[24/03/2011] News

L’industria mondiale della plastica farà la sua parte per ridurre il problema dei detriti marini

FIRENZE. Dalla 5a Conferenza internazionale sui detriti marini (organizzata dalla National Oceanic and Atmospheric Administration e dalla United Nations Environment Programme) in corso di svolgimento ad Honolulu (Hawaii), pare che arrivino buone notizie. E' stata firmata dalle associazioni di tutto il mondo coinvolte nella filiera delle materie plastiche una risoluzione per contrastare a vari livelli il problema delle materie plastiche abbandonate in mare.

La dichiarazione definisce alcuni chiari impegni ed obiettivi per l'industria della plastica (che è una delle componenti interessate al problema) e sollecita una stretta collaborazione con tutti gli attori istituzionali e non, per ridurre i danni arrecati all'ambiente marino.

Tra i punti più importanti della risoluzione che impegnano l'industria: il lavoro in partnership con realtà pubbliche e private in attività di prevenzione; il lavoro con la comunità scientifica per meglio comprendere le origini, la portata e l'impatto dei rifiuti marini e le possibili soluzioni al problema; la promozione delle migliori soluzioni di gestione dei rifiuti, soprattutto nelle regioni costiere; il miglioramento delle soluzioni di recupero dei prodotti in plastica attraverso il riciclo e il recupero energetico; il controllo del trasporto e della distribuzione delle materie prime e dei prodotti di plastica ai propri clienti lungo la filiera.

«I rifiuti di plastica dispersi nell'ambiente sono inaccettabili -ha dichiarato Jacques van Rijckevorsel, presidente di PlasticsEurope- Questa dichiarazione dell'industria a livello mondiale fungerà da catalizzatore per azioni concrete a livello regionale, nazionale e internazionale».

Secondo i dati riportati durante la conferenza si stima che oltre l'80% di rifiuti marini provenga dalla terra, a causa di una gestione non corretta o inadeguata. «Le plastiche contribuiscono in maniera significativa, attraverso l'innovazione, a migliorare la qualità della nostra vita, ad una maggiore efficienza delle nostre risorse. Tuttavia, vanno utilizzate e raccolte in maniera responsabile ricorrendo al riciclo o al recupero energetico. Attraverso la promozione e l'applicazione di pratiche comportamentali atte ad evitare che le plastiche finiscano in discarica o nei nostri mari, i paesi europei saranno in grado di contrastare i rifiuti marini. Nei prossimi mesi e anni l'industria europea della plastica si impegna a giocare un ruolo di prima linea in tale operazione» ha concluso Jacques van Rijckevorsel.

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