[23/03/2011] News toscana

I focolai ambientali in Toscana

PISA. Se ci affidiamo alle cronache  registriamo ogni giorno tutta una serie di punti più o meno caldi diffusi in tutto il territorio regionale che richiedono - spesso da tempo - decisioni che impegnano più comuni, più province sempre la regione.

Decisioni controverse da quelle autostradali a quelle aeroportuali e portuali che a loro volta riguardano l'agricoltura, le foreste, il paesaggio, la natura.

Detta molto all'ingrosso ognuna di queste decisioni comporta collaborazione che significa innanzitutto programmazione tra più istituzioni, ma anche raccordo tra più settori e discipline. Nessun intervento sfugge a questa regola. Se vuoi le pale eoliche o il solare devi fare i conti con il paesaggio e quindi con un'area generalmente non solo comunale, ma anche con la compatibilità con le attività agricole. Se vuoi fare un approdo, un porticciolo devi fare i conti con l'erosione costiera, la tutela della costa, delle dune (dove ci sono) della posidonia etc.

Cose ovvie? Sì e no. Sì perché ogni giorno le cronache appunto ci dicono che questo è il panorama. No perché il bandolo della matassa risulta non sempre chiaro e le esitazioni ad afferrarlo con determinazione non sono poche a tutti i livelli accresciute ovviamente dai tagli finanziari. Ecco perciò che per la tassa di scopo si litiga a Firenze, ma anche per il parco della Val di Cornia. D'altronde se devi vedertela con un ambiente ricco e bello che la Toscana ha il merito di avere tutelato di più e meglio di altre regioni devi avere anche maggiore accortezza per non fare danni senza con ciò stare con le mani in mano.

Facciamo un esempio di grande attualità. In Toscana come un po' in tutta Italia sono cresciuti i territori protetti dai parchi nazionali, regionali, ai siti comunitari e altre aree protette come le ANPIL che altrove non troviamo. Questi territori veicolano scelte e risorse nazionali, regionali, locali e oggi sempre più anche comunitarie. Che questa presenza avrebbe reso impossibile politiche attive è risultata chiaramente una balla. In questi territori - si pensi al parco di San Rossore- sono ospitate oggi attività molteplici e in primis una nautica di prestigio internazionale.

Ma questo ha richiesto e richiede piani, strumenti e progetti  che evitino il prevalere di aspetti settoriali che pregiudicano quella integrazione sempre più richiesta anche in sede comunitaria.  Se pensi alla tenuta di San Rossore una realtà per molti versi unica in Europa come ad una azienda agricola fai ridere i polli. Il PIT l'abbiamo detto tante volte aveva eluso alcuni di questi nodi che la legge nuova sui parchi avrebbe potuto ‘recuperare' se avesse potuto tagliare il traguardo che non ha tagliato perché ha incontrato anche in regione parecchie resistenze. Ma quei problemi sono sempre lì e visto il quadro nazionale disastroso per i parchi non sarebbe male rispolverarli.

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