'unità 4 e continuano gli sforzi per ripristinare le normali funzioni di raffreddamento. Le unità 5 e 6 rimangono in cold shutdown. Sappiamo che i tre lavoratori che hanno subito la contaminazione sono ancora sotto osservazione in ospedale».

Secondo il team dell'Iaea che sta monitorando il Giappone, nel periodo 18 - 25 marzo, non era stata rilevata nessuna deposizione di radionuclidi in 28 delle 45 prefetture per le quali sono disponibili dati. In 7 delle altre 17 prefetture, la deposizione giornaliera stimato sarebbe inferiore ai 500 becquerel per m2 per lo iodio-131 e di meno di 100 becquerel per m2 di cesio-137. Il 26 marzo, i valori più elevati sono stati osservati nella prefettura di Yamagata: 7 500 becquerel per m2 per lo iodio-131 e 1200 becquerel per m2 di cesio-137. Nelle altre prefetture il livello di deposizione giornaliera di iodio-131 variava da 28 a 860 becquerel per m2 e per il cesio-137 da 2,5 a 86 becquerel per m2. Nel quartiere Shinjyuku di Tokyo, il 27 marzo lo iodio-131 era a 220 becquerel per m2 e il cesio-137 a 12 becquerel per m2.

I dati delle analisi dell'acqua di mare effettuati il 24 e 25 a circa 30 km al largo di Fukushima mostrano una diminuzione sia di cesio-137 che di iodio 131, ma si tratta di dati molto influenzati dalla pioggia e dal fall-out radioattivo e dalle correnti che trasportano l'acqua di mare dai punti molto più contaminati davanti alla centrale nucleare: l'acqua di mare prelevata a 30 metri dai reattori 5 e 6 ha un livello di iodio 131 ben 1.150 volte superiore al normale.

I divieti per il consumo di acqua potabile, basati sulle concentrazioni di iodio-131, restano in vigore in sei località per i neonati e in una per adulti e bambini. Rimane praticamente immutata anche la situazione riguardante la contaminazione di latte e verdure.

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